La Galleria Alessandra Bonomo ha presentato, nel mese di dicembre, la personale dell’artista coreana Chung Eun Mo. La mostra sarà visibile per tutto il mese di gennaio e saranno presenti 14 tele, tra cui lavori del 2020, realizzati nel suo nuovo studio a Milano.
La pittura di Chung Eun Mo entra in dialogo con la storia dell’arte, la pittura e l’architettura di varie civilizzazioni. Le interessano la distribuzione planare dei colori, il loro rapporto e le tensioni istituite da quadrati, rettangoli e forme curve. L’artista parte dalla sagoma e dalle dimensioni della tela per preordinare e bilanciare gli elementi che andranno a coesistere all’interno del quadro. I limiti dell’immagine diventano così “margini attivi” e linee-matrici d’origine spaziale.
L’artista coreana concepisce una struttura compositiva ambivalente: gioca sull’equilibrio tra un sistema combinato di piani e la tridimensionalità delle forme geometriche che tendono ad un movimento spaziale, a premere fuori dal confine, non solo del dipinto ma della parete stessa. Il colore è applicato in modo che l’osservatore possa riconoscere e percepirne la qualità tattile.

Fra i lavori in mostra, si contraddistinguono diversi formati realizzati ad olio su tele di lino: quadrangolare, rettangolare, a mezzo cerchio. Le tre “lunette” possono rimandare ai frontoni delle chiese, tramite gli incastri geometrici e le forme globulari sospese al loro interno. Le tele rettangolari spingono su una maggiore dinamicità: l’occhio si trova dinanzi ad aperture e impedimenti, rapito in ambienti poliedrici e mobili.
Inoltre, la critica d’arte Ángela González ha così definito le opere di Chung Eun Mo:
“In qualche modo, le tele di Chung, che evocano immediatamente costruzioni abitabili, hanno allo stesso tempo qualcosa di certe più semplici strutture che costituiscono i mobili d’arredamento. Di conseguenza, proprio come Erik Satie sognava “una musica dell’arredamento”, forse Chung l’ha svelata in modo inaspettato e intrigante. Sebbene vi sia anche una punta di humor in entrambi i casi, ciò che è presente è soprattutto la solenne proclamazione secondo cui l’arte possieda un compito ineludibile, urgentissimo e imperativo: quello di rendere abitabile il mondo.”
Chung Eun-Mo, è un’artista coreana che vive e lavora fra l’Umbria e Milano. Nata a Seoul, si è trasferita a New York nel 1964 dove ha studiato presso il Pratt Institute e ottenuto un master in Fine Arts. Nel 1987 si trasferisce in Europa e vive principalmente in Italia, a Roma, in Toscana e in Umbria. Nel 2009 si stabilisce a Torre Orsina, piccolo borgo umbro sulle colline vicino Terni. Dal 2019 lavora nel suo nuovo studio di Milano. La sua è una pittura molto rigorosa che si ispira ai modi astratto-geometrici che hanno visto l’esplosione del Suprematismo russo, al modo di Malevic, di El Lissitzky e altri. Anche a pittori come Josef Albers e altri del Bauhaus, che impiegavano gli elementi matematici e le armonie cromatiche e la luce cangiante sulle forme geometriche. Ha esposto a New York, Roma, Monaco, Dublino e Seoul. Significativo il suo intervento site-specific ad IMMA Irish Museum of Modern Art di Dublino nel 2003. I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private. Le sue mostre più recenti risalgono al 2018 presso Villa Flor, S-Chanf, Engadina e al 2017 alla mostra “1+1+1” ad ASSAB ONE, Milano.
CHUNG EUN MO
Dicembre 2020 – Gennaio 2021
Galleria Alessandra Bonomo