
Marinella Senatore It’s time to go back to street
It’s time to go back to street è la prima mostra all’ADN Galeria dell’artista Marinella Senatore. L’inaugurazione, nell’ambito del Barcelona Gallery Weekend, avrà luogo il 15 settembre, dalle 12:00 alle 19:00.
Marinella Senatore (Italia, 1977) è un’artista multidisciplinare la cui pratica è caratterizzata da una forte dimensione partecipativa e da un dialogo costante tra storia, cultura popolare e strutture sociali. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Napoli (1994-1997), al Conservatorio di Musica (1997) e alla Scuola Nazionale di Cinema di Roma (1999-2001), si dedica alle arti visive, nelle quali utilizza diversi media : azione, video, fotografia, installazione, scultura, pittura, disegno, collage. L’arte di Marinella Senatore è pura energia che scaturisce dall’incontro tra elementi diversi che lei stessa mette insieme
e si mette in scena. L’artista come attivatore di un’opera d’arte che funziona come meccanismo di trasformazione della realtà che circonda lo spettatore.
Avvicinarsi all’arte di Marinella Senatore significa esaminare una produzione diversificata che include film, video, fotografia, suono, installazione, disegno e collage, oltre a seminari di scrittura, sessioni di danza e workshop su una vasta gamma di argomenti sociali. Oltre a questa varietà di linguaggi e tecniche, ogni progetto dell’artista deve essere analizzato anche da un’angolazione più ampia che includa sia il contesto geografico sia le circostanze specifiche delle persone con cui lavora. In questo senso, le sinergie generate dalla natura partecipativa dei suoi progetti sono il fondamento stesso su cui si basano tutte le opere di Senatore.
Il lavoro di Marinella Senatore si colloca nella tradizione dell’arte partecipativa che si pratica a partire dagli anni Sessanta del Novecento segnata dall’urgente desiderio di reinventare radicalmente i ruoli tradizionali di artista e pubblico, trovando nuove modalità di produzione artistica e di interazione tra arte e mondo reale. Tuttavia,
Per la loro natura concettuale ed effimera, queste pratiche partecipative hanno rappresentato una delle sfide più importanti nel mondo dell’arte degli ultimi decenni.