Mimmo Paladino: Dalla Pittura alla Letteratura

Tra gli appuntamenti per festeggiare i 50 anni del DAMS di Bologna, si inserisce la mostra “Mimmo Paladino. Dalla pittura alla letteratura” ospitata presso la Biblioteca SalaBorsa e dedicata all’artista della Transavanguardia, a cui in questi giorni è stata consegnata la Laurea ad honorem.

In concomitanza con le celebrazioni dei 50 anni del corso universitario in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo che, tra numerose iniziative, hanno visto consegnare la Laurea honoris causa all’artista Mimmo Paladino (Paduli, Benevento 1948), la biblioteca SalaBorsa di Bologna dedica al Maestro della Transavanguardia la personale Dalla pittura alla letteratura

L’allestimento si snoda lungo la grande Piazza coperta dall’ampio pavimento di cristallo che svela gli antichi scavi romani e lungo il corridoio della collezione del piano terra dove un tempo sorgevano le Scuderie del Cardinal Legato. Nella ricca selezione di opere grafiche curata da Sergio Risaliti, l’artista anima i grandi capolavori della letteratura in una rilettura dei classici, secondo un approccio dichiaratamente non didascalico, che è anche un ritorno agli archetipi, al mito e al sacro, alle forme arcaiche e ai simboli. La mostra, oltre i libri d’artista esposti sotto teca, comprende più di 200 opere declinate in una molteplicità di tecniche che vanno dal disegno a matita alle incisioni, dal collage agli acquerelli, dalle tempere all’inchiostro, dai pastelli a cera alle tecniche miste.

Nel catalogo edito dalla Pendragon uscito per l’occasione, in cui il titolo stesso è una dichiarazione di intenti, Paladino afferma “Parto dalla pittura per arrivare a una storia e non da una storia per arrivare alla pittura. Anche se talvolta può sembrare così, i miei dipinti non vogliono raccontare delle storie. Gli elementi della composizione non narrano alcunché; essi tendono a incontrarsi, a contrapporsi e ricorrono più volte. Il concetto è piuttosto musicale e comunque non letterario”.
Le tavole accolgono l’universo poetico e immaginifico di questo “pittore prestato alla letteratura” (come lo stesso si definisce), che attinge dalla tradizione per ripartorirla attraverso la sua “universalità iconografica” ed  “epica antieroica”. Ecco allora emergere dalle grandi carte, narrazioni costituite non da parole ma da tracce dense di una fervente energia, a disegnare mondi popolati da cavalieri e cavalli, paesaggi e imbarcazioni, animali, scudi, lance e carri in cui più di una volta fa ingresso la presenza dell’oro, un colore dalla forte valenza simbolica, legato alla spiritualità e alla magnificenza.

Nel percorso espositivo ci imbattiamo nelle tavole di Ulisse, Dante e Pinocchio protagonisti di viaggi iniziatici, verso la scoperta della propria identità, nelle grandi opere materiche che omaggiano Tristi Tropici di Lévi –Strauss, un testo particolarmente caro all’artista,  in cui l’autore evidenzia la necessità insita nell’essere umano di ricercare, proprio come l’antropologo, una strada in grado di ricondurlo alle origini, nei lavici disegni di Agamemnon di Eschilo con rimandi alla pittura vascolare greca, nella rilettura dai toni confidenziali della Nuova Bibbia messa a punto da Silvia Giacomoni. Attraversiamo i campi di battaglia narrati nell’Iliade, ci immergiamo nelle scene del romanzo storico manzoniano de I Promessi Sposi e incontriamo infine  il visionario Don Chisciotte (al cavaliere della Mancia l’artista ha dedicato una mostra al Museo di Capodimonte in occasione del suo quattrocentesimo anniversario e nel 2006, in suo onore, ha diretto il film Qijote), ovvero colui che andava oltre le immagini che non vedeva o che vedeva ma non esistevano, e che, come osserva Paladino,  si dà “come grande metafora di quella che è l’essenza della pittura e dell’arte”…Ma confrontarsi con i grandi della letteratura è anche un misurarsi con la genesi e lo sviluppo del gesto segnico, con i ritmi, i cromatismi, l’eclettismo della materia, con gli slanci e gli arresti pregni di senso e con quelli che sono i temi ricorrenti della poetica paladiniana, il doppio, la maschera, il pieno, il vuoto e gli archetipi figurativi. 

Mimmo Paladino. Dalla pittura alla letteratura
a cura di Sergio Risaliti
Dall’ 8 maggio al 6 giugno 2021
Biblioteca SalaBorsa
Piazza Nettuno 3 Bologna
Orari: lunedì 14.30 – 20; martedì-venerdì ore 10 – 20
Ingresso libero

www.dams50.it

Mostra promossa da: Dipartimento delle Arti – Università di Bologna nell’ambito delle celebrazioni DAMS50
Realizzata con il contributo di: Università di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.
In collaborazione con: Comune di Bologna, Biblioteca Salaborsa, DAMSLab, La Soffitta, Centro Internazionale di Studi Umanistici “Umberto Eco”, Associazione Almae Matris Alumni
Progetto e realizzazione dell’allestimento: Articolture, in collaborazione con Adiacenze