
Giancarlo Cerri | Quando l’orbo ci vedeva bene
Dopo aver esposto la scorsa primavera ventuno opere della serie “I quadri dell’orbo”, Giancarlo Cerri, pittore milanese classe 1938, da oltre dieci anni ipovedente, dal 28 ottobre al 15 novembre 2020, ritorna al Centro Culturale di Milano con un’antologica possente dedicata interamente alla forza espressiva del bianco e nero, dal titolo “Quando l’orbo ci vedeva bene”.
La mostra, nata in collaborazione con il Centro Culturale di Milano, vuole essere un omaggio all’incanto del bianco e nero, ricerca dell’essenziale, le due estremità della tavolozza.

Artista e grafico pubblicitario sin dagli anni Cinquanta, convinto da sempre che la pittura e la personalità di un pittore si esprimano “in parete”, Giancarlo Cerri ha attraversato appieno gli anni 60/70 dell’arte milanese conoscendone alcuni dei principali protagonisti.
Sebbene come artista abbia trovato il maggiore riscontro di notorietà a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, in realtà Cerri si era già fatto notare con due personali alla storica galleria Barbaroux di Milano, nel 1969 e nel 1972, ovvero in uno dei templi della grande pittura figurativa novecentesca, che lo aveva subito percepito come la “costola” di due suoi campioni, Carrà e Tosi.
A Milano Giancarlo Cerri presenta 45 opere, la maggior parte disegni su carta, divise su quattro sezioni: 20 tra ritratti e nudi femminili, 11 tra paesaggi e figure morte, 8 sequenze e 6 dipinti di arte sacra. I lavori presenti a Milano, molti dei quali mai esposti sino ad ora, sono stati tutti realizzati tra gli anni Sessanta e il 2004, anno in cui la grave maculopatia ha costretto l’artista prima a rallentare e poi a fermare per oltre dodici anni la propria attività pittorica.
Il bianco e nero possono essere entrambi sinonimi di eleganza, assolutezza e purezza, oppure l’uno l’opposto dell’altro, luce e ombra, idea di unione vs idea di vuoto. Tuttavia, per Giancarlo Cerri c’è un colore onnipresente e onnipotente che lo ha sempre accompagnato nella sua crescita artistica, il nero, fondamentale per un pittore come lui che intende la pittura come energia.
Il corpo più ampio delle opere esposte a Milano sono 20 disegni su carta fra ritratti di donne e nudi femminili dove l’uso del nero, una volta scevro il campo dalla distrazione del colore, ne esalta la sensualità di una curva del corpo o semplicemente di uno sguardo.

Il secondo gruppo di opere in mostra comprende 11 lavori, tutti realizzati tra gli anni Sessanta e Ottanta, dei quali 9 su carta (7 paesaggi e 2 nature morte), e 2 studi su tela (1 cava e 1 foresta), dove è chiara la vocazione informale dell’artista e dove i segni agiscono in maniera forte e decisa sul sistema percettivo di chi guarda.
GIANCARLO CERRI
“Quando l’orbo ci vedeva bene”
Testo critico di Elisabetta Muritti
Centro Culturale di Milano
Largo Corsia dei Servi 4
28 ottobre – 15 novembre 2020
Ingresso libero
Orari di apertura al pubblico
da lunedì a venerdì 10-13; 14-18
sabato e domenica 15-19
Opening: mercoledì 28 ottobre dalle 18 alle 22