Dopo un decennio di attività come curatore e organizzatore di mostre, Alessandra Galletta affianca all’attività di critico d’arte quella di autore televisivo per le reti Mediaset, Sky e Rai. Scrive e realizza servizi dal mondo dell’arte e si specializza via via in documentari sull’arte come speciali sulle Biennali sia di Arte che di Architettura di Venezia, le Biennali di Istanbul e Shanghai oltre a monografie di attori, architetti e artisti di fama internazionale. Nel 2005 apre a Milano la sua casa di produzione LaGalla23 productions con la quale realizza film documentari sull’arte per il mercato televisivo internazionale. Una figura originale nel mondo dell’arte capace di coniugare la narrazione per immagini delle più importanti figure della scena dell’arte contemporanea con un linguaggio attento, puntuale e mai banale. Tra le sue realizzazioni recenti, il documentario “Ossessione Vezzoli” (2015) sul celebre artista bresciano Francesco Vezzoli (prodotto da Vulcano \ Unità di produzione contemporanea) mentre con LaGalla23 produce il documentario “Ettore Spalletti.” (2019) sul grande artista italiano e presentato in anteprima contestualmente alla sua personale al Nouveau Musée National de Monaco, “Ettore Spalletti – Ombre d’azur, transparence”, a cura di Cristiano Raimondi.La prima italiana del film è annunciata nel programma de Lo Schermo dell’Arte Film Festival di Firenze il prossimo novembre 2019.
Maria Letizia Paiato. Hai iniziato la tua vita professionale come critico e curatore d’arte, specializzandoti via via nel documentario d’arte. Quali differenze tra queste diverse ma affini attività?
Alessandra Galletta La mia esperienza nel mondo dell’arte, anzi la mia passione incondizionata per l’arte, è sempre stata governata dalle parole; è attraverso la scrittura degli altri che ne ho appreso il significato profondo, e come curatore è stato naturale dare inizio a qualsiasi progetto curatoriale con un testo, con un titolo, con la scrittura di un concetto. Nella produzione video non è diverso, e ogni immagine, prima di essere realizzata, filmata e montata, é scritta. Quindi direi che non c’è per me molta differenza tra le due attività perché prima di tutto viene sempre la scrittura.
L’intervista completa ad Alessandra Galletta la trovi sul numero 274 della rivista Segno.