giangiacomo rocco di torrepadula – cages – 02hq

Luogo

Federico Rui Arte Contemporanea
Via Filippo Turati, 38 - Milano
Categoria

Data

Set 20 2023 - Ott 10 2023
Evento passato

Ora

18:00

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Fotografia

Giangiacomo Rocco di Torrepadula | TIME

Federico Rui Arte Contemporanea presenta la personale di Giangiacomo Rocco di Torrepadula TIME” a cura di Chiara Ferella Falda, in cui vengono presentate 12 opere inedite dedicate a due cicli di opere recenti: Cages e Still LiVe. La mostra, realizzata in occasione della 18ma edizione di Photofestival Milano, inaugura mercoledì 20 settembre e sarà visitabile fino al 10 ottobre, dal martedì al venerdì alle 15 alle 19 (e su appuntamento).

Cosa accomuna le “Cages”, foto di architetture quasi grafiche immerse in un cielo nero, e gli “Still LiVe”, oggetti di uso comune desueti, rotti o dimenticati, trasformati in una nuova prospettiva? La percezione del tempo, o meglio, la volontà di Giangiacomo Rocco di Torrepadula (GG) di trasformare questa percezione. Tempo prezioso di cui riappropriarsi, o tempo evaporato da fissare per sempre, imprimendo una nuova vitalità.
Prima di diventare un artista, GG è stato per oltre 20 anni un imprenditore e startupper. Ha viaggiato e vissuto negli Stati Uniti, ed è proprio qui che matura la sua narrativa artistica, in primis sul tema del pregiudizio razziale. Una ricerca che ha ispirato il progetto di mail art partecipativo “A Postcard for Floyd”, una mostra itinerante e un libro edito da Skira con distribuzione internazionale (2023).
Nello stesso periodo inizia a scattare immagini nei luoghi dove lavora – a ritmi folli – per le sue start up e clienti. Sono fotografie di building iconici, in bianco e nero, caratterizzate da un costante avvolgimento in un cielo nero profondo. Un giorno, GG ha una improvvisa intuizione. Introduce istintivamente la figura di un gabbiano nel cielo. Un chiaro artificio, che però gli rivela immediatamente il senso di tutta la sua produzione. Abbandonando la sua vita da startup per poco tempo prima, era diventato lui stesso quel gabbiano che vola lontano da quel grattacielo, preferendo la libertà, seppur nella solitudine e nelle incertezze di un cielo nero. Da qui le architetture di GG si sono trasformate in “Cages” (gabbie). Un progetto fotografico che mostra architetture di celebrata bellezza, quasi sculture monumentali del nostro tempo, ma che possono essere gabbie che ti privano della tua libertà più interiore, della qualità del tempo, rendendoti succube di ritmi e processi che non ti appartengono o dentro i quali non ti riconosci più.

Le fotografie “Still LiVe”, sono invece un manifesto della lentezza, del piacere dell’osservazione, del recupero della riflessione. GG prende un oggetto di uso comune del suo ambiente domestico, apparentemente non più utile perché vecchio, rotto o conservato solo per motivi affettivi. Lo posiziona nello spazio e usa il banco ottico. Prima dello scatto lo studia con calma, intesse con l’oggetto un dialogo intimo fino a trovare una visione che gli restituisca una nuova vita.
Difficile che riesca al primo tentativo. Tutte le varie prove sono misurate, meditate, lente. La velocità non appartiene al banco ottico. Ogni prova è ben studiata, poi sviluppata in camera oscura e scansita con una tecnica particolare per visualizzarla. Occorrono diversi giorni per arrivare al risultato giusto. Ma sono giorni che hanno il piacere della lenta riscoperta di un passato di cui in qualche maniera ti riappropri.
Siamo molto lontani qui dalla velocità di esecuzione tipica del digitale e ancor più lontani dalla frenetica fruizione delle immagini sui social. Il risultato è un’immagine che prorompe con la sua ricchezza di dettagli, l’oggetto diventa seducente, spesso si trasforma in qualcos’altro, non è immediatamente intellegibile. La prospettiva, i dettagli, la luce, stimolano l’osservatore a partecipare attivamente a questa nuova visione.
Lungi dall’essere una interpretazione nostalgica, l’opera porta il fruitore a indagare la forma, a soffermarsi, ad osservare particolari, a perdersi nelle sfocature, e così facendo a riappropriarsi del suo tempo in un gesto di osservazione profonda. In questo mondo frenetico e concitato, nulla smette mai di avere senso e tutto può tornare a vivere in modi molto diversi. Tutto può essere still live, se solo sappiamo fermarci a osservare e a immaginare.


Giangiacomo Rocco di Torrepadula
TIME
a cura di Chiara Ferella Falda
Federico Rui Arte Contemporanea
Via Filippo Turati, 38 – Milano
20 settembre – 10 ottobre 2023
Opening: mercoledì 20 settembre, ore 18.00

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