
Juan Pablo Macías | Mano Vuelta
A otto anni dalla prima residenza a GuilmiArtProject, Juan Pablo Macías torna a più riprese in Abruzzo con Mano-Vuelta per la terza produzione di tesgüino già realizzato allo Skultpur Institute di Vienna e allo spazio Error di Puebla, partendo da una piantumazione di mais nativo portato dal Messico.
Mano-Vuelta è un progetto a lungo termine dell’artista messicano che sarà presentato a Guilmi lunedì 10 aprile 2023 e che prevede l’ultima fase dell’elaborazione di una bevanda cerimoniale di mais fermentato chiamata tesgüino, la cui versione guilmese prende il nome di BASOROWA.
La produzione si basa nell’attivazione di un processo chimico di fermentazione che, secondo l’artista, rispecchia l’atto creativo inteso come un atto sinergico, un’economia, un interscambio mutualistico che si verifica tra specie diverse.
A marzo 2022, il primo incontro con la comunità di Guilmi per Mano-Vuelta, si è incentrato sulla lallazione e la scrittura dei nomi delle diverse varietà di mais mesoamericano: tanti nomi come le varietà create dai nativi americani attraverso un libero e intenso interscambio di semi. Queste varietà di mais diventano le molteplici voci incarnate nel mitologico Chicomexochitl, un dio bambino del mais, inventore della danza, la musica, la scrittura e la poesia.
Nel corso dello stesso anno, Juan Pablo Macías insieme a Filippo Racciatti ha piantato nella Valle del Sinello una varietà di mais proveniente dall’istmo di Tehuantepec (Messico) di nome zapalote chico, che insieme ad altre varietà locali serviranno per la elaborazione del tesgüino.
Tutte le fasi di semina, crescita e raccolta del mais sono state affiancate dai doni. L’agricoltore Filippo Racciatti ha sfidato le leggi naturali per innestare sul proprio terreno lo zapalote chico mentre la musicista Hilary Binder con la sua batteria ha fatto dei doni sonori per l’irrequieto Chicomexochitl affinché il suo adattamento potesse avvenire nel territorio guilmese, che poco somiglia a quello originario all’opposta latitudine.
Curate e filmate da Macías, le tappe compongono Mano-Vuelta come un’opera corale, non perché partecipata, ma perché dotata di una coreografia che invade gli spazi. Il termine basorowa in lingua rarámuri designa la “libertà di movimento”, cioè la libertà più inalienabile insieme alla libertà di pensiero. Mano-Vuelta si articola infatti in svariati movimenti, si nutre di cicli agricoli, lavorativi e sonori mantenendo il senso rituale associato al processo di mutualità della mano-vuelta (lett. “darsi una mano”).
MANO-VUELTA (BASORAWA) di Juan Pablo Macías
a cura di
Federico Bacci, Lucia Giardino – GUILMI ART PROJECT
10 aprile 2023
Masseria Racciatti
Contrada Baselice 24, 66030, Montazzoli (CH)