I Macchiaioli | Capolavori dell’Italia che risorge
Un mondo immediato quello dei macchiaioli; un mondo la cui essenza racconta dei valori dell’uomo, dell’uomo eroico e instancabile, della sua forza e del suo coraggio, della sua voglia di ripartire giorno dopo giorno a dispetto di qualsiasi difficoltà.
Le pescivendole di Signorini, il merciaio di La Spezia, l’erbaiola di Fattori, le signore al sole di Cabianca, le bambine che fanno le signore di Lega, la gente al mercato di via del Fuoco, le madri raggianti e piene di vita, i bambini colti nel sonno, la donna che legge il giornale: i protagonisti delle opere in esposizione a Palazzo Zabarella dal 24 ottobre al 18 aprile 2021 siamo noi, gli uomini e le donne di oggi, macchiaioli ieri, macchiaioli oggi; instancabili, pieni di emozioni e pulsioni vitali.
Sono immagini che, dal fondo del diciannovesimo secolo, ci vengono incontro oggi, a delineare un’Italia profondamente segnata dalla pandemia.
Una rassegna che non si accontenti di essere semplicemente accattivante, capace di catturare un pubblico sempre più vasto, di essere insomma una mostra-evento. Ma il cui intento sia quello di riaprire un capitolo importante della nostra storia artistica – quella macchiaiola appunto – e lo arricchisca servendosi di punti di vista inediti e di una ricerca scientifica rigorosa, attraverso fonti spesso trascurate.
La Mostra nella prestigiosa sede di Palazzo Zabarella si intitola “I MACCHIAIOLI. Capolavori dell’Italia che risorge” dal 24 ottobre 2020 al 18 aprile 2021.
Tutto questo, grazie a una serie di accurate ricerche, condensato appunto nella mostra curata da Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca, con il decisivo contributo in catalogo di Silvio Balloni e Claudia Fulgheri.
Nel percorso di Mostra si incontrano finalmente personaggi che hanno affiancato e sostenuto il lavoro dei maestri: colleghi pittori che ne hanno subito intuito la portata innovativa e di sicuro valore artistico, come Cristiano Banti, Michele Gordigiani, Ernesto Bertea. Amici mecenati che spesso li accolsero nelle loro famiglie, come i Cecchini, i Bandini, i Batelli, che tanta parte hanno avuto nella tormentosa vicenda biografica di Signorini.
Un posto speciale è quello occupato da Diego Martelli, critico e letterato, che non solo ha sempre attivamente sostenuto i macchiaioli, ma ha preparato per loro, in un certo senso, un luogo d’elezione, un luogo del cuore e di ispirazione: la sua casa a Castiglioncello, aperta sempre per tutti loro, trasformando un borgo per le vacanze borghesi in un simbolo della creatività e libertà di visione.
I MACCHIAIOLI
Capolavori dell’Italia che risorge
24 ottobre 2020 – 18 aprile 2021
Padova, Palazzo Zabarella