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Theo Triantafyllidis: Sisyphean Cycles, 2023, installation view at Spazio Vitale Verona, Photo credits Michela Pedranti

Nasce Fondazione Spazio Vitale: Intervista a Davide Bonamini

Il founder di Fondazione Spazio Vitale nell’intervista svela scopi, futuro e molto altro riguardo la neonata location veronese.

A Verona, a pochissimi mesi di distanza dall’apertura di Spazio Vitale, si è costituita la Fondazione Spazio Vitale. La prima location era nata a fine ottobre dello scorso anno con l’obiettivo di sollecitare una riflessione critica sulla relazione tra la tecnologia e le persone e sul loro possibile ri-equilibrio grazie ad una ri-collocazione del corpo e delle componenti non razionali dell’intelligenza umana, quelle emotive e narrative, al centro degli interessi collettivi. Ora tale sito, ubicato in zona Veronetta, è stato trasformato in Fondazione generando curiosità e interrogativi che saranno scioli proseguendo la lettura dell’articolo.

Per approfondire il progetto neonato ho avuto il piacere di intervistare Davide Bonamini, founder di Fondazione Spazio Vitale.

Maila Buglioni: «Lo scorso anno, precisamente ad ottobre 2023 in occasione di ArtVerona, è stato inaugurato “Spazio Vitale” nel quartiere Veronetta. Oggi, ovvero il 30 gennaio 2024, avete modificato il sito istituendo la “Fondazione Spazio Vitale” per, cito il comunicato stampa, “dare un impulso ancora più concreto al progetto nato lo scorso anno”. Quali sono le ragioni di questa modifica a brevissima distanza?»

Davide Bonamini: «Lo spazio presenta due superfici distribuite su due piani, dove una era l’ex sede dello Studentato dell’Università di Verona, l’altra quella interrata ex magazzino tessile, chiuso oltre cinquanta anni fa. Gli interventi necessari alla riqualificazione e al ripristino dello spazio in base alle normative vigenti sono stati abbastanza importanti e questo ha comportato dei ritardi che ci hanno impedito di partire con tutto lo spazio al completo.»

M. B.: « Quando prenderà realmente vita la Fondazione?»

D. B.: «La Fondazione ha già iniziato a operare, stiamo aspettando le ultime burocrazie, dato che l’iter delle Fondazioni è abbastanza complesso.

Questo non significa perdersi d’animo ma armarsi di pazienza.

Oltre alla parte legata alle arti visive stiamo lavorando con altre associazioni ed enti specializzati sul tema dell’educazione digitale. L’obiettivo è cercare di coordinare gli sforzi anche offrendo uno spazio fisico dove incontrarsi e appoggiarsi. L’urgenza è sotto gli occhi di tutti, per fare un esempio, ieri lo Stato di New York ha deciso di denunciare i social perché “rovinano” le nuove generazioni. Vero? Falso? Magari è un procuratore troppo zelante o uno che vuole mettersi in mostra, ma se fosse vero? Siamo proprio sicuri che non fare nulla sia l’opzione migliore? Io mi chiedo sempre se la mia vita sarebbe migliore o peggiore con i social, la risposta è che almeno se non ci fosse non dovrei preoccuparmene. Ma ci sono e, come tutta la tecnologia, sono praticamente inevitabili. Siccome siamo noi a utilizzarla, noi possiamo scegliere: è utile e ormai indispensabile per noi, va però gestita e armonizzata con i bisogni degli esseri umani. Tra cui appunto restare “umani”.»

Theo Triantafyllidis: Sisyphean Cycles, 2023, installation view at Spazio Vitale Verona, Photo credits Michela Pedranti

M. B.: «Cosa sarà offerto al fruitore in questo luogo?»

D. B.: «Nel 2024 abbiamo previsto due mostre, una a giugno in concomitanza della settimana di Veronetta Contemporanea e una a ottobre in occasione di Art Verona. Saranno sempre curati da Domenico Quaranta per proseguire l’analisi che stiamo facendo, introdotta con l’artista Theo Triantafyllidis con la mostra di apertura nell’autunno del 2023. L’idea di base è di far prevalere i contenuti sugli strumenti tecnologici, dando importanza alla riflessione che pongono gli artisti attraverso l’utilizzo di questi strumenti. Per fare un esempio, Theo aveva portato tutta una serie di lavori basati su Unity, piattaforma generalmente utilizzata per realizzare videogiochi, e tra gli aspetti che hanno stupito maggiormente i fruitori della mostra c’è il fatto che quello che vedevamo non era un video, ma un’elaborazione in tempo reale di interazioni tra diversi soggetti dove tutto veniva generato in quel momento con una live simulation.»

M. B.: «Tra i vari nomi che fanno parte della Fondazione c’è anche Domenico Quaranta che – già critico d’arte, curatore e docente presso l’Accademia di Brera – coprirà il ruolo di direttore artistico. Quali sono i motivi di questa scelta?»

D. B.: «Diciamo che la scelta è nata dopo qualche fallimento. Di fatto lo abbiamo scelto selezionandolo da internet, dove abbiamo trovate le sue referenze e abbiamo cercato di capire se le sue competenze erano sulla stessa lunghezza di pensiero. Da quel momento è iniziato un percorso in cui le affinità sono state confermate e la collaborazione è iniziata.»

M.B.: «Puoi anticiparci qualcosa sul programma espositivo dei mesi futuri?»

D. B.: «I principali progetti in preparazione sono due mostre collettive. La prima interesserà ancora prevalentemente il piano terra, dove vorremmo provare ad affrontare il tema dell’intelligenza artificiale come specchio dell’umanità, tecnologia esistenziale che ci mostra qualcosa su di noi e sul nostro rapporto col mondo. La seconda, prevista per l’autunno, raccoglierà un numero di artisti maggiore e si distribuirà sui due piani, per affrontare il tema a noi caro della simbiosi tra umano e tecnologico, raccogliendo opere che indagano le forme che ha assunto questa relazione, ne investigano le problematicità, approfondiscono le ragioni del disagio. Sarà la vera mostra manifesto di Fondazione Spazio Vitale.

Contemporaneamente, sono in programma alcune attività narrative e formative che coinvolgono questo tema.»

Spazio Vitale

via San Vitale, 5 – 37129 – Verona

Tel: +39 3342761181

email: info@fondazionespaziovitale.com

website: www.fondazionespaziovitale.it

Maila Buglioni

Storico dell’arte e curatore. Dopo la Laurea Specialistica in Storia dell’arte Contemporanea presso Università La Sapienza di Roma frequenta lo stage di Operatrice Didattica presso il Servizio Educativo del MAXXI. Ha collaborato con Barbara Martusciello all’interno dei Book Corner Arti promossi da Art A Part of Cult(ure); a MEMORIE URBANE Street Art Festival a Gaeta e Terracina nel 2013 e con il progetto Galleria Cinica, Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi (PG). Ha fatto parte del collettivo curatoriale ARTNOISE e del relativo web-magazine. Ha collaborato con varie riviste specializzate del settore artistico. È ideatrice e curatrice del progetto espositivo APPIA ANTICA ART PROJECT. È Capo Redattore di Segnonline, coordinando l'attività dei collaboratori per la stesura e l’organizzazione degli articoli, oltre che referente per la selezione delle news, delle inaugurazioni e degli eventi d’arte. Mail eventi@segnonline.it

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