La collettiva è a cura di Guicciardo Sassoli de’ Bianchi Strozzi (Associazione Nuova Artemarea), con Daniele Crippa e Manuela Valentini, e mira a promuovere l’arte contemporanea italiana in Lituania con una selezione di 45 opere di 42 maestri dagli anni Cinquanta a oggi.
Per l’occasione, i curatori hanno selezionato capolavori di maestri affermati, riscoperte del Novecento e giovani talenti per una mostra di ricerca che sarà visibile al pubblico per quattro anni.
Questo progetto nasce da un’idea di Emanuele de Maigret – Ambasciatore d’Italia presso la Repubblica di Lituania.
La sede dell’Ambasciata si è trasformata in un museo permanente che presenterà l’arte italiana, ai cittadini di questa regione dell’Unione Europea così vicina al conflitto russo-ucraino. Essa fa parte di un’operazione di diplomazia culturale di ampio respiro voluta dall’Ambasciatore.
Gli artisti in mostra sono: Carla Accardi, Franco Angeli, Gianni Asdrubali, Matteo Basilé, Renata Boero, Davide Bramante, Roberto Bricalli, Enzo Cacciola, Giacomo Maria Cavina, Bruno Ceccobelli, Paolo Cotani, Eugenio Cuttica, Sabrina D’Alessandro, Walter Di Giusto, Nicola Evangelisti, Flavio Favelli, Tano Festa, Salvatore Fiume, Daniela Forcella, Omar Galliani, Marco Lodola, Giacomo Manzù, Federica Marangoni, Elio Marchegiani, Vincenzo Mascia, Veronica Montanino, Vezio Moriconi, Bruno Munari, Enzo Nenci, Luigi Ontani, Gioni David Parra, Francesca Pasquali, Achille Perilli, Concetto Pozzati, Luca Pozzi, Carla Prina, Lorenzo Puglisi, Mimmo Rotella, Pietro Ruffo, Germano Sartelli, Mario Schifano, Daniele Sigalot.
L’Ambasciata si trova all’interno del palazzo in cui, agli inizi del Novecento, sorgeva la Società Elettrica di Vilnius, ossia la sede dell’ex compagnia elettrica lituana. Infatti, oggi come allora, il palazzo è sormontato da una scultura di Elektra, a simboleggiare l’ingresso nella nuova era della luce. Quindi, l’edificio torna oggi a splendere grazie all’Arte italiana come linguaggio di dialogo universale.
L’Ambasciata affaccia sul fiume Neris, che attraversa Vilnius, di fronte al Castello dei Gran Duchi della Lituania, luogo simbolo che rappresenta l’unità del Paese. Lo stesso Castello fu dimora di Bona Sforza agli inizi del ‘500, la quale fece riallestire parte degli spazi e delle architetture da maestranze italiane. Gli spazi espositivi, che occupano un intero piano, sono stati appena rinnovati per questa occasione, così come gli studi di rappresentanza che si prestano a ospitare una mostra di lunga durata.
Il curatore Guicciardo Sassoli de’ Bianchi Strozzi ha aggiunto: «Questa mostra offre l’occasione di promuovere l’arte italiana contemporanea e di creare una serie di relazioni durature. Abbiamo voluto mandare il segnale che siamo presenti in Lituania, un paese in tensione per quanto sta succedendo a livello internazionale. Realizzare in questo momento storico una mostra di arte italiana, che vuol dire europea, nell’Ambasciata d’Italia in Lituania è un’operazione di diplomazia culturale, che pensiamo possa essere apprezzata e avere un impatto simbolico di continuità nelle relazioni di amicizia fra i due paesi. L’Italia è tra i paesi che si stanno maggiormente impegnando in tutto il mondo attraverso la diplomazia culturale».
Possiamo dire che sono rappresentati alcuni degli esponenti più significativi dell’arte italiana dell’ultimo secolo, in ordine misto parliamo di:
Carla Accardi, Renata Boero, Bruno Ceccobelli, Gianni Asdrubali, Federica Marangoni, per poi passare al concettuale di Concetto Pozzati
Vediamo l’arte analitica di Paolo Cotani, Enzo Cacciola ed Elio Marchegiani;
non manca la Scuola di Piazza del Popolo con Tano Festa, Franco Angeli e Mario Schifano, poi ancora Mimmo Rotella fino alla neo Pop di Marco Lodola.
Si osservano poi le geometrie ottiche da Bruno Munari, Carla Prina, Achille Perilli fino a Vincenzo Mascia, Nicola Evangelisti, Daniela Forcella; la ricerca fotografico – concettuale con opere da Luigi Ontani a Matteo Basilè, Luca Pozzi, Davide Bramante.
Una nota particolare la merita la scultura dal secondo ’900 a oggi, partendo da Giacomo Manzù ed Enzo Nenci, passando per Salvatore Fiume, Germano Sartelli, Walter Di Giusto, Giacomo Cavina, Roberto Bricalli, fino alle ultime realizzazioni di Daniele Sigalot e Gioni David Parra che lavora fra pittura e scultura.
Passiamo poi allo studio della figurazione tendente quasi al sacro nei disegni sfumati di Omar Galliani, per poi passare a Lorenzo Puglisi, così come nelle figure di Eugenio Cuttica, che fanno da contraltare al dionisiaco Vezio Moriconi. Forte, infine, la presenza delle ultime generazioni di artisti affermati come Pietro Ruffo, Sabrina D’Alessandro, Francesca Pasquali, Flavio Favelli, Veronica Montanino.