Arte Fiera 2025

Domenico Gnoli e la mostra Ex Voto – per arte ricevuta

Sono nato sapendo che dovevo essere un pittore perché mio padre, uno storico dell’arte, presentava sempre la pittura come l’unica cosa accettabile nella vita” è il pensiero dell’artista Domenico Gnoli a cui è dedicato un evento collaterale all’interno della terza edizione di GrandArt – fiera d’arte milanese presente dal 4 al 6 ottobre presso lo spazio The Mall in Porta Nuova.

È con l’esposizione dell’opera Garcon (1963, olio e sabbia su tela, cm 146×89, collezione Roberto Casamonti, courtesy Tornabuoni Arte) che si rende omaggio a Domenico Gnoli (Roma, 1933 – New York, 1970), artista di grande rilievo nel panorama italiano del Dopoguerra e molto apprezzato anche nel mercato internazionale. Gnoli entra a conoscenza del panorama artistico italiano grazie alla madre ceramista e al padre storico dell’arte e Sovraintendente alle Belle Arti dell’Umbria. Si avvicina al mondo dell’arte frequentando i corsi di disegno ed incisione di Carlo Alberto Petrucci (1881 – 1963) e, grazie a questo percorso professionale, scopre le sue doti artistiche e inizia ad esporre a Roma dall’inizio degli anni ’50. Avvicinandosi anche al teatro, si trasferisce a Parigi e comincia a lavorare come scenografo e illustratore. Nel 1955 si reca a New York apprezzando e facendo sua la pittura metafisica di quegli anni, fino ad arrivare negli anni ’60 quando acquisisce prestigio internazionale per la sua capacità di reinterpretare le avanguardie, esprimendosi con una pittura tra iperrealismo e surrealismo. L’artista incarna la visione di una pittura novecentesca che riesce ad essere moderna pur essendo legata alla classicità. Questo duplice aspetto del pittore si ritrova nell’opera Garcon, realizzata proprio negli anni in cui Gnoli tendeva a far convergere aspetti figurativi con linguaggi più informali, dando ampio spazio anche alle macchie di colore. Nel quadro è riconoscibile un ragazzo, in abiti eleganti, e un vassoio con una bottiglia di Martini. Il Garcon si estende in tutta la sua verticalità, pur convivendo con le linee orizzontali composte da tracce di colore che percorrono e dividono l’intera figura. Mostrare al pubblico di GrandArt questo quadro “non è solo un onore ma quasi una dichiarazione di intenti” spiega Angelo Crespidirettore artistico della Fiera. “Nato negli anni Trenta, morto giovane, Gnoli ha prodotto nella temperie delle seconde avanguardie, senza per questo aderire alle stravaganze del concettuale – continua Crespi – Educato alla classicità, Gnoli è la massima espressione della pittura italiana nel Dopoguerra. Raffinato e colto, è riuscito a essere contemporaneo fidandosi di mezzi di espressione antichi, e non ha mai rinunciato a quella dimensione estetica dell’arte visiva che ritengo necessaria per produrre grande arte nel senso vero del termine” conclude il Direttore artistico.

GrandArt 2019 ospiterà anche l’anteprima della mostra Ex Voto – per arte ricevuta curata da Angelo Crespi: oltre duecento artisti sono stati chiamati a produrre una piccola opera (entro 13x18cm) di genere, forma e materiali differenti, che rappresenti il loro stile. “La forma dell’ex voto, che nella storia è stata la rappresentazione di un legame religioso o magico con il divino – sottolinea il direttore artistico della Fiera – permette all’artista contemporaneo di dimostrare la dedizione alla propria musa o al proprio demone, di fatto al proprio talento. In definitiva, di manifestare la propria vocazione che si esprime in un fare; e da qui la formula rivista Ex Voto – per arte ricevuta”.
Il valore dell’Ex Voto risiede soprattutto nella preghiera o nel messaggio di conversione, guarigione, trasformazione che viene trasmesso attraverso la realizzazione materiale dell’oggetto da parte dell’artista.
 
Il programma completo della fiera, dei talk 2019 e i biglietti d’ingresso sono disponibili sul sito https://www.grandartmilano.it.

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