Luogo

Kaufmann repetto
Via di Porta Tenaglia, 7 - Milano
Sito web
http://kaufmannrepetto.com

Data

Mar 04 2021 - Apr 17 2021
Evento passato

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Mostra

Corita Kent | to the everyday miracle

Kaufmann repetto è lieta di annunciare la mostra personale di Corita Kent (1918, Fort Dodge, 1986, Boston). Sviluppata in collaborazione con il Corita Art Center di Los Angeles, to the everyday miracle è una mostra retrospettiva dell’ intera opera di Corita, attraverso oltre 40 serigrafie e acquerelli, accompagnati da una selezione di materiali d’archivio dai primi anni ’50 fino alla sua morte nel 1986.

Corita Kent è stata un’artista, educatrice e sostenitrice di cause a sfondo sociale. Il suo lavoro riflette l’ascesa della Pop Art, il rinnovamento spirituale del Secondo Concilio Vaticano e l’attivismo politico degli anni ’60. Suora cattolica per più di trent’anni, Kent e’ stata profondamente impegnata nell’innovazione culturale, sociale ed estetica della sua epoca. Il suo personale e diretto attivismo la rese non solo un bersaglio di critiche da parte del clero conservatore, ma ostacolò anche l’accoglienza della sua opera nei circuiti artistici.

Nata Frances Elizabeth Kent, a diciotto anni entra nell’ordine religioso Immaculate Heart of Mary a Hollywood, prendendo il nome di Suor Mary Corita. Dal 1947 insegna arte all’Immaculate Heart College, divenendo successivamente direttrice del dipartimento di arte nel 1964. Durante questo periodo, il dipartimento diventa un rinomato centro di creatività e pensiero liberale. Corita inizia a produrre le sue prime serigrafie all’inizio degli anni ’50. Influenzata dagli studi di arte medievale presso l’University of Southern California, le sue stampe consistevano in dense composizioni figurative su temi e iconografie religiose. Sulla scia degli anni ’60, gli interessi di Corita sono in continua espansione e le sue stampe riflettono influenze eterogenee, che includono la filosofia, la politica e la cultura pop.

Nel 1962 Corita vede per la prima volta le Campbell’s Soup Cans di Andy Warhol alla Ferus Gallery di Los Angeles. Questo momento, formativo per l’artista, porta Corita verso l’appropriazione di slogan e grafiche della cultura consumistica, non solo in ottica religiosa, ma anche a fini sociopolitici. Con il passare degli anni, il lavoro di Corita diventa sempre più politico, spingendo l’osservatore a considerare temi come povertà, razzismo e ingiustizia.

Nell’estate del 1968, logorata dai conflitti con l’arcidiocesi e da un frenetico programma di mostre, insegnamento e conferenze per tutta la nazione, Corita chiede la dispensa dai propri voti e si trasferisce a Boston. Influenzata dal nuovo ambiente e dalla vita come di artista indipendente, il suo lavoro si evolve verso uno stile molto più introspettivo a cavallo degli anni ‘70. Negli ultimi anni della sua vita, Kent ricorre più spesso alla pratica dell’acquerello, abbracciando nuovamente il gesto pittorico (come nei primissimi lavori degli anni ’50) e la propria sfera personale. Gli acquarelli forniranno l’immaginario di molte delle sue ultime stampe.



corita kent

to the everyday miracle

4 march – 17 april, 2021 kaufmann repetto milan