Yona Friedman a Venezia. Foto Gino Di Paolo

Architettura mobile, tra Arte e Architettura

Si è svolta nel Dipartimento di Architettura di Pescara, lo scorso 6 aprile 2022, la presentazione del workshop Architettura Mobile. Tra Arte e Architettura. Su progetto di Yona Friedman – che si terrà dal 23 al 28 maggio 2022 a “No Man’s Land” – e il relativo seminario di lancio della Call, aperta a tutti gli studenti iscritti all’Università “G. D’Annunzio” di Pescara.

Il workshop si inserisce all’interno delle attività scientifiche ed eventi culturali, organizzati dal Dipartimento di Architettura in collaborazione con la Fondazione No Man’s Land – della quale Mario Pieroni è il presidente – nell’ambito di una convenzione, in essere, che li vede protagonisti. La Fondazione prende il nome dall’installazione realizzata nel 2016 da Yona Friedman e Jean-Baptiste Decavèle presso Loreto Aprutino (Pe), in località Contrada Rotacesta.

L’iniziativa è totalmente incentrata sul rapporto intimo, necessario e senza tempo tra Arte e Architettura, e sul ruolo del progetto, considerato strumento di responsabilità sociale in sintonia con la natura e l’uomo. In virtù di ciò, l’obiettivo del workshop è la realizzazione, presso No Man’s Land, de “La città dei rifugiati”, su progetto e disegno di Yona Friedman.

Il seminario di ieri ha contato sulla presenza di molteplici figure, a partire dall’apertura e dai saluti istituzionali di Lorenzo Pignatti, Direttore del Dipartimento di Architettura, e di Mario Pieroni, presidente di “No Man’s Land Foundation”, il quale ha condotto, inoltre, l’introduzione al tema.

Roberto Sala, docente all’Accademia di Brera e Direttore editoriale della rivista Segno, ha illustrato e descritto le varie fasi, dall’origine a oggi, di No Man’s Land, del quale fa parte – come detto poco sopra – il workshop dell’installazione “La città dei rifugiati”. A seguire, infatti, vi è stata la presentazione e descrizione della suddetta installazione da parte di Jean-Baptiste Decavèle, artista e coordinatore del progetto di Yona Friedman, il quale affiancherà il gruppo degli studenti selezionati per realizzare l’opera. Il workshop “Architettura Mobile” e l’iniziativa progettuale si legano, in realtà, a una serie di eventi culturali precedenti: a dimostrarlo, ieri, Concetta D’Aurelio e Alessandra Gabriele, docenti dell’Istituto Comprensivo di Loreto Aprutino, le quali, oltre a descrivere le esperienze passate, hanno gettato uno sguardo sul futuro, in attesa di nuove occasioni e collaborazioni. L’intervento di Federico Bilò, architetto e docente del Dipartimento di Architettura di Pescara, si è incentrato invece sul rapporto, necessario e complesso, tra le due parole chiave dell’iniziativa: Arte da una parte e Architettura dall’altra.

Nella parte conclusiva del seminario, è stata introdotta la Call for student: Pasquale Tunzi e Alberto Ulisse, architetti e docenti del Dipartimento di Architettura, hanno descritto le varie parti che compongono il bando, rivolto a tutti gli studenti Ud’A. I candidati selezionati – in numero di massimo 20 – saranno suddivisi in due gruppi: il primo, affiancato dai docenti referenti dell’evento e da Jean-Baptiste Decavèle, sarà chiamato a realizzare l’opera “La città dei rifugiati”; il secondo gruppo, guidato da Roberto Sala e Gino Di Paolo, esperto di comunicazione e fotografia, si dedicherà, invece, alla comunicazione e divulgazione dell’evento.

No Man’s Land, la Terra di Nessuno: ove, però, ciascuno è chiamato a esprimere se stesso.