Arcangelo Sassolino | No flowers without contradiction
Repetto Gallery inaugura No flowers without contradiction, la mostra di Arcangelo Sassolino a cura di Luca Massimo Barbero che verrà ospitata nella sede espositiva di Lugano dal 20 settembre 2024 al 18 gennaio 2025.
Per la sua seconda personale in collaborazione con la galleria, Arcangelo Sassolino presenta otto lavori inediti e realizzati appositamente per gli spazi di Lugano, con cui si è confrontato per la prima volta. Valorizzando il carattere dell’architettura del luogo, ogni vincolo dello spazio ha infatti rappresentato un valore aggiunto al processo creativo dell’artista. Sia essa la distanza tra le colonne o il muro in cemento armato, tali condizionamenti sono stati configurati come parti integranti delle sculture presenti e del progetto espositivo. La galleria e il curatore hanno invitato l’artista a sviluppare un percorso di ricerca in cui la sua scultura dinamica si liberasse ancora una volta dalla funzione meramente monumentale per diventare argomento di riflessione contemporanea. La mostra sarà accompagnata da un catalogo con testi di Andrea Cortellessa, Paolo Repetto e una conversazione tra curatore e artista.
L’approccio che caratterizza i lavori di Sassolino è perciò protagonista anche in questa esposizione, dove convivono superfici e materie quali vetro, acciaio, pneumatico, granito, olio industriale, legno, carta e marmo. Tali elementi assumono centralità in una ricerca quasi ossessiva in cui tutte le singole componenti assumono una nuova forma. Attraverso l’utilizzo dell’aria e dei movimenti meccanici, manipolando le forze fisiche della pressione e dell’allentamento, l’artista mette in atto una vera e propria trasformazione della materia che si configura come apice della sua espressione artistica. Come suggerisce anche il titolo, Sassolino enfatizza la suggestione poetica che incarnano i lavori, offrendo l’accostamento degli elementi che generalmente caratterizzano la produzione industriale ai materiali propri della tradizione scultorea: una contraddizione inevitabile e necessaria, che ha esigenza di verificarsi al fine di poterla generare.
Le opere invaderanno gli spazi della galleria, ma è l’esterno che per primo sorprenderà i visitatori: ad accoglierli un’installazione “viva” che crescerà e si amplierà per tutta la durata dell’esposizione. Stimolando a livello sensoriale coloro che guardano non solo attraverso la vista, ma anche coinvolgendo l’udito e dall’olfatto, in una mostra che si è voluta di portata museale, presentando l’artista per la prima volta a Lugano, città di congiunzione tra il nord e il sud dell’Europa.