Una bandiera è il segno di un’appartenenza creduta reale a un gruppo di persone quasi totalmente sconosciute – ciò che si chiama nazione. Ciò che conosci è, talvolta, una lingua comune, e un gruppo flottante di valori condivisi, che però sono per lo più essi stessi costruzioni irreali. Poi ci sono i loghi delle corporations, che sono un’altra forma di appartenenza non più a un gruppo limitato di persone, ma al mondo come merce. Puri segni di scambio, in sé privi di ogni senso.
Marco Rovelli 2021
È questa insensatezza che viene messa in scena nell’esposizione di bandiere inventate, che non rimandano a nessuna comunità immaginata. Bandiere vengono messe in scena nella loro irrealtà, nel loro essere puro simulacro. Si danza su di esse come sull’orlo del disastro, ciechi di fronte al dominio del mondo fatto spettacolo. Aspettando che gli occhi si spalanchino.
La bandiera, è un simulacro, di una patria, di una identità, di un territorio e come tale è divisiva al suo esterno e suppostamente inclusiva al suo interno. Le bandiere sono un tema sempre controverso, infatti recita l’antico motto anarchico, quando lo Stato vuol mandarti a morire si fa chiamare Patria.
In arte sono state trattate da moltissimi autori quali Jasper Johns e Robert Rauschemberg, Mario Ceroli, Alighiero Boetti, Jean-Michel Basquiat e Keit Haring, David Hammons, Barbara Kruger, Salvatore Vendittelli, Santiago Sierra, Luca Vitone, Exyzt!, Ivan Grubanov, Michelanglo Pistoletto, Mishca Leinkauf e Matthis Wermke, Mark Napier, solo per citarne alcuni. Come ci ricorda Santiago Sierra nella conferenza di Roma al Macro Asilo:
…la bandiera nera nasce con la Comune di Parigi come bandiera del lutto della strage compiuta per reprimere quella rivoluzione, la bandiera nera è dunque la bandiera provvisoria, la penultima dell’umanità, in attesa di quel tempo dove non serviranno più bandiere.
Raccontiamo l’operazione proprio dal suo inizio anarchico, il romanzo post-cyberpunk di Neal Stephenson SNOW CRASH che scrisse nel lontano 1992 che descriveva una distopia, il contrario dell’Utopia del nostro Ideale, una città senza nome, distopica, senza Stato, in preda alle multinazionali e ai loro simboli. Pochi anni dopo José Saramago scrisse ‘cecità’, (titolo originale, in lingua portoghese: Ensaio sobre a Cegueira, letteralmente Saggio sulla cecità). In cecità c’è una pandemia che fa perdere la vista a tutti e naturalmente, la cecità causa uno stato d’eccezione e lo scatenarsi di molte violenze così che diviene metafora di violenti rapporti di potere sia tra le persone che con lo Stato. A partire da Snow Crash Mark Napier fece una bandiera per internet acquisita nel 2002 dal Guggenheim. net.flag
https://netflag.guggenheim.org/
Durante la pandemia, insegnando a distanza io e Nicoletta Braga abbiamo invitato artisti internazionali e studenti a stare al gioco, entrare su net.flag e cambiare la bandiera ma chiedendo loro anche di rimaterializzarla, di cucirla 100×70 di stoffa vera, in tal senso una riappropriazione, rispetto al file che se è vero che è esposto nel sito Guggenheim è stato di fatto regalato al Museo. In questa occasione di Sipicciano, abbiamo presentato per la giornata del contemporaneo a cura di Antonio Arevalo, l’installazione di molte decine di bandiere, sulle quali è intervenuta bendata Arianna Ferreri, a calpestare a piedi nudi questo ordine Statuale turbocapitalista. Inoltre è intervenuto Alfonso Prota della banda del racconto, rileggendo in italiano, brani dai libri di riferimento ossia Camus, De Lillo, Stephenson, Saramago.
Gli artisti partecipanti: Valentina Achilli, Erika Agnello, Serena Alietti, Sara Aloisi, Vincenzo Astuto, Rebecca Avalli, Alessandra Barni, Anna Bellegati, Michela Benaglia, Alessandra Beniamino, Sara Bertoletti, Silvia Berbenni, Matteo Beltrami, Nicoletta Braga, Martin Brusinelli, Erica Bussandri, Alessandra Cancino Penonuri, Paola Capettini, Marina Capodaglio Marques, Angela Cangemi, Andrea Cacciola, Yutong Chen, Martina Chiarini, Emiliano Coletta, Antonella Conte, Maria Giovanna Cocozza, Francesca Colnago, Alessandra Dall’Ara, Lara Dellantonio, Giulia Carolina De Cesare, Giulia De Sario, Chiara di Fant, Manuel Ghidini, Arianna di Gregorio, Anna Ferrario, Arianna Ferreri, Lisa Fontana, Anna Groaz, Guihan Ren, Quian Jiang, Francesco Kalivaci, Katya Kovalchuch, Anastasia Klemm, Jessica Kurballi, Melania La Mastra, Antonella Paola Lettieri, Zhenru Liang, Matteo Lo Moro, Beatrice Lo Presti, Giulia Maffioletti, Michela Malacrida, Adele Marino, Elisa Martella, Michela Meloni, Federica Menozzi, Giulio Micillo, Noemi Mirata, Elena Mologni, Camilla Novati, Antonio Orio, Alfredo Oriti, Gayatri Pallavicini, Milda Poderyte Visentin, Sara Quatela, Marcella Rafaniello, Veronica Rolla, Raffaella Regina, Guihan Ren, Giulia Rosi, Caterina Rota, Riham Said, Veronika Salandin, Diana Sgreccia, Olga Sammarini, Norma Santi, Chiara Scaglioni, Sara Sghirinzetti, Caterina Simeoni, Laura Irena Signorini, Floida Skraqi, Morgana Spiriticchio, Danae Talarico, Giulia Toma, Trisha Salvatrice Tarascio, Elisa Tenedini, Osvaldo Tiberti, Aurora Vettori, Andrea Manca di Villahermosa, Deborah Zucchelli, Silvia Zambianchi, Chen Yu, Yu Xi Ci, Zhou Yaoshan, Yu Xici.