Harold Ancart entra nel roster di Gagosian

Gagosian ha annunciato la sua nuova collaborazione con l’artista belga Harold Ancart.

Dopo l’abbandono della galleria internazionale David Zwirner l’artista emergente Harold Ancart si appresta ad entrare nel roster di un altra galleria leader del mercato dell’arte mondiale: la Gagosian Gallery. La prima personale del belga è prevista per il 2023 e si terrà nella sede newyorkese della galleria.

Concentrandosi su soggetti riconoscibili, le sue opere si caratterizzano sull’isolamento di momenti poetici osservati nella quotidianità. L’artista lavora in serie, andando oltre la semplice rappresentazione per porre l’accento sul processo pittorico. Rimanendo in equilibrio tra astrazione e rappresentazione, Ancart sperimenta con il colore e dà vita a composizioni diverse tra loro: in un certo senso è come se l’artista desse la possibilità al caso di plasmare la forma finale delle sue opere. La sua pratica artistica è fortemente influenzata dall’astrattismo americano, soprattutto dai lavori di artisti quali Richard Diebenkorn, Helen Frankenthaler, Brice Mardene e Wayne Thiebaud.  

Negli alberi di Ancart troviamo invece un’investigazione sulla relazione tra luce e fogliame. Mentre nei paesaggi marini, l’artista belga compone immagini semplificate per rendere nitide e quasi psichedeliche le composizioni di colore. In una serie di dipinti di iceberg, iniziata nel gennaio 2018 in seguito ad un severo inverno a New York, vediamo ancora una volta la fascinazione per soggetti elementari che richiedono una contemplazione sostenuta e durevole. Nella sua arte Ancart arriva ad esplorare i temi trattati in tre dimensioni: in una serie di sculture di cemento del 2014 vediamo la rappresentazione di barche o altri elementi quasi organici dall’aspetto fragile e suggestivo; nel 2017 è il turno delle piscine, che prendono la forma di rilievi in calcestruzzo colato e che vengono dipinte con i colori che caratterizzano le sue opere su tela. In queste strutture minimaliste, Ancart gioca con le contrapposizioni pittoriche conferendo un senso di equilibrio tra superficie e profondità, tra astrazione e figurazione. Il gioco è semplice: l’artista cambia la scala di un elemento familiare, rendendolo in qualche modo surreale, quasi inquietante.

Nato a Bruxelles, Ancart vive e lavora a New York. Quest’anno ha partecipato alla Whitney Biennal 2022. Le sue opere sono conservate dalle maggiori istituzioni internazionali, tra cui proprio il Whitney Museum of American Art, il Musée d’Art Moderne de Paris, la Fondation Beyeler, il Solomon R. Guggenheim Museum, New York, l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington DC, la Menil Collection di Houston, il  Museum of Contemporary Art di Los Angeles, il Centre Pompidou, il Musée d’Art Moderne de Paris, la Lenbachhaus di Monaco e il Louisiana Museum of Modern Art di Humlebaek, in Danimarca. Inoltre, Ancart ha pubblicato diversi libri d’artista, come “Soft Places” (Triangle Books, 2018) e “Tokyo Private” (Un Roman Photo) (Zolo Press, 2019).

Immagine: HAROLD ANCARTCOURTESY THE ARTIST AND GAGOSIAN