L’opera Rotten Fish (2018) dell’artista mantovano Luca Francesconi classe 1979, rappresenta perfettamente la sua idea di l’arte e le suggestioni che danno vita alle sue opere.
La ricerca dell’artista muove infatti da un interesse verso temi antropologici quali le tradizioni e la cultura popolare, fino a riflessioni che includono l’alimentazione e il sistema produttivo del cibo, la sua distribuzione e le implicazioni umane che essa comporta, come possiamo vedere nell’opera esposta nella vetrina di Palazzo Maffei.
Stratificata, sofisticata e puntuale lettura del nostro tempo, del recente passato, del presente ed in evidente riflessione sul futuro.
Il progetto
Prosegue il progetto d’arte contemporanea promosso dalla Fondazione Cariverona a cura di Mirko Rizzi,
C-ART-Off-LINE – anagramma di “cartoline” che ricerca un’assonanza anglofona con “see art off line” (guarda e vivi l’arte dal vero) – che ha trovato un’ulteriore occasione di riflessione grazie alla collaborazione con Palazzo Maffei-Casa Museo e all’idea delle vetrina come luogo di “mediazione”.
La riproduzione dell’opera entra in città, dialoga con le luci riflesse sul vetro, con i volti dei passanti ed ogni volta cambia l’emozione del racconto.
Un progetto che mira a riflettere sull’iper-esposizione nella società odierna delle immagini delle opere e sulle modalità espositive nell’arte contemporanea, cercando nuove modalità di espressione e comunicazione.
Attraverso contenuti fisici e materici come la stampa, la fotografia e la tipografia, l’esposizione C-ART-Off-LINE@Vetrina Museo Maffei ricolloca le opere, attraverso la loro immagine interpretata, in uno spazio espositivo reale, a contatto con il pubblico e la vetrina diventa un luogo di interazione dinamica.
L’artista
L’artista Luca Francesconi è nato a Mantova nel 1979, e lavora tra la sua città natale e Parigi. Ha partecipato a numerose mostre in spazi pubblici e privati quali: Fondazione Ratti, Biennale di Tirana, Galleria Civica di Trento, Palais de Tokyo, Fondazione Sandretto, Arte Nova-Art Basel Miami, Man – Nuoro e il Museo Marino Marini.
Tra il 2008 e il 2010 ha co-diretto Brown project space a Milano assieme
a Luigi Presicce e Valentina Suma. Nel 2009 ha vinto il premio Illy Present / Future, con una giuria composta da Alexis Vaillant, Hans-Ulrich Obrist e Jens Hoffman, durante Artissima a Torino. Nel 2011 è stato invitato da Bice Curiger a Illumination, 54a Biennale di Venezia. Giovanni Carmine, direttore della Kunsthalle Sant Gallen, e da Alexis Vaillant, capo curatore del Capc-Bordeaux lo hanno invitato a The Nnow – Miart 2013, con un lavoro realizzato in collaborazione con Jimmie Durham.
Negli anni più recenti ha esposto sia in spazi di progetto, sia in altre realtà istituzionali come Maxxi, Kunsthalle Lissabon, Man – Nuoro, Gnam – Roma, Maga – Gallarate, Oslo 10 – Basel, Tonus – Parigi, Eli and Edythe Museum Michigan State University e molte altre realtà.
Luca Francesconi è un grande artista, fin dai primi passi ha dimostrato
una straordinaria sensibilità verso la cultura popolare in chiave contemporanea totalmente fuori dal comune. Una capacità pressoché unica di cogliere gesti, tradizioni, pratiche e novelle trasformandole in opere dell’avanguardia contemporanea, e quasi appartenenti ad una “non dimensione”.
La qualità della ricerca dei materiali, spesso dall’apparenza semplice e familiare, nasconde una ricerca finissima di lavorazioni, procedure e consapevolezze.
Pittore, scultore, creatore di ambienti e di scenari vicini e rassicuranti ma al contempo introspettivi. Un ricercatore e suggeritore delle più fini e alte pratiche del contemporaneo.


Verona, Palazzo Maffei, fino al 17 febbraio