
We Rise by Lifting Others di Marinella Senatore all’Art Basel Unlimited 2025
Mazzoleni presenta We Rise by Lifting Others (2023) di Marinella Senatore all’Art Basel Unlimited 2025. Rinomata per le sue sculture luminose su larga scala, o luminarie, Marinella Senatore svela un’installazione lunga 34 metri, presentata per la prima volta al NOOR Festival Riyadh sotto la cura di Jérôme Sans. Reinventata per Art Basel, questa iterazione presenta una tavolozza aggiornata e nuovi messaggi testuali.
Radicato nel dialogo della comunità, We Rise by Lifting Others ha un significato profondo. Le frasi illuminate della scultura – “We Rise by Lifting Others” (attribuito all’avvocato e oratore americano Robert G. Ingersoll) e “I Contain Multitudes” (da Song of Myself di Walt Whitman) – sono state inizialmente scelte rispettivamente dalle detenute di Firenze e dai residenti dei quartieri svantaggiati di Napoli.
Ricontestualizzando queste affermazioni, Marinella Senatore colma le divisioni sociali, rafforzando il suo impegno a unire le comunità attraverso l’arte.
La pratica di Marinella Senatore intreccia rituali collettivi, impegno pubblico e potere trasformativo della comunità. Il suo lavoro fonde la tradizione storica con il discorso contemporaneo, reinterpretando l’uso dell’epoca barocca di esposizioni architettoniche effimere come forma di narrazione e commento sociale. “Luminarie sono come strutture architettoniche eteree che possono costruire l’idea della piazza anche quando questa piazza non esiste”, riflette Senatore. Come le loro controparti del XVII secolo, le sue installazioni si trovano spesso in spazi pubblici. Tuttavia, ricollocando questa forma comunitaria nel contesto di una fiera d’arte, We Rise By Lifting Others incoraggia il pubblico a riconsiderare lo spazio come uno di connessione, dialogo ed esperienza condivisa.
Con questa presentazione all’Art Basel Unlimited, Marinella Senatore stabilisce il suo status di artista-performer che lavora all’intersezione tra comunità, attivismo e arti visive contemporanee. La sua capacità di trasformare la tradizione storica in esperienze dinamiche e partecipative assicura che il suo lavoro rimanga sia visivamente sorprendente che socialmente risonante – un faro di luce, sia letterale che metaforico – in un mondo sempre più diviso.
