ARCO Lisboa

Cosa vuol dire ART/ography

Lo scorso 10 giugno due illustri artisti e ricercatori, docenti dell’Universidad de Granada, Asuncion Jodar Minarro e Ricardo Marin Viadel, hanno cercato di chiarire cosa sia la ricerca scientifica nella produzione artistica.

Sono molti anni che l’Accademia di Belle Arti di Brera svolge attività di ricerca sulla relazione tra ARTE E DIDATTICA DELL’ARTE. Già a partire dal 2012 Brera  ha partecipato  alla rete del NACCA, New Approaches in the Conservation of Contemporary Art http://nacca.eu/ collaborando con molte università e musei,  aderendo  ogni anno al programma Biennale Sessions nelle Biennali di Venezia di Arte e Architettura, sviluppando  il progetto MI VIDA EXPERIMENT  https://docenti.accademiadibrera.milano.it/it/node/3893

 In occasione della 59° Biennale di Venezia all’interno di  Biennale Sessions, è stato organizzato  un incontro con Gian Maria Tosatti e un focus proprio su Arte e Didattica dell’Arte. http://www.accademiadibrera.milano.it/it/biennale-sessions-brera

Brera è stata inoltre s promotrice del n. 8 di VOICE OVER, dal titolo PEDAGOGIES una rivista internazionale che ha dedicato al tema l’intero numero http://www.accademiadibrera.milano.it/it/voice-over. Nel numero in questione c’è una ampia intervista a Ricardo Marin Viadel.

Venerdì 10 giugno, l’Accademia di Brera nel corso del Prof. Italo Chiodi, ha invitato due illustri artisti e ricercatori, docenti dell’Universidad de Granada, Asuncion Jodar  Minarro e Ricardo Marin Viadel. Il tema delle conferenze era volto a chiarire cosa sia la ricerca scientifica nella produzione artistica, quindi la relazione con l’insegnamento e quelle sperimentazioni non solo in Europa, sulla relazione tra arte e didattica dell’arte dalle scuole primarie fino all’università, che si realizzano nel più ampio alveo della ABR Art Based Research. Ma veniamo all’ART/ography.

L’acronimo ART della disciplina ART/ography infatti indica rispettivamente A come ART, R come RESEARCH e T come Teaching, confluendo in una sorta di grafia, come una mappa che aiuta a esplorare le sperimentazioni poste in essere da questa disciplina.

Dice Rita L. Irwin, fondatrice della disciplina: Essere impegnati nella pratica dell’a/r/tografia significa indagare nel mondo attraverso un processo continuo di creazione artistica in qualsiasi forma d’arte e di scrittura non separata o illustrativa l’una dell’altra, ma interconnessa e intrecciata l’una con l’altra per creare significati aggiuntivi e/o potenziati. Il lavoro a/r/tografico è spesso reso attraverso i concetti metodologici di contiguità, indagine vivente, apertura, metafora/metonimia, riverbero ed eccesso, che vengono messi in atto e presentati/performati quando si immagina una condizione di indagine estetica relazionale come comprensione e scambio incarnato tra arte e testo, e tra le identità ampiamente concepite di artista/ricercatore/insegnante. 

https://nicoleyslee.wixsite.com/mappingartography

I due illustri ospiti, artisti docenti e ricercatori dell’università di Granada, hanno argomentato spiegando in primo luogo i caratteri fondanti di questo approccio alla ricerca artistica, presentando diversi progetti realizzati sia in Europa che in Sud America. Al fondamento dell’ART/ography c’è A) l’esame della creazione artistica con ogni linguaggio. B) L’analisi scientifica secondo i criteri che si applicano nella ricerca nell’ambito delle scienze sociali. C) I rapporti che si stabiliscono tra creazione artistica e didattica a tutti i livelli. La cosa più interessante è che alla fine di questo processo, non esce un saggio, uno scritto o un ‘articolo accademico’ piuttosto un video, delle foto, dei disegni, delle performances ovvero, il risultato del processo artografico è che a partire dall’analisi di un’opera nasce un’opera ulteriore. Questo approccio è estremamente innovativo e amplia i termini della ricerca in arte fino a poco tempo fa, ridotta a interpretazione e catalogazione dal punto di vista della ‘storia dell’arte’ e non già dal punto di vista dell’artista.

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