Installation View with works by Melvin Anderson, Mario Botta, Francesca Dondoglio, Domitilla Harding, Massimo Micheluzzi, Aldo Mondino, Gaetano Pesce, e Berber Carpets.

“Love is in the air”, Ugo Foscolo e Antonietta Fagnani Arese

La storia tra Ugo foscolo e Antonietta Fagnani Arese fu caratterizzata da una ricerca spasmodica del bello e del vero, non disdegnando al contempo la ricerca, anch’essa spasmodica, del piacere e del soddisfacimento delle proprie passioni, dei propri desideri.

Entrare in questa mostra/abitazione, che  vuole rendere omaggio a Foscolo e Fagnani, due figure centrali della Milano ottocentesca e per la cultura italiana ed europea, getta il visitatore in uno spazio-tempo sospeso, in cui prende forma la celebrazione dell’amore, della ragione, dell’impegno civile e politico, delle passioni, dei piaceri e delle sofferenze quotidiane, e di tutte quelle suggestioni capaci di diventare motore della produzione poetica e letteraria dei due personaggi storici e, nel contempo, immaginare i loro potenziali corrispettivi contemporanei.  

La mostra, ispirata alle figure dei due storici amanti, vede gli spazi attraversati della presenza degli Ugo e Antonietta contemporanei e prende così forma un luogo arredato con oggetti che parlano di viaggi, musica, moda, attualità, arte e impegno civile. La mostra attribuisce ai due giovani caratteristiche ritenute fondamentali per l’inizio del XXI secolo: entrambi sono cosmopoliti, europeisti, radicati ma interessati al mondo intero, in cerca di avventura  e intellettualmente curiosi e dediti a tutti gli ambiti del sapere, vivono una vita all’insegna del rapporto tra innovazione e tradizione, sono insomma una coppia intellettuale illuminata, sostenitrice dell’ambiente e impegnata nella costruzione di un nuovo risorgimento europeo all’insegna della sostenibilità ambientale e nella promozione di una cultura dei diritti e delle libertà.

La casa, luogo fondamentale per la quotidianità emotiva, intellettuale e sociale e spazio dell’intimità, dove si vive, si soggiorna, si pensa, si crea… diventa in questo modo teatro di un collezionismo contemporaneo raffinato e attento al mutare del gusto, all’ibridazione dei linguaggi e alla sovrapposizione di forme e ispirazioni geografiche e storiche differenti.

La quotidianità si intreccia con forme simboliche dense di messaggi sociali ed esistenziali in una tensione tra il materiale e lo spirituale, che non disdegna il divertimento e la passione.

Entrando nella magione, tramite la monumentale “Piscina di Marshmallows” di Aldo Mondino (Aldo Mondino, Untitled (Piscina di Marshmallows), Marshmallows, 3,80×7,70 m, 1982), comprendiamo subito che questa è la dimora di due amanti che vedono in quella “una vasca dolce” per perdersi nelle appassionate “acque” dell’amour fou, vivendo la propria storia con passione e nello stesso tempo ricerca pop-ironica.

Passiamo poi negli altri spazi della galleria, trasformati in stanze di una vera e propria casa, con letto, mobili, opere d’arte contemporanea, sculture in vetro e trionfi di tappeti berberi.

 Sulle pareti i quadri di Aldo Mondino (“Tropicale”, Olio su Masonite, 180×140 cm, 1964 e “Sufi”, Olio su Linoleum, 120×90 cm,1999)  e di Eteri Chkadua (“Unfaithful Wife”, Olio su tela, 130×140 cm,)  parlano di viaggi, alterità e suggestioni orientaliste ri-articolate nei linguaggi pop ironici del contemporaneo, mentre le opere di Francesca Dondoglio, indicano l’attenzione dei due giovani amanti per una ricerca sul colore e sull’essenza del dipingere dalla forte “linea analitica”, che incarna un “esperienzialismo concettuale” dalla forte tensione spirituale e dalla resa astratto-metafisica, che usa le tensioni tra le monocromie per indagare lo spazio poetico dell’animo umano.

La Progettazione degli spazi e del letto ad opera di Patricia Bohrer rende le gallerie perfettamente vivibili, all’insegna del confort che solo la “casa” può dare, ma nello stesso tempo con un’attenzione al design raffinato, colorato, minimale e giocoso che conferisce ricercatezza a ogni dettaglio, al fine di restituire la personalità di due giovani cresciuti assorbendo le forme e i linguaggi del nostro immaginario globale.

Il design dal gusto contemporaneo e internazionale dialoga in questo modo con gli antichi tappeti berberi di Alberto Levi e con le sculture in vetro di Murano, restituendo il gusto cosmopolita di una coppia capace di accostare il bello e l’utile al di là del tempo e dello spazio, mossa da un gusto che sa rintracciare la continuità tra gli oggetti in uno sguardo e in una prospettiva personale. Sulle pareti le opere di Bianca Sforni (“Datura Maggio 2020”, stampa cromogenica ai Sali d’argento, 81×61 cm, 2020 e “Datura Maggio 2020”,  stampa cromogenica ai Sali d’argento, 81×61 cm, 2020) propongono metafisiche e sospese nature morte, che come vanitas contemporanee ci ricordano della fugacità della vita, mentre la scultura di Enrica Borghi (“Venere”, unghie finte e straccio, 2020) ci mostra l’attenzione dei due inquilini della casa/galleria per i temi del riciclo e riuso dei materiali in un’ottica di sostenibilità ambientale e la sensibilità per la gender equality e la condizione femminile, mostrando che tensione socio-politica e gusto possono convivere in forme piacevoli, dal forte valore critico.

Nella Galleria Alberto Levi trova, invece, collocazione lo studio di Ugo e Antonietta, dove gli innamorati trascorrono il loro tempo a leggere, creare, pensare, fare yoga, meditare e ascoltare musica avvolti in una suite di cinque tappeti (nodo simmetrico in lana su trama e ordito in cotone, 1925 circa) disegnati da Jean Burkhalter per Pierre Chareau.  Questa suite di tappeti, commissionati originariamente per una residenza in Corsica, è rappresentativa delle diverse sfaccettature stilistiche e compositive della maturità artistica di Burkhalter e attraverso la proposizione di motivi astratti, forme irregolari ad effetto maculato o marmorizzato o tratti dall’ascendenza pittorica, che ricordano superfici lunari e stilemi floreali, che donano alla galleria/studio un’atmosfera sospesa capace di proteggere e promuovere l’intimità umana e intellettuale dei nostri Ugo e Antonietta contemporanei.

La casa – spazio di intimità, quotidianità e relazione – si arricchisce inoltre di un’installazione di Vedovamazzei (“Numero di Telefono Ugo Foscolo”, Neon Light, Neon, 40×6 cm, 2020), mostrando come lo spazio privato sia sempre anche luogo in cui ospitare gli altri, da aprire al mondo e alla relazione, indicando la possibilità di una connessione tra tempi e spazi differenti, rafforzando così la dimensione metafisica di questo esperimento mentale che ha dato vita alla mostra “Love is in the Air. Ugo Foscolo e Antonietta Fagnani Arese”.

The Pool NYC
presso Palazzo Fagnani Ronzoni in Via Santa Maria Fulcorina 20 e nella Galleria Alberto Levi in Via San Maurilio, 24 a Milano.
“Love is in the air”, Ugo Foscolo e Antonietta Fagnani Arese
fino al 25 giugno 2021
info: dal martedì al sabato, 11.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00
www.thepoolnewyorkcity.com