Luogo

Carrara
Carrara
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Data

Nov 06 2021
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Bastet | Umit Turgay Durgun

Il progetto di Arte Urbana di Umit Turgay Durgun dal titolo Bastet, a cura di Filippo Rolla, consiste in un’installazione scultorea rappresentante una gatta, di millenaria memoria egiziana, che ascolta ed interagisce con chiunque voglia dedicare e trascorrere del tempo insieme a lei.
Bastet, infatti, era considerata nell’antico Egitto una divinità mite e protettrice con sembianze di gatta, il cui vissuto, tramandato da dinastia in dinastia, giunge fino ad una narrazione scritta da Erodoto nelle sue “Storie”, definito il “padre della storia” da Cicerone.

Oggi, l’artista Durgun, racconta in scultura, tramite una monumentale opera “Bastet”, una densa tradizione mitologica legata a questa presenza felina che, simile ad una madre, proteggeva Ra, divinità rappresentante il dio del sole e venerata come creatore del mondo, dai suoi nemici più acerrimi e, al contempo, aiutava a salvaguardare, sempre da divinità avverse, i raggi solari necessari per la terra e la sua coltivazione.
Partendo da questa succinta sintesi mitologica, alla base della riflessione artistica di Durgun vi è l’idea di “Rinascita”, intesa come momento necessario e fondamentale per il ricongiungimento tra corpo ed anima, tra un qualcosa, un substrato costituito da semplice materia che permane ed è lì, proprio in quel luogo, in attesa di accogliere ed ospitare quel soffio vitale che gli dia la possibilità di rinascere.
Infatti, Umit racconta che questa scultura è come se fosse un sarcofago, in attesa del suo corpo animato e continua dicendomi che è una scultura interattiva: deve interagire con le persone perché è stata concepita per questo motivo, può anche esser semplicemente guardata, ma raggiunge il suo scopo, la sua finalità quando si entra, fisicamente, dentro di lei.

E quando siamo dentro, perdiamo le nostre coordinate spazio-temporali per rinascere insieme a lei in un altro scenario. È proprio in quel momento, quando siamo all’interno di Bastet, quel gatto che si trasforma in sarcofago, che la scultura è completa, perché tu, rivela Umit, anima e corpo sei entrato nel tuo sarcofago per riprenderti e vivere ciò che ti appartiene.
Un’occasione che permette una nuova vita, un continuum, visibile nel tempo e nello spazio, un ritorno alla vita che può esser colta con l’occhio interiore ed ascoltata col cuore. Infatti, sta a noi riconoscerla e viverla come verità, come momento presente che ci orienta verso un futuro per un rinnovamento intimo che prende forma ed vitalità.
Inoltre, sono strettamente collegate all’idea di Rinascita quelle di “immortalità ed infinito”, riferite al tempo ed allo spazio che ruotano intorno alla scultura Bastet e che si manifestano nelle relazioni col mondo che da sempre hanno avvolto l’uomo nei suoi ricordi, nella sua memoria nella sua dignità.
Infatti, Durgun dopo aver colto tale rinascere nell’immortalità e nell’infinito, un desiderio che da sempre aleggia nei nostri pensieri e riflessioni, oggi è riuscito ad individuarla anche nelle nostre relazioni che ci rendono umani e ci permettono di esistere come se fosse un viaggio a ritroso per conoscere noi stessi.

Una relazione personale e collettiva che si intreccia con lo “Spirito del Mondo”, quell’energia essenziale che spira sulla natura delle nostre anime come “un raggio di sole” e poi “è subito sera”, un viaggio alchemico nel cuore della nostra esistenza che Bastet simboleggia con gentilezza ed accoglienza, facendo sì che ognuno di noi possa incontrare il suo Bastet e, ricongiungendosi, possa nuovamente riconoscersi all’insegna della natura e dei suoi valori.
Bastet è anche questo, cioè una scultura di “Arte urbana di Relazione”, un’installazione scultorea realizzata in acciaio corten ed acciaio inossidabile, dalle seguenti dimensioni 550 x 410 x 220 cm, che riceve e dona riflessioni sul chi siamo, cosa desideriamo, come posso viaggiare nel mio tempo rispettando le regole dell’esistenza, personale e globale, senza “troppe” prevaricazioni.
Bastet, con la classica eleganza felina, si relaziona con l’ambiente ospitale di Piazza Cesare Battisti a Carrara e cerca di instaurare con noi un dialogo contemporaneo perché il mito porta con sé un qualcosa di verità che deve esser svelata, deve esser portata alla luce e prender forma, come quell’eccezionale e maestosa onda immortalata nel film “un mercoledì da leoni”.

I primi di Dicembre Bastet prenderà il volo per la Florida, destinazione Orlando, e sicuramente incontrerà persone curiose ed un ambiente ospitale, come fino ad oggi ha incontrato, che dialogheranno con lui e tutto questo avrà luogo perché la curiosità dell’essere umano, nel bene e nel male, se si traduce nel porsi una o più domande, allora lì, può senz’altro nascere un pensiero filosofico da cui ci si orienta verso un prendersi cura di sé.


Bastet
Umit Turgay Durgun
Installazione | dal 6 novembre in Piazza Cesare Battisti a Carrara

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