ARCO Lisboa
Francesco Clemente 4-23-2020 Watercolor on paper 18 1/16 x 23 15/16 inches (46 x 61cm) Courtesy of Francesco Clemente Studio Photo: Tom Powel Imaging

Luogo

Lévy Gorvy New York
909 Madison Avenue New York +1 212 772 2004
Sito web
http://www.levygorvy.com

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Data

Mag 15 2020
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Beauty Without Witness | Francesco Clemente

L’immagine chiave che avevo in mente era quella della linea mobile dove l’acqua tocca la terra, la linea mobile di separazione, l’ambiguità della riva. L’equivalente del crepuscolo, un momento in cui la luce è incerta, indefinita. Il luogo in mezzo, che è sempre stato un soggetto, forse il soggetto di quello che faccio. Lo spazio in mezzo, il “gap” tra identità, tra soluzioni stilistiche, tra morbido e duro. . . . Il corpo come gap tra il mondo interiore e quello esteriore.

—Francesco Clemente

Carlos Basualdo, curatore della mostra, descrive gli ultimi lavori di Francesco Clemente come “una bellezza senza testimoni”. La stanza di osservazione online di Lévy Gorvy presenta dodici acquerelli dipinti dall’artista nella sua casa in MacDougal Street a New York durante il suo periodo di autoisolamento. I lavori di Clemente, abbondantemente colorati e molto intimi, raffigurano paesaggi marini popolati da conchiglie e giocattoli trascinati a riva, evocando mondi fantastici e memorie dell’infanzia. La sua tavolozza saturata rafforza l’elemento nostalgico e l’uso del colore porta a riflettere sull’intensità di questo momento storico, sia di perdita che di scoperta. Clemente, ispirato dalle stampe giapponesi ukiyo-e, ha datato ogni lavoro in grassetto e ha inserito un rettangolo simile a un timbro, dando vita a un nuovo motivo di questo suo rapporto decennale con l’acquerello.

In una recente conversazione con il suo amico di lunga data e co-fondatore di Hanuman Books, lo scrittore Raymond Foye, Clemente ha parlato della sua esplorazione di quello che chiama “in-between,” partendo dal tema della costa lambita dall’acqua per arrivare ai contorni sfumati ottenuti con la tecnica dell’acquerello. L’artista è tornato continuamente sul gap tra mondo interiore ed esteriore, tra corpo e mente come indagine interiore che trova nel colore la propria realizzazione sulla tela. In un periodo in cui molti sono confinati nelle loro case, questo spazio connettivo risulta estremamente rilevante. È interessante confrontare il suo uso di tonalità vivaci nelle ultime settimane a New York con l’approccio al colore del periodo passato in India, un paese in cui l’artista ha anche trascorso lunghi periodi di solitudine.

La saturazione in questi lavori sembra sfidare la trasparenza dell’acquerello: per Clemente è la necessità di mettere radici allo “spazio intermedio nel quale siamo seduti”. 

La mostra organizzata dalla galleria Lévy Gorvy – dal 15 maggio online

Immagine: Francesco Clemente
4-23-2020
Acquerello su carta  (46 x 61cm)
Courtesy Francesco Clemente Studio
Photo: Tom Powel Imaging

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