
Le personali di Carlo Orsi, Francesco Cito e Mauro Raffini
La prima, dal titolo PercORSI. Le forme del ritratto nelle fotografie di Carlo Orsi, ripercorre fino al 21 luglio 2024 la produzione creativa di Carlo Orsi (1941-2021), autore capace di spaziare dalla moda al reportage, dal ritratto alla ricerca e dal glamour alla sperimentazione, mantenendo iconico e immediatamente riconoscibile il suo stile. L’esposizione, curata da Silvana Beretta e Margherita Magnino, si concentra sui ritratti che l’artista ha realizzato nel mondo dell’arte, del cinema, dello sport, della musica, della moda e della cultura, e presenta 90 immagini, provenienti dall’Archivio Carlo Orsi, tutte stampate in camera oscura da negativo originale, capaci di raccontare l’evolversi della società attraverso gli sguardi e le pose dei suoi interpreti. Orsi porta alla luce la complessità e la bellezza dei volti che ha immortalato, offrendo al pubblico una prospettiva unica. Le fotografie sono state scattate sia in studio, dove la luce e l’atmosfera sono attentamente controllate, sia per strada, dove emerge l’autenticità dei momenti spontanei e la relazione tra il soggetto e il suo ambiente, dimostrando la sua straordinaria versatilità nell’approccio al ritratto. Ogni immagine racconta una storia unica, incanalando la profondità dell’esperienza umana attraverso l’interpretazione sensibile e sofisticata dell’autore.
Fino al 30 settembre, ARCHIVE IN PROGRESS – Editi e Inediti esplora l’universo creativo di Francesco Cito (Napoli, 1949), vincitore del World Press Photo nel 1996, testimone di frammenti di storia, come i fatti cruenti di mafia e camorra, o i reportage realizzati in teatri di guerra come l’Afghanistan occupato dai sovietici nel 1980, il fronte libanese nel 1983, la Palestina, la Cisgiordania e la striscia di Gaza nel 1987, il campo profughi di Jenin nel 2002, l’invasione dell’Iraq in Kuwait e la guerra del Golfo del 1990; ma anche il palio di Siena e i matrimoni napoletani, fino alla Sardegna meno battuta dai flussi turistici e ai ritratti ai colleghi fotografi. La mostra, curata da Renato Corsini, raccoglie 150 fotografie in bianco e nero per la maggior parte inedite, preziose testimonianze di un modo di fare fotografia impegnato e colto, che si prefiggono di fare incursioni nel lavoro di Francesco Cito, osservando dall’interno la cifra del suo pensiero, per offrire ai visitatori l’opportunità di scoprirne l’evolversi. L’esposizione si divide in due momenti: una prima parte documenta i reportage su temi di grande attualità, benché svolti negli anni ’80 e ’90, su Palestina, Coloni Israeliani, Islam e Russia; la seconda parte, che inaugurerà a fine luglio, si focalizzerà sugli scatti realizzati in Italia, dai vigneti della Franciacorta ai vicoli di Napoli.
Masnà. Vite sospese tra centro e periferia è il titolo della personale di Mauro Raffini (Cuneo, 1946). Curata da Sandra Raffini, la rassegna si concentra, fino al 19 giugno 2024, sugli anni della grande migrazione dal sud al nord dell’Italia, più precisamente a Torino, dove il lavoro alla FIAT sembrava essere stabile e sicuro, dentro un quadro sociopolitico che risentiva ancora degli effetti del boom economico. Il periodo, dal 1969 al 1979, rappresenta anni cruciali densi di euforia rivoluzionaria, di conquiste di diritti fondamentali, di lotte e sconfitte; gli anni della ‘strategia della tensione’ e della tragica stagione del terrorismo. Mauro Raffini ha attraversato quel lasso di tempo come giovane fotografo, attento ai cambiamenti, sensibile tanto alle manifestazioni quanto alle condizioni di vita di una nuova classe operaia. E dentro questo processo l’inevitabile e a volte struggente presenza dei bambini, cresciuti nelle isolate periferie dell’edilizia popolare di Torino, che giocano e scavano buche, che addentano di fretta un panino, che guardano dalle scale di case di ringhiera o dietro le porte semichiuse. Un mondo a parte che parla d’immigrazione e povertà, che s’interroga sul senso di quei viaggi intrapresi alla ricerca di una vita migliore.
Le mostre si inseriscono nel palinsesto della VII edizione del Brescia Photo Festival, promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Ma.Co.f – Centro della Fotografia Italiana e quest’anno declinato attorno al titolo “Testimoni”, che porta nei luoghi espositivi più prestigiosi della città e della provincia, alcuni dei nomi più importanti e celebrati della fotografia italiana contemporanea.
Il programma, inauguratosi lo scorso 8 marzo, si compone già di importanti rassegne come, al Museo di Santa Giulia, la monografica dedicata a Franco Fontana (Modena, 1933), uno dei pionieri della fotografia a colori, in occasione dei suoi novant’anni, dal titolo Franco Fontana. Colore, curata dallo Studio Franco Fontana, promossa da Fondazione Brescia Musei e co-prodotta con Skira Arte, che, fino al 28 luglio, presenta 122 immagini realizzate dal maestro emiliano tra il 1961 e il 2017, o la personale di Maurizio Galimberti, Brescia, Piazza Loggia 1974, promossa dalla Fondazione Brescia Musei e Ma.Co.f., curata da Renato Corsini, da un’idea di Paolo Lodovici, con la collaborazione della Casa della Memoria di Brescia nella ricerca di alcune fonti iconografiche, che fino al 28 luglio ricorda, nel suo cinquantesimo anniversario, la strage di Piazza della Loggia a Brescia, avvenuta il 28 maggio 1974. O ancora al Museo di Santa Giulia, la retrospettiva di Gabriele Micalizzi, dal titolo Legacy. Materia-Storia-Identità che, attraverso 50 immagini alcune delle quali inedite, propone fino al 1° settembre, un viaggio emozionante nell’universo visivo di uno dei più importanti reporter di guerra del nostro tempo.
Il Mo.Ca. – Centro per le Nuove Culture a Brescia, uno dei poli del Brescia Photo Festival, ha accolto inoltre, fino al 28 aprile, una mostra di Federico Garolla (1925-2012), uno dei maestri della fotografia italiana e, fino al 12 maggio, Dentro il cinema, la personale di Chiara Samugheo (1935-2022), artista recentemente scomparsa che ha rivoluzionato la fotografia legata al mondo delle celebrità con il suo approccio innovativo, dando vita al reportage cinematografico.
Carlo Orsi
PercORSI. Le forme del ritratto nelle fotografie di Carlo Orsi
a cura di Silvana Beretta e Margherita Magnino
fino al 21 luglio 2024
Francesco Cito
ARCHIVE IN PROGRESS – Editi e Inediti
a cura di Renato Corsini
fino al 30 settembre 2024
Mauro Raffini
Masnà. Vite sospese tra centro e periferia
a cura di Sandra Raffini
fino al 19 giugno 2024
Inaugurazione: 18 maggio 2024
Brescia, Mo.Ca. – Centro per le Nuove culture | via Moretto, 78 – Brescia