ARCO Lisboa

Dialoghi: Pino Pascali e Gino Marotta a Polignano

Ha inaugurato il 2 luglio scorso presso la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare (BA) la mostra Dialoghi: Pino Pascali/Gino Marotta. Artifici Naturali, a cura di Rosalba Branà e Lorenzo Canova, un confronto-incontro tra due protagonisti del rinnovamento dell’arte italiana e internazionale negli anni Sessanta. Entrambi classe 1935, i due artisti erano accomunati da un legame di amicizia fatto anche di affini visioni poetiche, le quali sono messe in splendida relazione.

Nelle loro opere, e lo si legge bene dal confronto nel museo, appare costantemente la realtà decostruita, letta nei suoi elementi minimi riportati a segno logico. I principi primordiali (l’acqua, la terra, le pietre, le piante, gli animali) vanno a creare un universo artificiale, visivo e sinestetico, ricco di una molteplicità di messaggi da leggere tra le righe di una semiosfera ormai alterata e mutante, una realtà tecnocratica, aggressiva e ambigua, che gli artisti hanno bisogno di rendere giocosa e versatile, duttile ed infantile, per disattivare, tramite l’ironia e l’utilizzo di materiali inconsueti, la dimensione straniante ed antiumana.

Gino Marotta, Pino Pascali e Enrico Castellani, mostra lo Spazio dell’Immagine, Foligno, 1967

Questo hanno fatto sostanzialmente Pascali e Marotta nelle loro opere, sperimentare per disinnescare l’assenza del presenten, cercando di riportare lo spettatore verso una dimensione ambientale non più, ahinoi, naturale ma bensì artificiale. E si comprende bene tale sperimentazione nell’ottica delle ricerche degli anni Sessanta, quando lo zoo d’artista diviene un mondo parallelo d’espressione. I due, insieme a Kounellis e Ceroli, con la mostra curata da Maurizio Calvesi nel 1969 presso il Museo di Arti Decorative di Parigi, “4 Artistes italiens plus que Nature”, avevano provato a rendere internazionale questo linguaggio ironico e scenografico, uno con i teatrini di plastica luminescente, l’altro con setole camuffate da bachi.

Interessante, infine, l’utilizzo dei nuovi materiali -la plastica su tutti- offerti dal mondo dell’industria, in un perenne scambio, quasi conflittuale, tra gli elementi naturali e i costituenti artificiali, e il legame con il mondo della televisione e della scenografia. Non per nulla un altro genio del Novecento pugliese, Carmelo Bene, aveva scelto Marotta come scenografo di alcune sue pièce filmiche, apprezzando la dimensione illusionistica e scenografica tipica di un certo teatro di sperimentazione. Ritorniamo, con entrambi, al famoso “il dipintore disputa e gareggia colla natura”, frase di Leonardo con la quale l’artista toscano indicava come non bisognasse solo imitare il mondo, ma cogliere i suoi segreti aggiungendo qualcosa, nel tentativo anche di trascenderlo. Pascalie Marotta, con esiti espressivi diversi ma estremamente innovativi, hanno tentato di far ciò attraverso azioni “povere” in grado di ricostruire i principi di un centro, di un ideale Giardino all’italiana maggiormente a misura d’uomo.

In occasione dell’apertura sarà visitabile anche l’opera 32 Metri Quadri di Mare (Mediterraneo) di Nicola Guastamacchia, opera selezionata dall’avviso pubblico Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere e che entrerà nelle collezioni del museo. Il progetto prende ispirazione da 32 Metri Quadri di Mare Circa di Pino Pascali del 1967 e riflette sull’impossibilità, al giorno d’oggi, di immaginare e rappresentare il Mar Mediterraneo senza considerare il sangue dei tanti naufraghi che scorre al suo interno.

Con questa mostra, la Fondazione Pino Pascali prosegue nel suo percorso di indagine storico critica che pone l’opera di Pascali a confronto con quella di altri maestri, in un gioco di rimandi, visioni poetiche, afflati comuni. Nell’ambito di questo ciclo dei Dialoghi si sono svolte negli scorsi anni le mostre “Pino Pascali e Luigi Ghirri”, “Pascali Bonalumi Castellani Fontana Manzoni”, “Pino Pascali e Claudio Cintoli”.

La mostra è visitabile fino al 17 ottobre 2021 nel rispetto delle normative vigenti anti Covid-19.

×