Arte Fiera 2025
“Per Grazia Ricevuta”, a cura di Alberto Mattia Martini, Galleria Giovanni Bonelli, Milano, 2024. Installation views

Per Grazia Ricevuta: ex voto alla Galleria Bonelli          

Oltre cento ex voto d’artista, firmati dai più interessanti protagonisti del panorama contemporaneo italiano, si affiancano sulle pareti della Galleria Giovanni Bonelli di Milano in occasione della mostra “Per Grazia Ricevuta”.

La locuzione latina «ex voto», abbreviazione dell’ellissi «ex voto suscepto», significa «secondo la promessa fatta». Tale espressione era frequentemente associata a oggetti deposti nei santuari come offerte votive rivolte a Dio, alla Madonna o ai Santi, in segno di ringraziamento per aver ascoltato ed esaudito le preghiere degli uomini. Col passare del tempo, la locuzione diviene denominazione per gli stessi manufatti: tuttavia, non era l’oggetto in sé ad avere importanza, bensì il significato attribuitogli. (Voce Ex Voto su “Treccani Enciclopedia Online”, a cura di Alessandro Campus)         
Talvolta, questi oggetti erano appositamente realizzati per essere offerti, altre volte si trattava di oggetti nati per usi differenti: la caratteristica comune e fondamentale è che ogni ex voto, così facendo, si tramutava in un segno tangibile di una preghiera ascoltata ed esaudita.     
Tra gli ex voto più celebri vi sono quelli anatomici, legati al corpo, alla salute: spesso raffiguravano l’organo malato per il quale si chiedeva la grazia, i segni della malattia, gli strumenti medici. Immagini semplici, immediate, che rapidamente conducono al mondo della sofferenza e del dolore: privi di ornamenti superflui, gli ex voto si concentrano sull’essenzialità distaccandosi da ogni raffinatezza estetica, al fine di sottolineare l’aspetto simbolico del gesto votivo e il suo valore terapeutico. Uno strumento di comunicazione chiaro e crudele, volto a esprimere non solo la natura della malattia e il desiderio di guarigione, ma anche il tormento e la desolazione dell’infermo. 
Ad accompagnare questi manufatti votivi, varie erano le iscrizioni, tra cui la più ricorrente: «Votum fecit, gratiam accepi» tradotta «ho fatto un voto e ho ricevuto la grazia», formula che, nel tempo, è stata condensata in «PGR», ovvero «Per Grazia Ricevuta». Proprio da queste parole prende il nome la mostra curata da Alberto Mattia Martini e ospitata nella Galleria Giovanni Bonelli di Milano.

La rassegna presenta oltre cento ex voto di piccole dimensioni, realizzati da artisti di spicco del panorama contemporaneo attraverso tecniche e stili completamente differenti, collocati uno accanto all’altro in un allestimento suggestivo che richiama il modo in cui questi manufatti venivano tradizionalmente posti nelle chiese.  
Nonostante la variegata espressione artistica, quello che ne risulta è un’immensa opera collettiva intrisa di un profondo senso di devozione e riconoscenza, un viaggio spirituale che fonde sacralità e contemporaneità. Come scrive Martini, «dietro a ogni ex voto c’è una storia, un’esperienza, un desiderio o un ringraziamento, che gli artisti hanno esplorato, affrontando concetti come: gratitudine, protezione, miracolo e sopravvivenza in dialogo con un mondo sempre più complesso ed articolato».
Ogni artista è stato invitato a realizzare – o comunque, presentare – un proprio ex voto che fungesse da ringraziamento, da preghiera o da desiderio. Le opere esposte non solo riflettono le esperienze private degli autori, ma anche le speranze e le angosce che accomunano il nostro tempo. Difatti, «la contemporaneità ci sottopone quotidianamente atti di violenza ai quali rischiamo di divenire “assuefatti” e che sempre più spesso sfociano in brutalità efferata diffusa o addirittura, come stiamo assistendo in questi ultimi tempi, in vere e proprie guerre». (A. M. Martini)         

La collezione si apre con “Abruzzo mon amour” di Giuseppe Stampone, una vanitas realizzata a penna Bic, in cui figurano un teschio, un crocifisso, boccette di veleno e un cuore sacro – simbolo della mostra – collocato su una citazione di Joseph Beuys: «DIFESA DELLA NATURA».
A seguire, pitture, sculture e installazioni si susseguono lungo le pareti in un’unica grande opera che invade gli spazi della Galleria. Tra questi, Mimmo Paladino presenta un piede da calzolaio rivestito d’argento, omaggio a Totò; Michelangelo Pistoletto, invece, una delle sue celebri superfici specchianti, su cui affiora una mano che stringe un mazzo di chiavi con il simbolo del Terzo Paradiso; Omar Galliani, i denti strappati a Sant’Apollonia durante il supplizio; Bertozzi & Casoni, una custodia per violino che sigilla immagini di santi, spine e frammenti corporei; Nicola Samorì, un volto ferito e martoriato dal minerale, in attesa di miracolosa guarigione; Fabio Viale, una vergine in lacrime tatuata su marmo, sospesa tra devozione e modernità.     
Non mancano le parti del corpo, crude, vulnerabili e fragili: occhi, in cera per Elena Modorati e in malinconiche velature per Domenico Grenci; intimi orifizi per Francesco De Molfetta e Mario Dellavedova; nasi sottovetro per Luca Caccioni; cuori, in marmo rivestiti da autentici ex voto per Michelangelo Galliani e tra le nuvole per Fulvio Di Piazza; denti stilizzati per Ester Grossi; piedi amputati per Filippo La Vaccara. E infine le mani, l’arto fondamentale di ogni artista (Agnese Guido, Alex Pinna, Marta Dell’Angelo).       
Altri artisti, invece, esprimono la gratitudine per tragedie scampate, immortalando la sottile linea tra salvezza e pericolo: una vela che sopravvive alla tempesta per Velasco Vitali, emblema di resilienza e speranza; la furia di un burrascoso uragano per Alessandro Papetti. 
Tuttavia, vi sono opere che evocano l’inevitabilità del destino, la morte incombente e ineludibile che arriva da ogni dove, dal mare (Alessandro Bergonzoni) all’asfalto (Stefano Arienti).
A chiudere la rassegna, “De Scuderi Leontina” di Dino Buzzati, gentilmente concesso degli eredi. 
Questo celebre ex voto, dipinto dallo scrittore nel 1970, si distingue dagli altri, essendo esposto su una parete dedicata, quasi come icona votiva principale. 

Per Grazia Ricevuta si propone di approfondire il tema degli ex voto attraverso una molteplicità di interpretazioni artistiche, offrendo al pubblico una narrazione che intreccia tradizione e innovazione, sacro e profano, angoscia e gratitudine. Gli artisti non solo celebrano l’antica pratica ma, nell’evocazione di emozioni profonde e differenti, trasformano la sofferenza individuale in un linguaggio universale, in attesa di redenzione.           
L’esposizione si configura come un’espressione simbolica della condizione umana, di un dolore palpabile che, tra fragilità e resilienza, lascia spazio alla speranza di un miracolo imminente.

La mostra Per Grazia Ricevuta, a cura di Alberto Mattia Martini, è aperta al pubblico dal 23 maggio al 26 luglio 2024, presso la Galleria Giovanni Bonelli di Milano. 
La collettiva presenta le opere di Guido Airoldi, Maddalena Ambrosio, Stefano Arienti, Gabriele Arruzzo, Yuval Avital, Mattia Barbieri, Mirko Baricchi, Matteo Basilè, Matteo Bergamasco, Alessandro Bergonzoni, Thomas Berra, Bertozzi&Casoni, Andrea Bianconi, Lorenzo Brivio, Nicolò Bruno, Michele Bubacco, Luca Caccioni, Chiara Calore, Anna Capolupo, Felipe Cardeña, Nicola Caredda, Linda Carrara, Valeria Carrieri, Antonio Catelani, Andrea Chiesi, Marco Cingolani, Gianluigi Colin, Giacomo Cossio, Fabrizio Cotognini, Rudy Cremonini, Vanni Cuoghi, Sabrina D’Alessandro, Aldo Damioli, Alberto De Braud, Leonida De Filippi, Francesco De Grandi, Francesco De Molfetta, Silvano De Pietri, Marta Dell’Angelo, Mario Dellavedova, Aron Demetz, Marco Demis, Pino Deodato, Nicola Di Caprio, Fulvio Di Piazza, Roberto Dolzanelli, Tamara Ferioli, Enzo Fiore, Sergio Fiorentino, Francesco Fossati, Giovanni Frangi, Maurizio Galimberti, Michelangelo Galliani, Omar Galliani, Daniele Galliano, Laura Giardino Robert Gligorov, Giuseppe Gonella, Domenico Grenci, Ester Grossi, Franco Guerzoni, Agnese Guido, Audrey Guttman, Silvia Inselvini, Filippo La Vaccara, Franceso Lauretta, L’orMa, Giovanni Manfredini, Bruno Marrapodi, Franco Marrocco, Luciano Massari, Andrea Mastrovito, Marco Mazzoni, Paolo Migliazza, Enrico Minguzzi, Kazumasa Mizokami, Concetta Modica, Elena Modorati, Tomoko Nagao, Silvia Negrini, Marco Pace, Silvia Paci, Mimmo Paladino, Robert Pan, Alessandro Papetti, Paola Pezzi, Paolo Pibi, Alex Pinna, Michelangelo Pistoletto, Luigi Presicce, Massimo Pulini, Pierluigi Pusole, Gherardo Quadrio Curzio, Alfredo Rapetti, Carlo Alberto Rastelli, Giotto Riva, Brigitta Rossetti, Elisa Rossi, Laboratorio Saccardi, Nicola Samorì, Aldo Sergio, Davide Serpetti, Marta Sesana, Giuseppe Stampone, Luca Trevisani, Wainer Vaccari, Vedovamazzei, Nicola Verlato, Flaminia Veronesi, Dany Vescovi, Fabio Viale, Velasco Vitali. A queste, si aggiunge uno degli ex voto di Dino Buzzati. 

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