Fino al 04 settembre Palazzo delle Esposizioni ospita Reflecting Pasolini, prima mostra personale italiana del fotografo tedesco Ruediger Glatz, a cura di Alessio de’Navasques. L’esposizione ospita ben oltre 60 fotografie in bianco e nero dedicate ad uno degli intellettuali più importanti del secondo dopoguerra nonché uno dei maggiori interpreti della nuova cultura italiana.
La mostra – promossa da Roma Culture e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo – rientra nel programma PPP100 – Roma Racconta Pasolini promosso da Roma Capitale Assessorato alla Cultura con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali.
Ruediger Glatz – attraverso una visione clinica, quasi scientifica, evocante la tradizione fotografica tedesca fino alla Subjektive Photographie – incontra il grande intellettuale italiano in un processo di avvicinamento, di rifrazione e riflessione. La figura di Pasolini è restituita attraverso immagini che evidenziano la personalissima visione del fotografo: scatti che evocano i motivi ricorrenti presenti nell’opera pasoliniana come l’ineffabilità di un destino solitario, il senso dell’assenza palpabile in certi luoghi, oggetti, situazioni e memorie, la nostalgia dei personaggi che hanno vissuto quegli spazi, le presenze che fisicamente li hanno abitati e poi lasciati vuoti.
Nato ad Heidelberg in Germania nel 1975, Ruediger Glatz (dal 2014 vive e lavora ad Amburgo), si è avvicinato alla fotografia come forma di espressione artistica nel 2000, dopo essere stato attivo in passato come graffiti writer. Partendo dalla forma più classica di documentazione, ha elaborato la sua personale idea di fotografia come ritratto concettuale, scattando quasi esclusivamente in bianco e nero, utilizzando esposizioni prolungate e multiple per enfatizzare la visione attraverso il flusso del tempo. Dal 2009 lavora al progetto The New Black, concepito come un ritratto del mondo della moda. In questo contesto, dal 2012 ha documentato attraverso il suo obiettivo tutti i progetti performativi ideati e sviluppati dal curatore e storico della moda Olivier Saillard con la performer Tilda Swinton: The Impossible Wardrobe, Eternity Dress (2013), Cloakroom (2014), Sur-Exposition con Charlotte Rampling (2016) e Embodying Pasolini (2021- 2022). Tra le mostre principali: le personali Sehr Gute Hunde, Forum Kunst Rottweil (2010), Wonderful World, Kunst/Halle Heidelberg (2011), Confrontation – Dark Thoughts and Moments of Light, Golden Hands Gallery Hamburg (2015), Characters, Palazzo Gianfigliazzi Firenze (2017) e Addicted2Click, Barlach Halle K Hamburg (2021). Tra le collettive: The Walls Belong To Us, Powerhouse Arena New York (2007), Young Blood, Forum Kunst Rottweil (2008), Tomorrow Ain’t Promised, Heidelberger Kunstverein (2009), Insights3, Kunst/Halle Heidelberg (2012), Cafe De Flores, Galerie Anne & Just Jaeckin Paris (2016) e Les Images Perdues, Arles (2020).
Ruediger Glatz è conosciuto a Roma perché è stato colui che ha documentato la forza dell’assenza nella presente nella performance Embodying Pasolini presentata in anteprima mondiale presso il Mattatoio di Roma nel giugno del 2021. In questi spazi industriali la performer e attrice Tilda Swinton, Leone d’Oro alla carriera nel 2020, insieme a Olivier Saillard, curatore e storico della moda, hanno indagato, nella monumentalità scultorea dei costumi di Danilo Donati, la memoria dei personaggi pasoliniani che li hanno indossati. La Swinton, con la sua fisicità, diafana e forte allo stesso tempo, guidata da Saillard, ha ricercato nei buchi nel vuoto delle pieghe di questi tessuti, nella loro percezione materiale e immateriale, l’essenza stessa della cinematografia pasoliniana, dando vita a un’interpretazione di vibrante espansione emotiva. Il ciclo delle immagini che documentano l’esperienza performativa del Mattatoio è celebrata nelle opere presenti in mostra a Palazzo delle Esposizioni: scatti prolungati o multipli creano sdoppiamenti e riflessi col fine di restituire la trasfigurazione dell’attrice nel pathos della performance grazie anche alla luce che imprime esattamente il riverbero di una “personificazione” che non tocca solo i diversi personaggi, ma anche lo stesso Pasolini.
Il titolo e l’idea del progetto nasce dalla volontà di porre attenzione al concetto di riflessione e, in particolare, al concetto di ‘punctum’ elaborato da Roland Barthes nella sua “Camera Chiara. Nota sulla fotografia” (La chambre claire, Paris, 1980). Il ‘puntcum’ – ovvero quel particolare improvviso che punge l’osservatore all’interno di un’immagine fotografica – è qui ciò che genera la creatività del fotografo che, osservando l’azione e il volto enigmatico della Swinton, riesce ad innescare un processo di conoscenza dell’opera di Pasolini nella riflessione e nella rifrazione di questa azione.
Completano la mostra le immagini dei luoghi, quelli che Ruediger Glatz ha incontrato attraversando l’Italia alla ricerca dell’immaginario di Pier Paolo Pasolini. Nel ciclo di fotografie denominato On PPP egli ricostruisce questo percorso emotivo mettendoci difronte alla relazione tra passato e presente, al rapporto di Pasolini con la città di Roma, documentandone i cambiamenti ma anche la magia immutata di certi confini – esemplari sono gli scatti dei quartieri periferici del Quadraro e Centocelle impiegati dall’intellettuale come ambientazione dei suoi celebri film come Mamma Roma – sempre cercando di elaborare un personale atlante visivo dei luoghi desolati, delle emozioni e dei miti ovvero l’eredità che l’intellettuale ci ha lasciato.
Informazioni sulla mostra:
Ruediger Glatz: Reflecting Pasolini
a cura di Alessio de’Navasques
orario: dal martedi alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 20.00. Chiuso il lunedì.
Ingresso a pagamento
Fino al 04 settembre 2022
Palazzo delle Esposizioni
Via Nazionale, 194 – 00186 – Roma website: www.palazzoesposizioni.it