Santa Maria della Pietà, Rome LOVE, 2021©Simona Filippini

Entrare Fuori, Uscire Dentro

Per l’edizione 2022 del festival Alla fine della città molti sono gli eventi che riguardano l’ex ospedale psichiatrico del Santa Maria della Pietà

All’interno del festival capitolino Alla fine della città, manifestazione multidisciplinare inaugurata il 4 novembre e focalizzata sul XIV Municipio della città di Roma, alcune delle attività in programma riguardano un luogo molto connotato storicamente, politicamente e socialmente per la storia della capitale: l’ex ospedale psichiatrico del Santa Maria della Pietà, chiuso nel 1999. Nella programmazione del festival, organizzato e promosso dall’Associazione Ti con Zero, si intervallano mostre fotografiche, reading, messe in scena di teatrini di carta, biciclettate pasoliniane, azioni urbane performative e tanto altro. In un territorio vasto come quello del XIV Municipio dove l’urbanizzazione più congestionata dialoga strettamente con una natura incontaminata il Santa Maria della Pietà è sempre svettato per la sua mole, ma anche per la sua identità e valore storico.

L’Associazione Ti con Zero ha riservato a questo particolare luogo diverse attività del festival, sia da fruire di persona, ma anche tramite piattaforme digitali e applicazioni online.
Per cercare di ricostruire e divulgare la storia dell’ex ospedale psichiatrico e porre il Santa Maria della Pietà al centro, anche, di un’azione di propositi per il futuro il festival Alla fine della città ha creato, tramite la piattaforma Loquis, una mappatura di voci di quelli che sono stati i protagonisti della chiusura dell’ospedale psichiatrico, sulla scia di quello che allora era il movimento anti-psichiatrico di Franco Basaglia, sfociato poi, il 13 maggio 1978, nell’approvazione della famosa legge 180.  In VOCI DEL XIV. Complesso Santa Maria della pietà, a cura di Marzia Coronati, le interviste a infermieri, psichiatri, direttori, artisti si alternano su un passato storico ma anche sui giorni più recenti, ricordano ma allo stesso tempo si rendono portatori di un pensiero critico per il futuro. Qui è possibile ascoltare la mappatura di queste testimonianze Loquis – Podcast – Canale – Alla fine della città 2022.

Pur tra molte difficoltà, da anni ormai cooperative, associazioni e gruppi informali hanno trovato nella magnifica cornice dell’ex manicomio romano il giusto luogo dove portare avanti laboratori pratici, corsi, mostre, eventi culturali, iniziative atte a conservare la memoria di un luogo che contiene preziose storie della nostra città. Fin dalla riforma di Franco Basaglia l’intento era anche quello di cercare un dialogo e una congiunzione tra il dentro dell’ospedale e il fuori della città e i suoi abitanti. Così è stato a Gorizia, a Trieste e anche in tante altre città d’Italia, anche a Roma. Un elemento che richiama l’attenzione in questo senso sono, ad esempio, i numerosi murales e opere di street art presenti all’interno delle mura del Santa Maria della Pietà. Quelle dell’artista Luis Gomez de Teran, tra tutti, sono immagini che evocano storie struggenti, profonde, oscure, portatrici di dolori e prevaricazioni, come quelle di chi in questo luogo è stato rinchiuso perché considerato “malato mentale”.

A corredare le attività del festival Alla fine della città che riguardano il Santa Maria della Pietà anche un tour al suo archivio, con cui immergersi nel suo percorso storico. Il progetto RICORDARE IL FUTURO si compone di documenti, fotografie e testimonianze di vite passate a cui serve essere conosciute per poter rivivere attraverso la memoria altrui. Ad interagire con il visitatore un’immagine ologrammatica di un archivista che compare nell’installazione immersiva all’interno del Museo Laboratorio della Mente per condurlo nelle pieghe del suo lavoro, tra cartelle cliniche, immagini storiche, storie di vita di donne, uomini e bambini che si sono succeduti tra le mura del Santa Maria della Pietà e che sono state poi archiviati nei registri dell’ospedale.

L’intento del festival Alla fine della città è anche quello di rendere la storia del Santa Maria della Pietà patrimonio culturale, sociale e politico di una comunità e di un territorio, quello di Roma e specificatamente del XIV Municipio. A condurre a questo risultato, oltre alle attività già citate, anche un reading molto speciale. Domenica 20 novembre, infatti, alle ore 17 presso la Sala Basaglia del complesso Santa Maria della Pietà si terrà la lettura del testo teatrale di Renato Sarti, MURI. PRIMA E DOPO BASAGLIA. L’attrice Daria Deflorian darà voce alla storia di un’infermiera dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste che dal ’68 fino alla dissolvenza del movimento basagliano ha combattuto in prima linea nella lotta contro l’Istituzione manicomiale. Durante la narrazione il cambiamento di prospettiva sul manicomio e sulla salute mentale dialoga con quello della vita privata dell’infermiera, facendo trasparire l’idea di come tale rivoluzione a livello macroscopico e istituzionale possa essere vissuta anche a livello personale e talmente intimo che ne viene intaccato anche il proprio concetto di famiglia e di vita stessa.

Info festival: Alla fine della città – Edizione 2020-21-22 – Ti con Zero (associazioneticonzero.it)

DAL 4 AL 20 NOVEMBRE, VOCI DEL XIV. Complesso Santa Maria della Pietà sulla piattaforma Loquis – Podcast – Canale – Alla fine della città 2022

RICORDARE IL FUTURO, tour all’Archivio Storico del Santa Maria della Pietà fruibile su prenotazione chiamando il numero 06-68352858 o tramite mail a museodellamente@aslroma1.it

20 NOVEMBRE ORE 17 READING MURI. PRIMA E DOPO BASAGLIA, testo di Renato Sarti, letto da Daria Deflorian. PRENOTAZIONE GRATUITA E OBBLICATORIA A: Ti con Zero 3498728813 oppure tramite mail a bibliotecadellabicicletta@gmail.com

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