ARCO Lisboa
Lucia SpadanoLucia Spadano con Achille Bonito Oliva, 27 febbraio 1977

Luogo

Museo di Roma - Palazzo Braschi
Piazza di San Pantaleo, 10, Piazza Navona, 2, 00186 Roma

Altri luoghi

EDDart - Palazzo Taverna
Via di Monte Giordano, 36 - Roma

Categorie

Data

Mag 22 - 24 2025

Ora

09:00 - 13:00

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Laboratori - Corsi - Convegni -Visite Guidate - Workshop

Lucia Spadano – Le donne storiche dell’arte 2

È il lavoro intellettuale delle donne critiche e storiche dell’arte, il cuore del convegno Le donne storiche dell’arte 2/ Women Art Historians 2, organizzato dall’Università di Macerata, Università di Genova, University of Arkansas Rome Program e Musei Civici di Roma, su proposta di Eliana Carrara, Patrizia Dragoni, Consuelo Lollobrigida e Ilaria Miarelli Mariani. Il Convegno Internazionale di Studi/International Conference, che si svolgerà a Roma dal 22 al 24 maggio 2025 fra le sedi dell’University of Arkansas e il Museo di Roma, Palazzo Braschi, in doppia lingua italiano-inglese, vede fra i relatori, nella giornata del 23 maggio, Maria Letizia Paiato (Accademia di Belle Arti di Macerata) intervenire con un importante contributo dedicato alla carriera nel mondo della scrittura d’arte di Lucia Spadano critica e giornalista d’arte, fondatrice della rivista “Segno”. 

Scomparsa nel febbraio 2024, Lucia Spadano, fondatrice e direttrice nel 1976 insieme al marito Umberto Sala, editore, della nostra storica rivista, è stata protagonista dell’arte nazionale e internazionale per almeno mezzo secolo, nei quasi cinquant’anni di attività della rivista, descrivendo, commentato e criticato il lavoro di innumerevoli artisti, oltre ad essere stata testimone di momenti cruciali che hanno scritto la storia dell’arte contemporanea, come il gruppo dell’Arte Povera o la successiva Transavanguardia, senza mai trascurare espressioni legate all’arte europea o ai territori più remoti della provincia italiana. Donna di raffinata intelligenza, colta, eclettica, dotata anche e soprattutto di una grande generosità, Lucia Spadano inizia la propria carriera di giornalista, documentando sulle pagine del quotidiano abruzzese «Il Centro» gli eventi culturali della propria città. La passione e l’amore per l’arte, presto la conducono ad interessarsi sempre di più alle neo-avanguardie degli anni ’70. Centrale il ruolo del capoluogo adriatico che, fra esperienze di gallerie private e la presenza delle opere di artisti come Luigi Ontani, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Jannis Kounellis, solo per citarne alcuni, ma soprattutto di Joseph Beuys, si fa fertile terreno per coltivare il progetto di «Rivista Segno», oggi annoverata fra le esperienze di critica d’arte storiche più dettagliate e complete per ricostruire, in particolare, molte delle esperienze espositive degli anni ’70 e ’80, ovvero dei decenni antecedenti la presenza di internet, svoltesi anche in luoghi decentrati del Paese. Formatasi in anni in cui farsi largo per le donne era tutto tranne che facile, Lucia Spadano, per chi l’ha conosciuta e non solo, oggi resta un esempio di emancipazione femminile e culturale in un mondo prevalentemente maschile, il cui lavoro, fondamentale per la critica d’arte in Italia, meritava di essere tratteggiato anche e soprattutto in un contesto accademico.

La relazione proposta da Maria Letizia Paiato, già capo redattore della rivista, direttore responsabile dell’online fino al 2020, allieva putativa di Spadano, formatasi giornalisticamente proprio fra le pagine di «Rivista Segno»,  per questo importante convegno, fra l’altro alla sua seconda edizione a testimonianza dell’importanza dell’argomento (Nel 2022 due convegni, uno a Macerata e uno a Genova e la successiva pubblicazione degli atti) ricostruisce il pensiero critico e intellettuale di Lucia Spadano, gettando luce in particolare sulla sua peculiare e caratteristica forma di scrittura.

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