Gerhard Merz

Luogo

Castello di Rocca d’Evandro
Via Santa Margherita, 81040 Rocca d'Evandro CE
Categorie

Data

Mar 22 2025 - Giu 09 2025
In corso...

Ora

17:00 - 18:00

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Mostra

Ugo La Pietra | Equinozio di primavera. Dal giardino delle delizie Architettura/Natura

Sabato 22 marzo alle ore 17:00, presso le sale del piano nobile del Castello medioevale di Rocca d’Evandro, sarà inaugurata la mostra UGO LA PIETRA. Equinozio di primavera. Dal giardino delle delizie Architettura/Natura. L’antico maniero che, dopo i restauri, ha ospitato il 21 dicembre, la mostra personale dell’artista Franco Marrocco dedicata al Solstizio d’inverno, con la quale ha preso avvio la rassegna “Stagioni”.

La manifestazione voluta dal Comune di Rocca d’Evandro in collaborazione con i partner culturali il Museo-Fondo Regionale d’Arte Contemporanea (FRaC Baronissi), la Fondazione Rossi di Nova Milanese, l’Associazione Flangini, l’ Associazione Culturale Ars-Ubivitae e con il sostegno della CIACCIO ARTE Broker Insurance Group, continua l’attività di ricognizione  delle principali personalità dell’arte dei nostri giorno avviata dal MaRƎ (Museo arte Rocca d’Evandro), finalizzata ad arricchire di ulteriori donazioni la Collezione d’Arte Contemporanea, fortemente sollecitata dall’artista Marrocco, originario del centro, ultimo lembo della Regione Campania.

“Il progetto del MaRƎ continua la sua attività di promozione culturale e al tempo stesso dell’intera realtà storico artistica e paesaggistica di Rocca d’Evandro – afferma il sindaco la dott.ssa Emilia Delli Colli – e lo fa ospitando la mostra di uno dei grandi interpreti dell’arte, del design e della cultura italiana sin dagli anni Sessanta. Una mostra che ha un particolare significato: celebrare l’equinozio di primavera, ossia l’entrata della stagione più bella per la rinascita della natura, con un’esposizione di opere ad essa dedicata, dipinti, disegni, acquerelli sul tema “Il giardino delle delizie”. E questo, certamente un buon, significato auspicio per l’intera nostra comunità”. Il progetto e la cura della mostra è stata affidata allo storico e critico d’arte Massimo Bignardi che, insieme all’artista Franco Marrocco, ha curato il progetto del MaRƎ.

“La vulcanica creatività di Ugo La Pietra – rileva Bignardi – in questo ciclo di dipinti e di disegni, dedicato ai giardini e ai parchi urbani, svela un’ulteriore traccia della sua immaginifica capacità di una effettiva, partecipativa operatività ambientale per il sociale. È lo stesso artista a suggerire una traccia di lettura di questo ciclo di opere che riprendono idee sviluppate sin dagli anni Ottanta, a partire dal progetto per Bologna, del Parco Urbano ex Manifattura Tabacchi, del 1984. Nella premessa al libro, dall’omonimo titolo Il giardino delle delizie (Manfredi Edizioni, 2024), l’artista scrive: «Per meglio cogliere il senso di queste proposte è indispensabile premettere che da anni cerco di introdurre due componenti che ritengo capaci di caricare di significati le situazioni progettuali che vado sviluppando alla micro e macro scala: la spettacolarità e la concettualità».

Ampio è il campo d’interesse di La Pietra, le cui esperienze, sin dagli esordi, si connotano per l’attenzione rivolta all’urbano: dal 1968, anno nel quale realizza l’Ambiente Audiovisivo alla Triennale di Milano al 1972, che lo vede presente con l’ambiente La cellula abitativa, alla mostra “Italy: New Domestic Landscape”, tenutasi al MoMA a New York, all’intervento in ceramica Materia Prima, per la grande piazza di Montelupo fiorentino, del 2016”.
L’inaugurazione accoglie, inoltre, la donazione di un altro dipinto di Franco Marrocco alla Collezione d’arte contemporanea del Castello di Rocca d’Evandro. Si tratta di Riflesso, una tela di grandi dimensione che s’iscrive, secondo il curatore, nel più ampio ciclo dedicato agli angeli e alle stelle, avviato nel 2009 e ripreso nel 2011 con la tela Sul mio cielo volano anche gli angeli – XIII canto. Diversamente dalle altre citate, quest’ultima, unitamente a Riflesso,  sollecita una riflessione – osserva Bignardi  –  specifica sugli aspetti della pittura, il tendere alla corrispondenza tra segno e colore, nel tentativo, ben risolto, di celebrare l’incanto emotivo della visibilità: rendere, quindi, nel movimento delle due teorie di punti luminosi (gli angeli), una forma dinamica in movimento all’interno di una luminosità scandita dal graduale passaggio dettato dai toni dell’impianto cromatico del cielo”.

La mostra resterà aperta fino al 9 giugno 2025.