Adrian Paci, The Encounter, 2011

Luogo

Narni - varie sedi

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Data

Giu 06 - 08 2025
Evento passato

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Festival

Giocare la vita: VI ed. Narni Città Teatro

Dal 6 all’8 giugno 2025 torna Narni Città Teatro, festival multidisciplinare di teatro, danza, musica con la direzione artistica di Francesco Montanari e Davide Sacco che in pochi anni è diventato un luogo stabile di confronto e di sperimentazione a livello internazionale. Saranno presentati in prima nazionale il lavoro della compagnia finlandese Wauhaus “The Companion”, lo spettacolo “Reve d’Herbert” della compagnia francese Theatre des Quidams, “Miss Mother” prodotto da Teatri Molisani, mentre verrà presentato in anteprima “Karaoke femminista” del Teatro di Dioniso e molti altri progetti saranno in debutto o esclusiva regionale.

“Narni Città Teatro – ha dichiarato Lorenzo Lucarelli, Sindaco di Narni – è diventato in pochi anni un punto di riferimento nazionale per l’innovazione culturale. È un festival che non solo valorizza il nostro patrimonio storico e architettonico, ma lo trasforma in palcoscenico vivo per linguaggi artistici nuovi, coraggiosi, inclusivi. Siamo orgogliosi che la nostra città ospiti un evento capace di far dialogare generazioni, culture e visioni, e che continui ad attrarre artisti e pubblico da tutta Italia e oltre. Giocare la vita, come recita il titolo di questa edizione, significa anche scegliere con audacia di investire nella cultura come motore di crescita e coesione.”

Il festival si terrà, dopo l’anteprima mercoledì 4 giugno con Alessandro Bergonzoni, a Terni, in collaborazione con Impresa Fest, da venerdì 6 a domenica 8 giugno a Narni, con una programmazione composta da spettacoli di teatro, danza, musica, circo contemporaneo, oltre a una sezione dedicata a eventi extra-teatrali, tra cui dj-set, incontri e convegni che si svolgeranno in differenti luoghi di spettacolo. Novità di questa edizione è la sezione dedicata all’arte contemporanea, curata da Antonella Liuzzi.

Un programma ricco e variegato, che annovera, fra gli ospiti, Alessandro Bergonzoni, Roberto Saviano, Nicola Piovani, Concita De Gregorio, Patrizia Valduga, Compagnie des Quidams, Silvia Gallerano, Monica Nappo, Erica Mou il collettivo multidisciplinare finlandese WAUHAUS e che riassume, nel titolo dell’edizione 2025, Giocare la vita, la visione poetica del festival: “Scommettere il cuore sul palco del mondo, dove ogni passo, ogni nota, ogni parola è una scelta che ci plasma, un rischio che ci rende vivi. Giocare la vita è danzare sull’incertezza, con la leggerezza di chi sa cadere e la forza di chi si rialza, trasformando ogni ferita in poesia. La musica vibra di possibilità, il teatro racconta le nostre paure, la danza esplora il coraggio di essere. Qui, su questo palco, tutto è in gioco, e la posta è sempre il senso di noi stessi. Perché vivere è un’arte audace, un equilibrio fragile tra ciò che siamo e ciò che desideriamo diventare. E ogni scelta, ogni respiro, è il tassello di una storia che ci appartiene. In questa sesta edizione celebriamo il rischio, la bellezza di tentare, di sbagliare, e di creare ancora. Perché giocare la vita non è solo sopravvivere, è viverla con tutto ciò che siamo.” 

Aprirà il festival, mercoledì 4 giugno  alle ore 21, presso il Teatro Secci di Terni, Alessandro Bergonzoni in Arrivano i Dunque. Scritto, diretto e interpretato da Alessandro Bergonzoni con Riccardo Rodolfi, lo spettacolo, programmato in collaborazione con Impresa Fest, è un’esplosione di parole, visioni e neologismi, un viaggio dentro e oltre il linguaggio, dove ogni frase è una scossa e ogni risata un atto rivoluzionario. Dopo il fortunato e lungo viaggio teatrale con Trascendi e Sali, Alessandro Bergonzoni torna sul palco con un nuovo spettacolo dal titolo enigmatico e provocatorio che è una porta spalancata sull’universo lessicale e immaginifico dell’artista bolognese, dove parola, suono e senso si rincorrono e si ribaltano in un gioco vertiginoso. Il teatro si fa così laboratorio di senso, asta poetica, luogo in cui mettere “all’incanto il verso delle cose”, cercando non risposte ma domande più profonde, più pericolose, più vere. In questa nuova creazione, Bergonzoni affronta ancora una volta la scena come spazio da travalicare, come confine da superare tra arte e realtà. L’invenzione della “Crealtà”, uno dei suoi neologismi più emblematici, rappresenta la tensione morale di un artista che non si limita a osservare il mondo, ma prova a riscriverlo, a rigenerarlo con la forza delle parole, della visione e del paradosso. Il risultato è un flusso comico e filosofico, poetico e politico, dove coesistono fiamminghi e piromani, van Gogh e Bangkok, Mahler e gli stigmatici, in un melting pot linguistico che è anche una sfida percettiva allo spettatore. Lo spettacolo è un invito a non accontentarsi, a varcare la soglia dell’ovvio, ad abitare i margini del significato, un atto di resistenza poetica che esplode in forma scenica. 

Alcuni appuntamenti accompagneranno il festival da venerdì a domenica. Ogni venti minuti (a partire dalle 16 alle 20.30), al mercato coperto The Companion, del collettivo multidisciplinare finlandese WAUHAUS, in prima nazionale, ci presenta un incontro ravvicinato con l’inaspettato, tra un essere umano e una creatura artificiale, un cane robotico. Un corpo metallico che si muove con una grazia disarmante, che ti osserva, ti studia, ti aspetta e che, forse, ti riconosce. The Companion non è uno spettacolo da guardare, è un’esperienza da abitare. È l’arte che si avvicina, a uno a uno, chiedendo solo una cosa: sei disposto a fidarti? Il collettivo WAUHAUS propone un’opera che sfuma i confini tra umano e artificiale, tra gioco e riflessione, tra corpo e algoritmo. Attraverso una coreografia di gesti, luci e suoni, lo spettatore è guidato in un dialogo silenzioso ma eloquente con una creatura non umana. La performance, della durata di 20 minuti, è pensata per un solo spettatore alla volta, offrendo un’esperienza unica e personale. È disponibile anche una versione adattata per bambini dai 5 ai 12 anni, accompagnati da un adulto. 

Altro appuntamento, che avverrà senza un orario definito ma all’improvviso, in Piazza dei Priori, Pronto, Brecht? a cura di Davide Sacco, con Gennaro Di Biase. In una cabina solitaria, tra squilli inattesi e parole taglienti, il grande drammaturgo tedesco, tornato tra noi, prenderà la linea per parlare con il nostro presente. Pronto, Brecht? è un gioco teatrale, una provocazione poetica, un esperimento visionario in cui lo spettatore diventa interlocutore, complice, destinatario diretto di un messaggio senza tempo. Altro progetto site specific è Di cosa parliamo quando parliamo d’amore, da un’idea di Ilaria Ceci con Claudia Grassi e Jacopo Riccardi. Un appartamento vero, due attori, quarantotto ore di tempo reale. È un esperimento teatrale unico: uno spettacolo da spiare dalle finestre, da vivere come voyeur del quotidiano. Un’indagine intima sul desiderio, la distanza, la tenerezza e la fatica di stare insieme. Perché l’amore – quando lo guardi da vicino – è sempre un enigma da decifrare.

LA SEZIONE D’ARTE CONTEMPORANEA

Con la direzione artistica di Antonella Liuzzi, la sezione d’arte contemporanea ospiterà una retrospettiva su Adrian Paci attraverso la proiezione di tre sue videoinstallazioni – The Encounter (2011), Prova (2019) e Vajitojca (2002), rispettivamente presso l’Ala Diruta, l’Auditorium San Domenico e la Chiesa di Santa Maria Impensule. Adrian Paci sarà anche autore e protagonista della performance Chords, ideata per il Chiostro di Sant’Agostino di Narni, venerdì 6 giugno alle ore 17.00. La mostra fotografica Oltre quel confine è la mia casa, visitabile presso il Digipass, curata da Shafiur Rahman, ci offre uno spunto di riflessione sulla condizione di esilio e di speranza. Le fotografie scattate dai rifugiati Rohingya, documentano con uno sguardo intimo e potente la loro esperienza di fuga, di perdita e di resilienza.Antonella Liuzzi, presso la Radio del Festival, intervisterà Adrian Paci sabato 7 alle 17.00 e Shafiur Rahman domenica 8 alle 18.00

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