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Allestimento Emilio Vedova Palazzo Reale Milano - foto di Marco Cappelletti

Emilio Vedova a Palazzo Reale

È un grande muro obliquo, alto 5 metri e lungo 30, quello che Germano Celant porta a palazzo Reale a Milano per l’allestimento delle 54 opere di Emilio Vedova.

Come spiega Massimo Alvisi – che insieme a Celant ha curato l’allestimento – nella guida che accompagna l’esposizione, “La Sala delle Cariatidi sembra il luogo ideale per incontrare Emilio Vedova e scoprire l’artista”.

L’ambiente viene quindi aggredito ma rispettato enfatizzando la spazialità delle opere fino a convogliare l’attenzione sul lavoro che chiude il percorso espositivo Chi brucia un libro brucia un uomo del 1993, due dischi in legno incastrati a croce del diametro di 280 cm.

La mostra parte dalla Sala del Piccolo Lucernario dove una ventina di opere ci accompagnano cronologicamente nella storia artistica del pittore veneziano narrata nei pannelli testuali alle pareti. Si va dal 1945 con l’opera più piccola in mostra, Incendio del villaggio (100x70cm), al bellissimo Tondo ’87-2 monofacciale su tela del 1987 di 280 cm.

Nella Sala delle Cariatidi sono, invece, approfonditi quattro momenti dei cicli pittorici più iconici di Emilio Vedova. Il primo appartiene alla stagione berlinese quando, nel 1963 si trasferisce a Berlino e dove, nell’immenso atelier della Ford Foundation, crea i plurimi del ciclo Absurdes Berliner Tagebuch (gli assurdi diari berlinesi). Si tratta di vere e proprie sculture realizzate in pannelli lignei con cerniere in ferro dipinte nell’inconfondibile idropittura dell’artista.

Le nove sculture sono disposte in dialogo con le altrettante tele appese sul muro diagonale. Di immensa qualità e bellezza i due dipinti del 1959 Scontro di situazioni I e II che mostrano il culmine della sua ricerca pittorica con l’utilizzo di tempera, carboncino e sabbia.

Nell’altra metà della sala invece Celant ci catapulta negli anni 80 quando Vedova comincia il lavoro sui dischi, opere su legno spessorato dipinto su entrambe le facce. Sei tondi circondano il Tondo a terra del 1986 mentre Senza titolo (…als ob…) del 1996-97 ci fa vedere un Vedova impegnato in nuove ricerche spaziali. La grande dimensione rimane protagonista anche della seconda parete del grande muro divisorio con tele dal 1983 al 1988 che ci ricordano il suo tendere a composizioni di grande impatto scenografico, teatrale e barocco dove artista e spettatore finiscono con il fondersi.

Nel centenario della sua nascita la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova ha scelto Milano – a Palazzo Reale con ingresso gratuito – per celebrare Emilio Vedova in uno spazio di livello con un allestimento di rara accuratezza.

Da sottolineare anche la splendida e completa pubblicazione – edita da Marsilio – con oltre 700 immagini, la cronologia curata da Clelia Caldesi Valeri e Maddalena Pugliese, e testo critico di Germano Celant.

Emilio Vedova
Sala delle Cariatidi
Palazzo Reale, Milano
6 dicembre 2019 – 9 febbraio 2020

Roberto Sala

Editore, graphic designer e fotografo d’arte, dal 2012 è docente di Metodi e tecniche dell'arte-terapia presso l'Accademia di Brera nel corso di laurea specialistica di Teorie e pratiche della terapeutica artistica. Direttore della casa editrice Sala Editori specializzata in pubblicazioni d’arte e architettura, affianca alla professione di editore quella di grafico, seguendo in tempi recenti l’immagine coordinata delle più importanti manifestazioni culturali della città di Pescara fra le quali si segnalano: Funambolika e Pescara Jazz. Dal 1992 è Art Director della Rivista Segno per la quale dal 1976 ha ricoperto diversi ruoli e incarichi. Dal 2019 è Direttore Editoriale di Segnonline per il quale traccia la linea politica e di sviluppo del periodico. roberto@segnonline.it

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