Luogo

Istituto Svizzero - Roma
Istituto Svizzero - Roma
Via Ludovisi, 48, 00187 Roma
Sito web
https://www.istitutosvizzero.it

Data

Ott 15 2020 - Gen 31 2021
Evento passato

Ora

16:30 - 18:00

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Mostra

WE HYBRIDS!

Creature ibride o chimeriche hanno da sempre fatto parte del nostro immaginario culturale collettivo. Persino nei disegni e nelle sculture più antichi appaiono raffigurate creature che sfuggono a una chiara identificazione con un’unica specie, i cui corpi sono un assemblage di esseri umani e animali o di diversi tipi di animali. Basti pensare alla Grande Sfinge di Giza o al fauno, che nella mitologia romana era una creatura per metà uomo e metà caprone. Nel XXI secolo, gli ibridi sono onnipresenti. Da un lato, le loro potenziali forme si sono moltiplicate, raggiungendo un apice senza precedenti grazie ai progressi sia della tecnologia, sia nel campo delle scienze naturali e dell’ingegneria genetica. Più che incroci tra umani e animali, gli ibridi di oggi si presentano come un vero e proprio composto di materia umana (o comunque organica) e materia inanimata.
Siamo tutti esseri ibridi: il nostro iPhone, per esempio, è ormai da tempo diventato un’estensione del nostro corpo, come anche il microchip sottopelle, che è ormai diventato realtà. Dall’altra parte, siamo resi ibridi dalle sostanze invisibili, sintetiche, talvolta persino ormonali e psicoattive che possiamo assumere.

A seconda del punto di vista o del contesto, queste trasformazioni possono essere considerate o tentativi di ottimizzazione innescati dal capitalismo, o gesti autoindotti e ostruzionistici. Dall’altro lato, gli ibridi e l’idea di ibridismo in generale si rivelano essere degli spunti di riflessione quantomeno stimolanti. Le speculazioni su un mondo post umano o sui cyborg di Donna Haraway possono indurci a riflettere sul nostro presente, così come su una concezione più estesa dell’ibridismo, quale l’intreccio di due sistemi che sono normalmente separati. Questi contengono il potenziale per sviluppare concetti sociali alternativi, non-gerarchici e capaci di riunire varie specie, o strategie di sopravvivenza in un futuro tanto utopico quanto distopico.

WE HYBRIDS! è quindi sia un’affermazione sia una tesi. La mostra collettiva raggruppa sei giovani artisti(e) della Svizzera che affrontano il concetto dell’ibridismo attraverso diverse modalità mediatiche e narrative. Le interazioni e le connessioni tra l’uomo e la tecnologia, così come la fusione di corpi organici, microbici o meccanici, sono i temi posti al centro del lavoro di Vanessa Billy (*1978 Ginevra, vive e lavora a Zurigo). Nella mostra l’artista espone, tra le altre opere, cromosomi potenzialmente geneticamente mutati e un’installazione con “pelli” in lattice che potrebbero provenire dall’uomo, dall’animale e dalla macchina. Chloé Delarue (*1986/Le Chesnay, FR, vive e lavora a Ginevra) è interessata sia alle nuove cyberpunk sia all’influenza degli sviluppi tecnologici sul corpo e sulla mente umana. Dal 2015 lavora al suo complesso corpo TAFAA (Toward A Fully Automated Appareance), composto da un assemblage ibridi di materiali organici e inorganici che evocano per somiglianza resti archeologici del futuro. Florian Germann (*1978/Kreuzlingen, vive e lavora a Zurigo) sperimenta con differenti materiali e le loro “energie” (come lui stesso le definisce), e conferisce alle sue sculture storie e aneddoti particolari. È affascinato da Blade Runner, dai cyborg e dagli alieni. Gli oggetti da lui creati appositamente per la mostra risultano da combinazioni tra uomo, animale e macchina. Nelle vene di questi ‘esseri caldi, scintillanti, color simil pelle e geometricamente ridotte, scorrono benzina e olio. Influenzata da forme narrative speculative della letteratura di fantascienza, nella quale finzione e realtà si mischiano, la serie di foto “Fook Moon” (2018/2020) di Gabriele Garavaglia (*1981/Vercelli, IT, vive e lavora a Zurigo) prende spunto da una performance e mostra una serie di ritratti di creature simili a esseri umani con occhi, però, spaventosamente disumani. Allo stesso tempo, un grande simbolo graffitato sul muro ci ammonisce contro il ‘biorischio’ (‘Biohazard’). Progettato negli anni ’60, il simbolo avverte dei pericoli derivanti da sostanze o organismi di origine biologica – rifiuti sanitari, virus o campioni contaminati da microrganismi. Mette quindi in guardia contro l’infezione e di conseguenza anche contro la mescolanza di materia umana e non umana, l’essere ibrido. Nel suo video Holobiont SocietyDominique Koch (*1983/Lucerna, vive e lavora a Basilea e Parigi) traccia i rapporti di potere del presente capitalista, che funge da sistema ibrido, talvolta conflittuale. Così facendo, l’artista richiama il l’idea biologica dell’olobionte, ovvero un organismo in cui convivono ospite, microbi, batteri e virus. Infine, Pamela Rosenkranz (*1979/Altdorf, vive e lavora a Zurigo e Steinhausen) presenta tre nuovi dipinti della serie “Sexual Power”, realizzati sotto gli effetti del Viagra, sostanza prodotta sinteticamente, che, una volta assunta la trasforma in un essere ibrido combinando le sue capacità umane con quelle di una sostanza prodotta artificialmente.


WE HYBRIDS! | Vanessa Billy, Chloé Delarue, Florian Germann, Gabriele Garavaglia, Dominique Koch, Pamela Rosenkranz
Opening: 15.10.2020, h16:30-20:00
16.10.2020 – 31.01.2021

Istituto Svizzero (Via Ludovisi 48 – Roma)
Orari: giovedì-venerdì, h14:00-18:00; sabato-domenica-festivi, h11:00-18:00
La partecipazione all’opening è aperta al pubblico, su registrazione.

Sono previste diverse fasce orarie per contingentare gli ingressi ed evitare assembramenti. Per questioni organizzative si prega di registrare la propria presenza unicamente per una fascia oraria indicando tutti i propri dati personali.

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