ARCO Lisboa

Luogo

Spazio Iris
Via G. Fonzi, 38 - Spoltore (PE)

Categorie

Data

Apr 05 - 26 2025
Evento passato

Ora

18:00

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Mostra

Giulia Cauti | Nhandejara

Sabato 5 aprile 2025, alle ore 18:00, inaugura Nhandejara, la terza mostra della serie Naturale, presso lo Spazio Iris di Spoltore (PE), mostra personale dell’artista Giulia Cauti a cura di Beatrice Ciotoli e Irene Iodice.
Il progetto trae ispirazione dall’incontro dell’artista Giulia Cauti con le comunità indigene del Brasile, nell’ambito del progetto di ricerca sostenuto dal programma Italian Council (2024) “TRAUM (dream) + RAUM (space) = TRAUMA” e come continuazione di un progetto “start research” presso la Royal Academy of Fine Arts di Antwerp, Belgio.
Il soggiorno con le popolazioni originarie, tramite il gruppo di ricerca “Floresta Cidade”, ha permesso all’artista di entrare in contatto con pratiche ancestrali realizzate in modo collaborativo e in sintonia con i cicli naturali. In particolare, presso la comunità urbana di Rio de Janeiro Aldeia Maraka’na, ha modo di partecipare al Circolo Sagrado Feminino (Cerchio Sacro Femminile), guidato da Potyra Guajajara, volto ad onorare la profonda connessione delle donne con la natura e con la loro forza creativa. Questo processo di riavvicinamento alla terra e alla sacralità del femminile, insieme all’incontro con la leader e attivista Yakuy Tupinambà e il centro di ricerca Útero Amotara Zabelê a Ilhéus, Bahia, segnano un passaggio fondamentale, portando a un’evoluzione della sua pratica già incentrata sull’uso di biomateriali nella ricerca artistica.
Útero nasce per favorire la creazione di conoscenze condivise e rizomatiche, promuovendo un dialogo transculturale e intergenerazionale, in un intreccio di esperienze e saperi che si nutrono e rinforzano reciprocamente. Qui l’artista ha avuto l’opportunità di dialogare nuovamente con una forte presenza femminile e testimoniare un impegno trasversale a chi si riconosce nel genere, in contesti occidentali e non, nell’affrontare le oppressioni legate alla propria autodeterminazione.
Da queste suggestioni nasce il titolo della mostra, Nhandejara, che trova la sua origine dalla mitologia tupi-guaraní. Sintesi tra “Nhanderú” (nostro) e “Jara” (divinità suprema), il termine indica un’energia primordiale e creatrice che pervade e connette ogni cosa.
Il cuore del progetto si sviluppa attorno a un workshop partecipativo che coinvolgerà donne del territorio in una performance collettiva di scambio e creazione. Durante il laboratorio guidato dall’artista, ogni partecipante sarà invitata, attraverso semplici esercizi artistici, a condividere indirettamente la propria esperienza personale – successivamente restituita in mostra come testimonianza di un’apertura all’ascolto e alla condivisione. L’argilla, simbolo di terra e di genesi, si trasforma in uno strumento di empowerment, permettendo a ogni partecipante di dare forma alla propria storia. Il pubblico sarà coinvolto attivamente nel processo, interagendo con le opere realizzate dalle partecipanti.
Nhandejara si sviluppa, quindi, tra arte, esperienza personale e testimonianze collettive, invitando a riflettere e confrontarsi sui temi universali e contemporanei quali fertilità, creazione e autonomia sul corpo. Attraverso una partecipazione attiva, l’arte diventa il veicolo per esplorare e affrontare il controllo sociale e politico che ancora oggi grava sul femminile, invitando ciascuna a diventare protagonista della propria storia e della propria forza creatrice

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