
Dove non sono mai stato, là sono
Fondazione Elpis presenta Dove non sono mai stato, là sono, la mostra dedicata ai primi cinque anni di vita di Una Boccata d’Arte, il progetto artistico diffuso nato nel 2020 da un’idea di Marina Nissim.
La mostra, allestita negli spazi di Fondazione Elpis a Milano, si propone come racconto corale e stratificato di un’esperienza che ha coinvolto cento artisti e cento borghi italiani, uno per ciascuna delle venti regioni italiane, per cinque anni consecutivi.
La mostra si apre all’esterno della Fondazione, dove sono installate alcune opere nate nei borghi e successivamente trasposte a Milano: il grande Abracadabra di GRJB, visibile sulla facciata, proveniente da Pietragalla (Basilicata); il neon di Margherita Moscardini da Corinaldo (Marche); una statua in cemento della serie Phone User di Judith Hopf; le sculture di Agostino Quaranta dedicate al ritorno onirico del lago Fucino e un fregio in ferro di Binta Diaw, nato da una tappa piemontese del progetto; la scultura di Lucia Cantò, realizzata a Malamocco nella laguna veneziana. All’interno, gli spazi della Fondazione sono stati ripensati in relazione ai contenuti della mostra. Al piano terra, oltre alle torri-sogno di Matteo Nasini realizzate per il borgo di Soverato Vecchia (Calabria), sono in mostra una selezione di disegni, bozzetti e opere su carta: dal bozzetto di Gaia Di Lorenzo, che ritrae il portale del Palazzo Ducale di Pietramontecorvino (Puglia), fino ai “disegni performativi” di Antonio Della Guardia, o ai grandi tondi pittorici su carta di Alice Visentin, che evocano presenze sospese legate al borgo di Avise (Valle d’Aosta). In questa sezione si aggiungono due nuove produzioni site-specific: il disegno cartografico di Simone Carraro, e l’installazione site-specific di Mattia Pajè che prosegue il racconto di Pila Thinkerwiller, realizzato nel borgo umbro di Toscolano.
Al piano interrato, il cuore documentale della mostra: si va dalle opere video di Fabrizio Bellomo, Eva Marisaldi, Elena Mazzi, Agostino Quaranta e altri, ai documentari degli interventi di Baratto & Mouravas, Beatrice Celli, Virginia Russolo, fino a un grande montaggio video continuo che attraversa tutti e cento i progetti, restituendone la geografia, il ritmo, i volti, i paesaggi.
Per l’occasione l’opera di Sabrina Melis La sera, dalle 7 alle 9, costituita da una serie di sculture in gommapiuma, sarà allestita come dispositivo espositivo per la consultazione dei volumi: Irini Karayannopoulou FRIULI-VENEZIA GIULIA Elixsir 2021; Renato Leotta (con Claudio Gulli) SICILIA Fortuna di Centuripe 2023; Francesco Cavaliere UMBRIA La Lince D’Ombra e Pietra Sponga 2021; Alice Ronchi LIGURIA Caro Montemarcello 2022; Benjamin Jones TRENTINO-ALTO ADIGE To Live Inside a Second 2023; Mattia Pajé UMBRIA Pila Thinkerwiller 2023; Arianna Pace BASILICATA Me ne andrei nella roccia della Lieta 2023; Mariona e Pedro Cañadas Murúa FRIULI VENEZIA GIULIA Mandi Mandi. L’intreccio diventa suono 2024; Caterina Morigi MARCHE Sibillina 2024; Beatriz de Rijke MOLISE The Sacred Ordinary 2024.
Il primo piano è interamente dedicato a un’installazione del collettivo Atelier Tatanka, che ha lavorato sull’enorme archivio fotografico di Una Boccata d’Arte (oltre 3.000 immagini), reinterpretandolo e dando forma a una mappa visiva del progetto.