Karin Andersen, Prototipo, 2021. Courtesy Traffic Gallery. Veduta d’insieme della personale Symbjornts presso Casa Museo Jorn, 2021

Luogo

Galleria Comunale Santa Croce
via G. Pascoli 21, Cattolica (Rn)

Data

Lug 28 2024 - Nov 10 2024
In corso...

Ora

19:00 - 19:00

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Mostra

EUTOPIA, l’arte come luogo di incontro tra uomo e natura

Al via la mostra di Karin Andersen, a cura di Milena Becci in collaborazione con Traffic Gallery, organizzata dai Servizi culturali del Comune di Cattolica e visitabile fino al 10 novembre.

È un luogo ideale, una terza dimensione dove convivono in armonia uomini e Natura, popolato di insetti e creature fantastiche. È EUTOPIA, il luogo ideato e plasmato da Karin Andersen, artista visiva e videomaker di origine tedesca ma da anni residente in Italia, a Bologna, che domenica 28 luglio alle ore 19 inaugura la sua personale alla Galleria Santa Croce di Cattolica. La mostra di Andersen resterà aperta fino al 10 novembre 2024. 

“Con Eutopia, la Galleria S. Croce apre le porte a Karin Andersen, artista nota a livello nazionale e internazionale, la cui produzione affronta tematiche ambientali oggi considerate di grande rilevanza e attualità – commenta l’Assessore alla cultura Federico Vaccarini -. Le oltre quaranta opere, fra installazioni, dipinti e fotografie, in mostra nella storica sala espositiva comunale invitano i visitatori e le visitatrici a perdersi lungo i confini incerti e sfumati fra umano e non umano che caratterizzano le forme di vita ibride nate dall’immaginazione creativa di Andersen. Queste creature ci osservano con i loro grandi occhi interrogandoci non solo sulle modalità umane di abitare, sfruttare e distruggere l’ecosistema che ci accoglie, ma anche sull’impellente necessità di invertire la rotta delle nostre relazioni ambientali. La conoscenza e la tutela dell’ambiente non sono solo temi di primario interesse per le scienze naturali, ma da tempo sono anche al centro di nuove consapevolezze che le rendono questioni politiche e culturali. Per queste ragioni, non il titolo della mostra di Andersen non propone la ricerca di un mondo perfetto e irraggiungibile, ma invita alla ricerca di creare nuovi scenari, un posto buono, Eutopia appunto, dove generare relazioni fra umano e non umano”.

“Una mostra importante per la Galleria Santa Croce – interviene Laura Menin direttrice del Museo della Regina e Galleria Santa Croce -. Andersen ci spinge a riflettere sulla nostra modalità storica di interrelazione con l’ambiente e suoi abitanti, che ha danneggiato irreparabilmente interi ecosistemi, ma suggerisce anche la possibilità di un cambiamento a cui l’arte da sempre ci invita ad aspirare”. 

EUTOPIA è un luogo ideale, di pace e benessere, che si vuole attuare nella realtà. Si contrappone a utopia, il non-luogo per definizione, per sua natura irraggiungibile, perché limitato solo all’immaginazione. È una promessa di cambiamento e di costruzione di un “posto bello, buono e possibile”, dove poter ritrovare i significati più autentici e profondi dell’esistenza umana. Abiteranno la Galleria esseri immaginati in azioni, situazioni e costellazioni riferite all’urgente macrotematica della crisi ecologica e alla necessità di prendere coscienza dell’imprescindibile interdipendenza reciproca degli organismi della nostra biosfera. Tutto questo si ritroverà naturalmente anche nelle opere bidimensionali che spingono all’eccesso le sue tematiche fino a giungere all’ibridazione anche con organismi percepiti comunemente come disgustosi e infestanti, come insetti e muffe. Karin Andersen sceglie di mettere in scena il confronto con l’alterità in modo estremo e sottolineare che i nostri canoni estetici e percettivi non sono universalmente validi, non sono gli unici possibili. L’anatomia umana risulta schifosa agli occhi degli insetti? È con questo interrogativo posto dall’artista che EUTOPIA diviene una possibilità non irraggiungibile, bellezza soggettiva e costruzione di un ambiente esistente in cui tematiche scottanti e contemporanee si inseriscono perfettamente incorniciando un mondo in cui natura, uomo e animale si mettono in pacifica connessione. 

Andersen pone alcuni interrogativi sulla possibilità di vita in ambienti e condizioni che rende concrete attraverso il suo lavoro. È nota al pubblico per la sua ricerca sull’alterità animale e il teriomorfismo e le sue sculture, la terza dimensione, avvicinano lo spettatore alle tematiche che l’artista tocca da molto tempo: povertà, leggerezza e – per quanto possibile – sostenibilità dei materiali di base; il détournement come principio poetico conseguente all’uso di oggetti riciclati di varia natura; la simbiosi tra opera e suo habitat; il rapporto tra opera e pubblico più diretto e orizzontale possibile, senza piedistalli o altri accessori. I soggetti rappresentati fanno parte del suo immaginario ibrido post-umanistico, oscillando tra identità umana, animale, vegetale e aliena

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