Draghi, serpenti e chimere: la metamorfosi in mostra a Torino
A Torino la mostra di Camoni e dell’Atelier dell’Errore suscita forti impressioni, attraverso forme metamorfiche che proiettano lo spettatore in un universo arcaico, tra mito e follia.
Facendo il proprio ingresso alla GAM di Torino in questi giorni si ha la sensazione di percorrere un itinerario che ha in sé qualcosa di onirico, ambiguo e insieme ancestrale, universale. Unicorni, draghi, esseri fantastici, a metà tra mitologia e racconto folkloristico ci accolgono e mostrano l’evoluzione artistica di Camoni, che si confronta e intreccia con i risultati raggiunti dall’Atelier dell’Errore, nella mostra alla GAM, a cura di Elena Volpato.
Indagare le metamorfosi del pensiero, che si concretizza e vive attraverso le personificazioni esposte in mostra, induce a momenti di calma introspezione, nei quali lo spettatore può addentrarsi nei meandri della propria mente per scoprire associazioni spesso insolite tra le forme che vede e quelle che gli giungono tramite evocazioni spontanee.Il guardare a queste opere implica una tendenza a spostarsi col pensiero oltre i limiti della realtà, accogliendo suggestioni che ognuno di noi sviluppa in maniera del tutto soggettiva. A seconda del vissuto personale, ma anche delle proprie inclinazioni e dei sistemi che la nostra mente costruisce, potremo sperimentare esperienze differenti della mostra, che si concentra su tematiche antropologiche e arcaiche, presentando le origini della metamorfosi.
“Il pensiero metamorfico – scrive Volpato, che per la GAM di Torino lo scorso anno ha curato la mostra Sul principio di contraddizione – è una variante diversa e sorella del pensiero della contraddizione. In letteratura è il pensiero che giunge da fuori, come un soffio d’ispirazione. Giunge serpentino e ossessivo come quello oracolare delle pizie. Modifica la natura di colui che lo accoglie e gli dona la capacità di leggere simbolicamente, in filigrana, ogni aspetto del reale; di guardare ogni forma nella sua continua possibilità di trasformazione e analogia con altre forme. Significa saper guardare una cosa, riconoscerla, e allo stesso tempo vedere in essa anche ciò che solo apparentemente non è. È un pensiero che genera draghi: esseri ibridi e polimorfi per i quali la tradizione medievale contempla il mescolarsi di ogni possibile tratto anatomico. Allo stesso modo ispira opere che rifuggono da ogni classificazione, che esorbitano da ogni griglia, che tengono insieme più immagini, più tempi, più momenti”.
Allestimento della mostra Hic sunt dracones. Atelier dell’Errore • Chiara CamoniGAM Torino dal 3 novembre 2022 al 12 marzo 2023. Photo Roberto Marossi
Tra chimere ed esseri grotteschi, per un attimo sembra di trovarsi di fronte alla micenea Porta dei Leoni, oppure di riscoprire la natura di alcune sculture femminili provenienti dalle Isole Cicladi o dalla Creta minoica, con i suoi culti devoti a mitiche dee madri, signore degli animali (come la Potnia theròn) e sacerdotesse domatrici di serpenti. Camoni non opera mere citazioni, ma rielabora il mito e lo dissezionaabilmente, lasciando parlare figure femminili confinate troppo spesso in secondo piano, che qui diventano protagoniste di storie nuove, narrazioni che si ripetono ciclicamente e che danno luogo a prese di coscienza intrise di femminismo e di una rinnovata forza persuasiva. Le energie trasmesse dalle opere di Camoni si mescolano e si confrontano, in maniera eloquente, con quelle realizzate dall’Atelier dell’Errore, con i suoi giovani artisti con tratti neurologici atipici.
Un lavoro collettivo che diviene principio della metamorfosi, del cambiamento verso l’ibridazione di elementi che giungono così ad appropriarsi di significati sempre nuovi.Guidati da Luca Santiago Mora gli artisti del collettivo hanno dato vita a una sperimentazione nella quale valori e forme visive mutano costantemente, aspirando a un continuo divenire che non può essere mai appagato né realizzato completamente.Se il sonno della ragione genera mostri, il suo assopimento momentaneo provoca visioni fantastiche, che per un istante lasciano prevalere l’istinto e la parte più irrazionale, caotica, inesplorata della nostra interiorità, svelandoci la via di accesso a sorgenti di ispirazione e conoscenza inaspettate.
Pensare di poter controllare ogni aspetto della mente in modo razionale e controllato, escludendo gli aspetti più irrazionali e dionisiaci che vengono presentati brillantemente in mostra, sembra essere l’unico vero ircocervo della società attuale.
Chiara Camoni, Il Tronco e il Trapezio, 2013-2021. In collaborazione con Silvia Perotti, Paola Aringes Legno, ossa, lana, denti, tessuto, 200 x 200 x 200 cm (dimensioni variabili), Collezione Agovino, Napoli, Photo Roberto MarossiChiara Camoni. Serpentessa, 2020. Legno di mimosa, patinato con verderame, argento, vetro, ottone, terracotta policroma, madreperla,metallo, piume, pietre dure, 15 x 400 x 80 cm, Courtesy SpazioA, Pistoia, Photo Carlo Favero.
Chiara Camoni e Atelier dell’Errore
“Hic sunt dracones”
a cura di Elena Volpato
da 3 Novembre 2022 a 12 Marzo 2023
Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18