ARCO Lisboa

Luogo

Galleria Unimedia Modern
Vico Invrea, 3 - Genova
Sito web
https://www.unimediamodern.it/homepage/

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Data

Dic 04 2021
Evento passato

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Mostra

Gianni Mantovani | Al Cielo

Sarà inaugurata sabato 4 dicembre la mostra personale di Gianni Mantovani, “Al Cielo”, presso la Galleria Unimedia Modern di Genova diretta da Caterina Gualco.

La presentazione critica “Paesaggio, meta e origine” è a cura di Sandro Ricaldone. Il lavoro di Mantovani è un urlo contro il surriscaldamento globale terrestre ed i cambiamenti climatici.

I titoli invece riguardano i sentimenti, la bellezza della vita, i sogni e una visione fiduciosa e speranzosa del creato. Ora sente il bisogno di far sentire e far vedere a tutti il rischio che corriamo se non abbiamo rispetto del creato e consapevolezza dei nostri comportamenti, ecco perchè il colore rosso dei paesaggi.

È un processo difficile, irto di ostacoli, quello che un artista colto e maturo intraprende per recuperare l’immediatezza (non l’ingenuità) che usualmente, ma forse non in modo pertinente, si attribuisce alla vita infantile. Perché non si tratta di dimenticare ciò che si è appreso con lungo esercizio, non di recuperare una pretesa età dell’oro dell’esistenza, scevra di condizionamenti e di clichès, bensì di chiarificare a se stessi e di rendere fluidi, connaturati all’immaginazione, il gesto e la stesura pittorica.

Non è impresa agevole, perché la sensibilità non basta all’atto creativo, ed è quindi necessario attingere una semplicità superiore, consapevole, raggiunta sacrificando effetti di accidentale bellezza e compiacimenti virtuosistici. Sembrano esser queste le problematiche sottese ai lavori più recenti di Gianni Mantovani: paesaggi essenziali e nello stesso tempo carichi d’intensità, scrutati con occhio fertile e affidati a un vocabolario scarno di sfondi monocromi percorsi da andamenti collinari e da avvallamenti curvilinei, da rette pianeggianti, da profili di case e di piante levate ad accarezzare il cielo.

In una tela soltanto compare angolo acuto, sagomando una vetta vertiginosa che soggiace ad una retta orizzontale dove sorge “la casa della speranza”, mentre un sogno d’infinito abita su una balza solitaria sormontata dallo slancio di una fronda d’inusitata grandezza. Ancora, su un dosso, una costruzione s’inclina a sfiorare la luna, per carpirne “la piccola luce”. Nei lavori in mostra tutti gli elementi figurali paiono graffiti sospesi in superficie, mentre una folata d’energia scorre attraverso il colore acceso degli sfondi, dove la dominante d’un vermiglio leggermente scurito, a sua volta animata di addensamenti e rarefazioni di materia, d’increspature puntiformi, si stempera a tratti in bande arancioni, contrappuntate dal bianco degli edifici e talora dal nero dei cipressi.

Aeree e terrestri insieme, queste scene di “lucida incantazione” accostano gli emblemi della natura (i declivi, gli alberi “nati per noi”, le nubi) e le vestigia dell’uomo (la casa, meta e origine, il campanile, simbolo della comunità), in teatri di continua mutevolezza, dove – in sequenza, in un sistema di vasi comunicanti – ogni dipinto genera il successivo, scandendo un divenire che aspira ad arrestarsi in un istante edenico, raggiunto in ogni singola stazione ma non fissato una volta per tutte, per un intrinseco, latente dinamismo metamorfico. Così questa fabula de lineis et coloribus, tenuta sempre sul fil di lama di una visione vigile e articolata in una costante ri-creazione, sempre impaziente di emergere, arriva a fare di uno spazio, quello del paesaggio-quadro, limitato nella dimensione fisica, una sorta di metaspazio che, mutuando dalla sfera della natura un incessante movimento evolutivo, si mantiene aperto al futuro e al possibile, ponendosi in tal modo – secondo l’espressione di Bachelard – “all’alba di un mondo”.

Dal testo critico di Sandro Ricaldone


Mostra personale di Gianni Mantovani a Genova

dal 4 dicembre 2021

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