
Diana Anselmo | deafnotdead
Galleria Eugenia Delfini presenta deafnotdead la prima mostra personale di Diana Anselmo in una galleria italiana.
Anselmo è un attivista, performer e artista visivo Sordo e queer. In questa mostra ripercorre alcuni episodi chiavi della storia sociale della comunità Sorda attraverso materiali d’archivio, fotografie e disegni. Nello specifico la mostra esplora il desiderio audista e fonocentrico di fine Ottocento, i metodi coercitivi degli udenti ai danni delle persone sorde e il perdurare dell’esclusione sociale della comunità Sorda fino ad oggi.
Alternando storia ufficiale a storie minori, Anselmo espone e manipola immagini d’archivio dell’Istituto Nazionale dei giovani Sordi di Parigi che documentano trattamenti di “cura” e “guarigione” della Sordità imposti allə bambinə sordə, insieme a simboli e strumenti delle lezioni logopediche, a disegni su carta carbone volti a catturare alcuni segni della Lingue Italiana dei Segni.
Il titolo “deaf not dead” è un topos comune nella comunità sorda segnante statunitense e l’artista lo usa per riferirsi ironicamente alla correzione automatica delle tastiere dei telefoni che fino a qualche anno fa sostituivano automaticamente “deaf” con “dead”. Complici la vicinanza delle due lettere sulla tastiera, ed un bieco audismo tecnocratico, si suggerisce la parola più giusta fra le due. Così il tentativo di digitare “I’m deaf” viene modificato in un più lugubre “I’m dead”. Nessun augurio spettrale, solo il tema della correzione forzata che si ritrova nella storica proibizione dell’uso della lingua dei segni (abolita in tutta Europa nel 1880, e solo nel 2021 riconosciuta dallo Stato italiano) e nell’anti-storico tentativo di normalizzare il corpo Sordo, rettificandolo sulla tastiera come nella società udente.
Diana Anselmo
deafnotdead
Galleria Eugenia Delfini
via Giulia, 96 – Roma
11 dicembre 2024 – 14 febbraio 2025
Opening: mercoledì 11 dicembre, ore 18.00