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Luogo

Accademia Nazionale di San Luca
Accademia Nazionale di San Luca
Piazza Accademia di S. Luca, 77 - 00187 Roma
Sito web
https://www.accademiasanluca.eu/it
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Data

Giu 18 2024
Evento passato

Ora

18:00 - 20:00

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Talk - Incontro

CICLO DI INCONTRI TRA ARTISTI E CURATORI: III appuntamento nell’ambito della mostra “Rifrazioni. 15 curatori x 15 artisti”

Nel Salone d’Onore dell’Accademia Nazionale di San Luca, domani, martedì 18 giugno 2024, alle ore 18.00, nell’ambito della mostra Rifrazioni. 15 curatori x 15 artisti, si terrà il terzo appuntamento del ciclo di 5 incontri tra artisti e curatori protagonisti dell’esposizione e delle performance.

Attraverso la presentazione dell’opera esposta, ogni coppia artista-curatore approfondirà le tematiche sottese alla sua scelta, in un dialogo di confronto volto ad arricchire le suggestioni della mostra.

Catherine Biocca dialoga con Lorenzo Benedetti, con cui ha scelto per la mostra di collocare sulla rampa elicoidale del Borromini un’opera site-specific I bully my vase: 9 disegni incorniciati in altrettante nicchie rivestite di drappeggi di differenti materiali che creano una sorta di panneggio che lega l’antico al contemporaneo. L’opera si completa con un audio e un’animazione con due personaggi che, seduti uno di fronte all’altro ad un tavolo in uno spazio aperto, non sanno bene di cosa parlare, ma c’è una latente sensazione passiva-aggressiva tra i due, una situazione di stallo e di disagio. In qualche modo si capisce che c’è una cronistoria pre e post rilevante che ha portato a quel momento.

L’opera di Catherine Biocca si muove sull’uso di diverse tecniche in particolare scultura, installazioni, disegni, audio e video. Il suo modo di mettere insieme delle narrative contemporanee e allo stesso tempo analizzando canoni classici e accademici rende la sua ricerca centrale in un luogo come l’Accademia Nazionale di San Luca in cui tradizione e ricerca contemporanea sono così vicine.

Catherine Biocca (Roma, 1984) vive e lavora a Roma. Laureata in Scienze Politiche nel 2006 a Roma, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf, dove ha ottenuto il suo BA e MA nel 2010 e 2013. Tra il 2014 e il 2015 è stata residente alla Rijksakademie Van Beeldende Kunsten di Amsterdam. La sua opera è stata esposta in diverse mostre internazionali, come la III Biennale di Animazione di Shenzhen, Kunstverein Nürnberg e Kunstmuseum LOK St Gallen, Fondazione Volume! Roma.


Chiara Camoni dialoga con Cecilia Canziani. Dopo il sopralluogo in cui Marco Tirelli ha ribadito più volte il ruolo dell’Accademia come “Casa degli Artisti”, la curatrice ha pensato all’immagine di un cane, a custodia della casa. Il cane è un soggetto ricorrente nel lavoro dell’artista. Senza Titolo #09 è stato collocato al secondo piano, in una nicchia della Galleria delle sculture in dialogo con un bassorilievo di Antonio Canova, uno spazio dove un cane cercherebbe rifugio in una casa affollata. Il confronto con il bassorilievo sottolinea la distanza tra la scultura eroica e unitaria di Canova e quella di Camoni, fatta di tanti piccoli elementi (in questo caso proprio di scarti di altre lavorazioni) e che trova nel domestico una sua monumentalità.

Chiara Camoni (Piacenza, 1974) Vive a lavora a Fabbiano, in Alta Versilia. E’ una delle artiste italiane di maggior rilievo della sua generazione e ha al suo attivo mostre importanti in Italia e all’estero. Tra le più recenti si ricordano: Chiamare a raduno. Sorelle. Falene e fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse, a cura di Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli, Hangar Bicocca, Milano (2024), Whispers, world above, world below, A Tail of A Tub, Rotterdam (2024).

Victor Fotso Nyie (Douala, 1990) Vive e lavora tra Faenza e Rieti. Tra le mostre personali: Rêve Lucide, P420, Bologna (2023), Resilienza, Museo MAGA, Gallarate (2021). Tra le mostre collettive: Afrika Now, Museo Ettore Fico, Torino (2024), Mémoire à l’italienne, IIC, Parigi (2022), Filons géologique, Palazzo d’Accursio, Bologna (2022). Il suo lavoro è presente in Stranieri Ovunque, a cura di Adriano Pedrosa, presso la 60. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, (2024).


Victor Fotso Nyie dialoga con Matteo Lucchetti, approfondendo i temi presentati dalle tre sculture dell’artista, in mostra nel corridoio principale della Galleria, che entrano in dialogo con altrettante opere di Canova e Thorvaldsen. Verso l’orizzonte è connessa al Ritratto di Napoleone come Primo Console di Canova, realizzato nel 1802 in cinque sedute, durante le quali l’artista espose la sua posizione a favore del ritorno delle oltre cinquecento opere trafugate dall’Italia per il Louvre. Verso l’orizzonte è un autoritratto ad occhi chiusi dell’artista, che porta sulla testa una serie di sculture africane, alludendo ad una dimensione onirica, nella quale sogna che queste facciano ritorno dai musei etnografici, proiettando nel titolo un orizzonte politico di riparazione culturale. L’opera La graine qui germe si relaziona con i gessi di Thorvaldsen dedicati a temi classici della scultura europea messi a confronto con la tradizione scultorea dell’Africa sub-sahariana che allegoricamente esce dalla testa dell’artista come un germoglio che rivela una genealogia panafricana, e quindi un’altra idea di “classicità”. L’ultimo autoritratto, Sous le baobab porta nel titolo l’albero connesso, in varie culture africane, con gli antenati e quindi con il sapere ancestrale trasmesso in maniera transgenerazionale, qui reso da artefatti mancanti della testa che sembrano entrare nell’anatomia del volto. L’opera, oltre a significare questa forte interconnessione, può offrire anche un riferimento al trauma storico della cosiddetta “distruzione degli idoli” da parte delle missioni cattoliche che evangelizzarono intere popolazioni privandole della trasmissione alle nuove generazioni di saperi secolari. Di fronte La religione cattolica di Canova ben simboleggia il potere dell’istituzione religiosa in tutte le sue ramificazioni.

Pierpaolo Ferrari di TOILETPAPER dialoga con Marco Bassan e Ludovico Pratesi di Spazio Taverna. Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari hanno creato per l’Accademia WET FRUIT, un’opera site-specific immersiva che mette in discussione in maniera dialogica l’aulicità dell’istituzione, proiettandola nel presente, e che rilegge e riconstestualizza alcune delle opere della collezione permanente. Lo scopo è quello di presentare un immaginario che punti ad ampliare la definizione contemporanea di chi sia un artista e di quale sia il suo rapporto con la storia. WET FRUIT è stata realizzata all’interno della Sala Paesaggi cambiandone completamente la percezione, trasformandola in un ambiente marino in tempesta, dove dipinti e sculture, fra cui il “Leone che si abbevera” (1649-50), studio in terracotta di Gian Lorenzo Bernini per la fontana dei Quattro Fiumi, sembrano emergere dai flutti, come sopravvissuti a un naufragio.

TOILETPAPER (2010) è uno studio creativo fondato da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari nel 2010, che esplora l’iperconsumo delle immagini con ironia, mescolando il surrealismo con la fotografia commerciale. Il suo lavoro, che include la direzione creativa per campagne pubblicitarie, progetti editoriali, collaborazioni di design di prodotti e collezioni di moda è stato esposto in mostre in tutto il mondo, come l’High Line a New York, il Palais de Tokyo a Parigi, Art Basel a Miami, la Biennale di Venezia, la Fondazione Beyeler a Basilea, Les Rencontres d’Arles, Hyundai Card a Seoul, Villa Medici a Roma e NMACC a Mumbai.

martedì 18 giugno 2024, ore 18.00

TERZO APPUNTAMENTO CON IL CICLO DI INCONTRI TRA ARTISTI E CURATORI

Ø  Catherine Biocca dialoga conLorenzo Benedetti

Ø  Chiara Camoni dialoga conCecilia Canziani

Ø  Victor Fotso Nyie dialoga conMatteo Lucchetti

Ø  TOILETPAPER dialoga conSpazio Taverna

nell’ambito della mostra Rifrazioni. 15 curatori x 15 artisti

Accademia Nazionale di San Luca

Palazzo Carpegna – Salone d’Onore

Roma, piazza dell’Accademia di San Luca 77

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