Gerhard Merz
Elisa Filomena, Eden a Casa Vuota, 2021, acrilico su tela, particolare

Elisa Filomena. Eden

Fino al 31 luglio, a Casa Vuota lo spazio espositivo domestico del Quadraro a Roma, è possibile ammirare Eden, l’installazione di Elisa Filomena

Eden di Elisa Filomena (Torino, 1976) va oltre gli schemi percettivi dello spazio sui generis di Casa Vuota in cui gli ambienti, le stanze, sono lì ad accogliere le opere degli artisti con una forte identità di luogo, attivando una dialettica e una ibridazione delle parti. Il lavoro pensato per la sua prima personale a Roma, a cura di Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, ribalta la regolare fruibilità con Casa Vuota che diventa l’elemento epidermico, superficiale, di una parte organica einterna rappresentata dall’intervento pittorico dell’artista. Le pareti non sono più visibili, totalmente ricoperte da metri di tele dipinte d’acrilico. Panneggi delicati, “drappi” sospesi, sono a delineare scene bucoliche dove figure femminili si aggirano in ambientazioni campestri con colori trasparenti. 

L’artista si è impegnata in una gestazione fatta di tempo, concentrazione e realizzazione del progetto pittorico con il fluire intimo e istintivo delle immagini; elaborata principalmente nelle ore notturne, nei momenti di maggior sedimentazione introspettiva. La pittura di Filomena è fatta di gesti e la materia è visibile in tratti di acrilico diluito in campiture ampie ed estese, le pennellate non vengono celate allo sguardo anzi, sono la cifra distintiva del suo lavoro. Le figure, che si riconoscono ed emergono, sembrano abitare spazi infiniti, dalla temporalità aperta. Tutto appare avvolto dal silenzio e dalla calma. Animali,parti arboree, e cieli aperti costituiscono elementi nodali della narrazione. Gli spazi acquisiscono così una nuova fisionomia, straniante, portandoci in una dimensione che riecheggia le quinte scenografiche rinascimentali e barocche. La narrazione è semplice perché non segue un copione ma è data da un fluire spontaneo, in uno spazio di meraviglia, priva di una logica razionale. Come nella lettura di cronache antiche Eden si lascia percepire, osservare e anche ignorare, essendo una vasta distesa di immagini che sono storie inconsce con un sottofondo antico e primordiale. Dall’origine etimologica della parola eden che significa “campagna” e nell’Antico Testamento indica il luogo del paradiso terrestre, nell’Eden di Elisa Filomena percepiamo una continuità in una dimensione altra e, come scrive l’artista “L’uomo lentamente ne prende coscienza, si muove in paesaggi sconosciuti, in una terra senza luogo carica di necessità e meraviglia.”


Elisa Filomena. Eden
Casa Vuota. 
Via Maia, 12 – Roma
vuotacasa@gmail.com
Dal 15 maggio al 31 luglio 2021