ARCO Lisboa
Roccatello“Manipolazione” di Fabrizio Roccatello

Luogo

Galleria Gliacrobati
Via Luigi Ornato, 4, 10131 Torino
Orario di apertura
Giovedì e venerdì dalle 16:00 alle 19:30; sabato dalle 11:00 alle 19:30

Data

Feb 15 2024 - Mar 30 2024
Evento passato

Ora

18:00 - 18:00

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Mostra

La magia dell’occhio – Fabrizio Roccatello

Giovedì 15 febbraio, alle ore 18.00, Galleria Gliacrobati (via Ornato 4, Torino) inaugura La magia dell’occhio, esposizione di Fabrizio Roccatello a cura di Bianca Tosatti e Tea Taramino, in mostra fino a sabato 30 marzo.
L’evento nasce nell’ambito del progetto Panopticon, a cura di Forme in bilico APS con Gliacrobati, Fermata d’autobus Onlus, Artenne, Accademia di Belle Arti di Torino, Dipartimenti educazione di GAM/Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Dipartimento di Design e Architettura del Politecnico di Torino, Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Torino, Tactile Vision Lab, con il sostegno della Città di Torino e di Fondazione CRT.

Le opere, che a prima vista paiono giocose, a un secondo sguardo svelano e trasmettono le inquietudini che abitano l’artista. Sono sculture schiettamente policrome, levigate con maestria, che sembrano ispirate in parte alla cultura pop, al design del Novecento, e nello stesso tempo dotate di un linguaggio visivo simbolico che fa pensare al neo-surrealismo, ma con qualche tocco di noir.
Sono opere, marchingegni, che invitano a pensare e si offrono all’interazione sia mediante dispositivi meccanici – che condizionano, intenzionalmente, la postura di chi agisce – sia attraverso messaggi provocatori fatti di chiodi acuminati, di sguardi indagatori, provenienti da oggetti, bambole e bambolotti amputati, a denuncia delle privazioni imposte dalle attuali generazioni a quelle del futuro. Le opere sono cariche di messaggi critici sul comportamento umano.

Fabrizio Roccatello lavora artigianalmente con i mezzi e i modi tradizionali dettati dal sapere antico del restauratore professionista: “Le mie sculture sono composte da diverse essenze: legni nobili e poveri. Il noce, il ciliegio, il pero e il mogano sono considerati essenze di pregio per le loro venature e la loro grana compatta; il faggio, il castagno, il rovere, il pioppo, il pino e l’abete sono poveri perché resinosi, teneri e di grana grossolana”.

Particolarmente significativo è il simbolo dell’occhio come “astanza”, presenza immediata non significante, proprio perché affogata dalla sua ineffabile evidenza di essere occhio in quanto occhio. E nella sospensione dell’esistenza di quell’occhio proprio lì, in quel punto, sta la sua magia.
Fabrizio Roccatello racconta di un vecchio restauratore di bambole che un paio di anni fa gli ha ceduto una cinquantina di bulbi vitrei di varie dimensioni e colori: bellissimi e portatori di un messaggio predittivo perché di lì a poco l’artista si è ammalato fino a perdere la vista da un occhio. Per maggiori informazioni: www.gliacrobati.com.

“Visione circolare della mela”

Fabrizio Roccatello
Nato a Crespino (Rovigo) nel 1947, ex restauratore ora in pensione, vive a Rivoli in uno stretto legame con il centro della cittadina, luogo che non lascia mai, salvo rarissime occasioni.
Tra le principali mostre collettive alle quali ha preso parte: Materia. Legno, terra, vetro, stoffa e natura, Galleria Anna Virando (Torino, 1-22 dicembre 2011); La donna: un sogno tra eleganza e ironia, Art Design Factory (Rivoli, 14 giugno – 14 luglio 2012); So Surreal, So Pop, Galleria Davico Arte (Torino, 26 giugno – 2 agosto 2014); È tempo di sgabbiarsi dallo zoo massmediatico, a cura di Giuseppe Colucci, Art Design Factory (Rivoli, 4-21 febbraio 2015); Facendo altro, mostra e catalogo a cura di Tea Taramino, Gianluigi Mangiapane e Cristina Balma-Tivola, Palazzo Barolo (Torino, 11 maggio – 6 giugno 2019); All Around, Galleria Gliacrobati (Torino, 2 dicembre 2021 – 8 gennaio, 2022); Castrum Claustrum: Art Brut. Visioni dalla parte dell’ombra, mostra e catalogo a cura di Giorgio Bedoni e Daniela Rosi (Castello di Agliè, 28 maggio – 2 ottobre 2022).
Bibliografia: Bianca Tosatti, Fabrizio Roccatello, Un racconto di passioni e scongiuri, in “Osservatorio Outsider Art”, n. 24, Palermo, 2022.

La Galleria
La Galleria Gliacrobati nasce nel 2017 da un’idea dell’associazione Onlus Fermata d’Autobus per proporre uno spazio espositivo che guarda alle complessità e fragilità dell’esistente – volto al dialogo internazionale fra arte contemporanea mainstream e non per indagarne le preziose, porose e frastagliate aree di confine. A tale scopo si valorizzano le ricerche di autori e autrici che operano al di fuori del sistema ufficiale dell’arte, in modo indipendente o in luoghi protetti: autodidatti, outsider o artistә che provengono da zone di guerra o da aree di crisi economica e culturale. Particolare voce viene data all’arte contemporanea come strumento di riflessione e di contrasto alle violazioni dei diritti umani e alla violenza di genere. La galleria è diretta dal Team Gliacrobati (una équipe di professionisti tra cui artisti, critici, storici dell’arte, psicoterapeuti, arte terapeuti, sociologi, ecc.).
Il nostro lavoro si pone inoltre l’obiettivo di tessere trame di riconnessione fra l’Arte e la sua funzione di cura e di strumento di indagine della psiche, funzione che pur non costituendo necessariamente il fine della vocazione creativa, ne è certamente una delle sue conseguenze più dirette. I progetti da noi realizzati investigano il concetto di Arte in relazione con la sua capacità di sublimare lacerazioni, intercettare fragilità, scavare dentro le emozioni, porre interrogativi e attivare quei processi di visione che l’immaginario collettivo tende a dissimulare sotto l’ordinarietà del quotidiano, recuperando così una dimensione sociale dell’Arte e restituendo all’Artista il suo ruolo di inventore di nuovi mondi e creatore di ponti tra il nostro vissuto e la complessa profondità dell’esistenza. Oltre all’attività espositiva, la Galleria Gliacrobati sostiene un atelier-laboratorio aperto ad artisti e pazienti psichiatrici con doppia diagnosi, coordinato da Carola Lorio arte terapeuta foto-arte terapeuta e Francesco Sena, realizzato in collaborazione con le comunità terapeutiche Fermata d’Autobus e Fragole Celesti (vedi Collettivo Gliacrobati) e organizza anche laboratori temporanei per altri pubblici: bambini, anziani e pubblico adulto.
In un momento storico in cui la bellezza sembra perdere terreno per il prendere spazio di una quotidianità brutalizzata e strozzata dalla violenza, proprio l’esperienza artistica, con il suo guardare dentro e portare fuori, può essere strumento di resistenza e fornire una nuova chiave di lettura dei rapporti umani.

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