Dennis Oppenheim e Alberto Rossini durante la produzione della serie Lamp Dog (Briosco, 2000)

Luogo

Rossini Art Site
Via Col del Frejus, 3 - 20836 Briosco (MB)
Sito web
http://www.rossiniartsite.com

Data

Mag 17 2025 - Nov 02 2025
In corso...

Ora

17:00 - 19:00

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Mostra

Dennis Oppenheim. Lamp Dog e Rock Garden nel Rossini Art Site

Rossini Art Site e Fondazione Pietro e Alberto Rossini presentano la mostra Dennis Oppenheim. Lamp Dog e Rock Garden nel Rossini Art Site, che si tiene nel parco di scultura dal 18 maggio al 2 novembre 2025. La mostra, a cura di Francesca Guerisoli, è parte del ciclo annuale Gli Amici di Alberto Rossini, giunto alla sua nona edizione, dedicato alla memoria del collezionista scomparso nel 2015 e agli artisti con cui condivise progettualità e visioni. 

Al centro della mostra vi sono due lavori: una selezione di esemplari della serie Lamp Dog, tra le sculture più emblematiche della fase monumentale di Dennis Oppenheim, e Rock Garden, i modellini del progetto site-specific concepito per il Parco Rossini, affiancati da disegni e materiali d’archivio inediti che documentano il legame tra l’artista e il collezionista.

La mostra propone un dialogo attivo tra opera, paesaggio e memoria, rendendo omaggio a uno dei protagonisti più sperimentali della ricerca artistica del secondo Novecento. Nella Collezione Rossini, Dennis Oppenheim è tra le presenze più significative e radicali.Noto per la sua capacità di mescolare linguaggi e tecniche, per l’esplorazione dei confini tra arte, architettura e spazio pubblico, ha contribuito ad espandere il concetto di scultura, integrando elementi di performance, video, fotografia e installazione, servendosi di oggetti comuni così come materiali industriali e naturali. Nelle sue opere è costante l’intento di coinvolgere il pubblico in un’esperienza sensoriale e concettuale fuori dalle convenzioni. 

Il dialogo tra Dennis Oppenheim e Alberto Rossini prende avvio alla fine degli anni Novanta. Abbandonate le pratiche legate alla Land Art e all’estetica minimalista, l’artista si concentra sulla produzione di opere scultoree dal forte impatto visivo, manipolando e trasfigurando oggetti quotidiani, generando forme ibride cariche di ironia e ambiguità. La collaborazione tra artista e collezionista si caratterizza per un dialogo creativo profondo, che unisce visioni e sensibilità in progetti condivisi, culminando in un’importante opera site-specific per il Parco. Nel 2000, Rossini acquisisce Lamp Dog, oggi installato in via permanente nel Parco, e si impegna a realizzare più versioni a dimensioni decrescenti previsti nel progetto originario dell’artista. Con la sua struttura imponente ma rarefatta, Lamp Dog si presenta come una sintesi efficace della poetica di Oppenheim: una figura canina delineata da un essenziale filo metallico essenziale, che suggerisce più che definire, e attraversata da punti luce posti in corrispondenza degli organi interni. L’opera gioca sul paradosso tra monumentalità e leggerezza. Se da un lato richiama i consueti temi dell’artista, dall’altro segna un’esplorazione nuova e autonoma nel contesto della sua produzione, ampliando i confini tra scultura, installazione e rappresentazione simbolica.

La collaborazione tra Dennis Oppenheim e Alberto Rossini si intensifica nel 2003 con il progetto Rock Garden, che incarna un aspetto centrale della ricerca dell’artista: la confluenza tra architettura e scultura. A partire dalla fine degli anni ’90, Oppenheim introduce nel proprio lavoro strutture architettoniche svuotate della loro funzione d’uso, trasformandole in pura forma. Nel 2003, alla Biennale di Valencia, Oppenheim presenta per la prima volta un lavoro che incarna questa nuova visione. Nello stesso anno, avvia Rock Garden per il parco di Briosco: un progetto visionario composto da tre elementi, sculture architettoniche in pannelli di vetro colorato dalle forme irregolari e sfaccettate, concepite per essere attraversate dal pubblico. Rimasto allo stadio di modello, Rock Garden conserva l’utopia di una futura realizzazione.

Completa la mostra una selezione di materiali d’archivio della Collezione Rossini che tracciano la relazione tra il collezionista e l’artista. Alberto Rossini (Carate Brianza, 1934 – 2015) seppe unire spirito industriale e sensibilità artistica. Nel 1969 fondò la Ranger Italiana, che negli anni Settanta si affermò come azienda leader nel settore delle materie plastiche e dei materiali compositi, diventando partner tecnologico di gruppi automobilistici e aziende di arredamento. Collezionista e mecenate, mise inoltre le tecnologia più avanzata al servizio dell’arte contemporanea; alla Ranger, oltre a Dennis Oppenheim, sperimentarono artisti come ad esempio César, Andrea Cascella, Pietro Consagra: le maetranze lavoravano al fianco degli artisti, contribuendo in modo attivo alla realizzazione delle opere. Il dialogo tra arte e industria, tra visione creativa e competenza produttiva, rappresentò per Alberto la sintesi ideale tra il fare e il pensare, tra la cultura del progetto e la forza della materia.

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