La nostalgia di un paese mai visto. Una collettiva sul viaggio da Anna Marra

Disegnata attorno all’eleganza cromatica di Benjamin Degen, la collettiva curata da Marina Dacci negli spazi della Galleria Anna Marra Arte Contemporanea di Roma pone al centro dell’attenzione un discorso legato al viaggio: e più in profondità all’uomo, al suo corpo in movimento, alla sua curiosità, al suo desiderio di conoscenza e di scoperta, alla «nostalgia» che si può provare per «un paese mai visto» (Baudelaire). Inner Landscapeè, infatti, almeno a me pare, une invitation au voyage che scava nel tessuto antroposferico e che lascia intravedere una sensibilità particolare nei confronti di materie adoperate come memorie o come trasposizioni simboliche, come riflessioni sul mondo vitale (sulla Lebenswelt messa in campo da Husserl) inteso quale orizzonte in cui si intesse, per tutti, la trama dell’opera.

Accanto all’opera di Degen (New York, 1976), piacevolmente e attentamente disseminata nei due ambienti della galleria, il lavoro scultoreo e plastico di Paula Cortazar (Monterrey, 1991), di Alexandra Karakashian (Johannesburg, 1988) e di Michele Mathison (Johannesburg, 1977) si articola anche sulla presa diretta di assunti cosali che fanno i conti con il teatro del mondo, con la storia umbratile degli elementi, con il tempo che si deposita silenziosamente sulla materia e che con le ore, con i giorni, con i mesi, con gli anni, con i secoli la plasma e riplasma il territorio. 

Tre lavori di Paula Cortazar – sua è anche una lastra granitica, Scars (Human series)– tratti dalla serie La fuerza del Río (2019), e precisamente i numeri #19#20#21, sono ad esempio istantaneo richiamo al naturale: l’artista recupera grandi pietre di fiume e all’azione levigatrice della natura addiziona la sua traccia, scavando e creando piacevoli percorsi spiraliformi, labirintiche e fitte scanalature.

Anche Michele Mathison riprende la pietra tufacea (quella morbida che illumina e rende sorridente la Puglia), coniugandola al ferro, utilizzato per creare fredde ramificazioni su cui – è il caso di Artery (2018) – sono montati dei fiori di asfalto sbocconcellato. C’è, poi, il lavoro più socialmente impegnato di Alexandra Karakashian che del viaggio racconta anche le tragedie recenti con Orphans of Recent Events I / II(2019) e Yashmak VI(2019). 

Tra le opere di Degen, non nascondo che la sua pittura (più la pittura che il disegno) tocca particolarmente le mie corde estetiche, Over Time / Lauder (2018) sembra una poesia alle cui parole è stata rubata la voce per lasciare agli occhi il solo diritto di ascoltarne la eco lontana. Si tratta di un orizzonte marino (in alto, nel cielo, è presente una nuvola leggera) placidamente pulsante che richiama alla memoria le navigazioni ottocentesche sposate al silenzio e all’attesa, alle «inquiete fantasie sulla terra desiderata» (Gauguin).

Inner Landscapes |Paula Cortazar, Benjamin Degen, Alexandra Karakashian, Michele Mathison

​a cura di Marina Dacci

Fino al 21 dicembre 2019

Anna Marra Arte Contemporanea

via sant’angelo in pescheria, 32 – 00186 | roma (italy)

info@galleriaannamarra.it

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