CASA DI VITA / ARMONIA DEL TEMPO

ARTLIFE for the World – eventi d’arte contemporanea – continua la sua linea di progettazione di grandi mostre d’arte contemporanea ambientale per importanti siti storici del Veneto. Questa volta è stato il turno della Villa di Maser, importante luogo culturale affrescato da Paolo Veronese e ultima dimora di Andrea Palladio. Il titolo Casa di Vita / Armonia del Tempo, infatti, riprende una definizione di quest’ultimo e sembra voler sottolineare la doppia funzione della Villa, ovvero casa in senso stretto – un’ala è tutt’ora abitata dai proprietari – e luogo in grado di armonizzare il tempo passato con il tempo presente, dove gli affreschi del Veronese si confrontano con opere contemporanee e viceversa.

Il progetto è volto alla rivalutazione di tali siti storici attraverso una ventata di aria fresca, con un’esigenza primaria che sottostà ogni lavoro esposto: l’attenzione ambientale ed ecologica.

Gli artisti nazionali e internazionali chiamati a collaborare nella realizzazione di tale evento si sono impegnati al fine di creare delle installazioni site-specific in grado di dialogare con la dimensione temporale datata della villa e di incentrare la propria voce su un inno alla sostenibilità e all’importanza della natura.

All’interno, queste installazioni si integrano bene con l’arredamento antico: “Moving Life” di Nicoletta Freti preannuncia tre opere poste nel giardino posteriore attraverso un uso di lenti e carta lucida; “La natura del presente” di Chicco Margaroli propone una struttura in ferro che sostiene delle gelatine con dentro le foglie cadute quest’inverno dagli alberi della villa; “Matelda” di Cristina Moldi Ravenna riprende e rielabora un affresco del Veronese in cui una figura femminile è intenta a raccogliere un fiore come all’interno di un canto del Purgatorio di Dante; “Dialettica anamorfica” di Livio Seguso, attraverso un giochi di riflessi, continua l’illusione prospettica proposta dagli stessi affreschi del Veronese, in uno scambio alla pari tra interno ed esterno; “Libri d’artista da collezione di privata” di Maria Lai e Simonetta Gorreri espone dei libri di stoffa con le parole ricamate, in una metafora che collega il tessere all’esistere; “Grandi Libri d’Arte” di Daniela Lazzari propone una visione personale e riattualizzata della storia della Villa stessa e degli elementi caratteristici della teoria architettonica di Palladio; “Giano di Fronte” di Silvio Monti si rifà alla figura mitologica di Giano bifronte, al fine di rappresentare pittoricamente il dialogo ricercato tra gli affreschi del Veronese e l’arte contemporanea; “Giochi Visivi” di Gianni Mannocci e Caterina Perrone riprende la prospettiva accelerata utilizzata da Palladio e successivamente dal Veronese; “Arzento Landscape Riflessione Riflessa” di Maria Grazia Rosin sottolinea a sua volta l’illusione prospettica in un rimando infinito attraverso l’uso di specchi; “Carte Galleggianti” di Austin Camilleri – riprese anche in un video proiettato su uno schermo a inizio percorso – riflettono sul tema dell’inquinamento che rischia di sopraffare non solo luoghi naturali, ma anche artificiali come una villa di Maser, patrimonio dell’Unesco; “Germogli di Geometrie” di Lorella Salvagni dispone una grata in legno bianco che restituisce la forma di un labirinto in un giardino che invece di essere orizzontale è verticale e si mimetizza bene con la grotta di Ninfeo.

Le opere allestite negli spazi esterni, invece, sono maggiormente in grado di attirare l’attenzione dello spettatore sui problemi legati all’ambiente di cui tanto si parla: “Red Line” di Doron Gazit sono la rappresentazione artistica delle vene di Madre Natura; “Ali di Libellula” di Barbara Toffano studia il rapporto tra uomo e natura e come questo si evolverà nel tempo; “Acqua Fluente” di Petra Liebl Osborne consiste in un parallelepipedo che dà l’idea di una piscina attraverso una foto che riprende esattamente un fondo della stessa, lasciando lo spettatore in bilico tra reale e immaginario; “Vita Nova” di Julia Artico incentra l’attenzione sulla vita delle api e sul destino dell’apicoltura; “La Grande Fragilità” di Giovanni Sala riguarda la condizione precaria dell’arte, rappresentata dalla farfalla, elemento naturale simbolo di tutta la sfera naturale in preda all’attività dell’uomo; “Ellittica” di Riccardo Murelli ricrea schematicamente la traiettoria dei pianeti nel sistema solare; “Draco” di Paolo Stefani trasla in pittura la costellazione del drago; “Palladio nella Luce” di Waltraut Cooper  è un’installazione luminosa dove tubi al neon sono posizionati in corrispondenza delle colonne in facciata della Villa; “Abbraccio” di Candida Ferrari permette un dialogo più diretto tra natura e opera artificiale attraverso la trasparenza del materiale in plexiglass.

Il percorso induce lo spettatore a riflettere e a trarre autonomamente le conclusioni legate alle problematiche esposte artisticamente da questi artisti, intenti a smuovere le coscienze in un mondo in cui si preferisce guardare dall’altra parte.

Villa di Maser
via Barbaro, 4, 31010 Maser (TV)
Casa di Vita / Armonia del Tempo
Fino al 13 ottobre 2019

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