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Mar 20 2021 - Giu 06 2021
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The Great American Fact | Amy Sherald alla Hauser & Wirth di Los Angeles

Nella galleria californiana si inaugurerà una mostra su una delle più importanti pittrici americane contemporanee. I nuovi ritratti di Amy Sherald verranno presentati in quella che sarà la sua prima personale sulla West Coast. Hauser & Wirth ospiterà The Great American Fact, all’interno della quale cinque nuovi lavori dell’artista metteranno in luce la sua evoluzione tecnica e il linguaggio visivo rinnovato. La Sherald è nota per i suoi dipinti che ritraggono la vita degli afroamericani in situazioni di vita quotidiana. La tradizione della ritrattistica sociale ha sempre escluso uomini e donne di colore, famiglie legate alla storia degli Stati Uniti sin dal principio. L’artista sovverte la narrativa portata avanti dal genere e mette in dubbio la nozione di identità americana socialmente accettata, nel tentativo di dare vita a un ritratto più ampio del concetto di umanità. Ciò che risulta cruciale nella poetica della Sherald è l’intento di cambiare la percezione comune rispetto all’essere cittadini d’America, di un popolo che nella sua storia artistica e politica si è reso protagonista di una narrativa razziale che, ad oggi, gli artisti combattono con i mezzi a loro disposizione.

Il titolo della mostra prende spunto dal “The Great American Fact”, riferimento al saggio del 1892 scritto dall’educatrice e attivista per la liberazione degli afroamericani Anna Julia Haywood Cooper. La Sherald riadatta la citazione per mostrare come il concetto “Public Blackness”, ossia di identità di neri americani e di come esso prenda forma nel contesto dell’opinione pubblica. Le sue opere celebrano il corpo di colore, lo svago di persone solitamente escluse dalla cultura del tempo libero, rivelando la loro umanità più profonda. Mettendo in primo piano la vita della comunità nera, l’artista riesce ad occuparsi di questioni sociali e, allo stesso tempo, a mostrare la propria individualità al mondo. Con le nuove opere esposte presso la galleria di Los Angeles, Amy Sherald continua nella sua missione di “dipingere le cose che vorrei vedere”. Le scene di vita quotidiana e di svago di personaggi afroamericani aprono nuovi orizzonti nella tradizione pittorica statunitense e mondiale. Quiete, immobilità e silenzio emergono dai lavori dell’artista, che sottolinea l’identità dei soggetti tramite simboli visivi e oggetti familiari dell’America contemporanea: il logo di Barbie, jeans, tavole da surf, staccionate e decappottabili. Nel fare ciò, la Sherlad punta a rendere visibile la connessione tra la storia del paese e la sua cultura contemporanea, rivoluzionando il paradigma della tradizione e dando voce alla molteplicità di storie afroamericane.  

La Sherald riesce ad andare oltre i limiti del medium pittorico. Tre opere della mostra mettono in luce la sua evoluzione pittorica, che vede la presenza di lavori realizzati in larga scala, raggruppamenti di figure e l’utilizzo di immaginari iconografici, che portano alla creazione di una narrativa rivoluzionaria. “American Sublime” raffigura una coppia in piedi davanti ad una casa gialla, evocando il celebre “American Gothic” di Grant Wood. La coppia della Sherald è però la rappresentazione del piacere contemporaneo, del “leisure time” della cultura occidentale. La donna indossa un paio di enormi occhiali da sole e una T-shirt rosa con il logo di Barbie, e tiene stretta una tazza a forma di fenicottero: l’iconografia della cultura pop è associata a soggetti solitamente esclusi dalla società contemporanea, che ora ne divengono protagonisti indiscussi. Oppure, in “An Ocean Away” due figure giacciono sulle dune di una spiaggia.  Un ragazzo indossa la tipica muta da surf, mentre l’uomo accanto a lui Lancia uno sguardo verso l’orizzonte.

La mostra includerà ritratti di soggetti singoli. “A Midsummer Afternoon Dream” raffigura una donna appoggiata a una bicicletta, davanti ad una staccionata e un terreno pieno di girasoli. Per contrasto, altri soggetti singoli nelle opere esposte si trovano circondati da sfondi monocromi, dai colori vibranti. Tra questi vi è “A bucket full of treasures (Papa gave me sunshine to put in my pockets…)”, all’interno del quale un uomo indossa un maglione con una cerniera e delle stampe disegnate sopra, che rimandano ad una vacanza in spiaggia dell’artista grazie al sole splendente e all’enorme aragosta che sembra fuoriuscire dalla tasca dell’uomo. Il giallo dello sfondo diventa parte integrante della composizione. Il monocromo intenso delle altre opere proietta l’osservatore in una dimensione di ambiguità, nonostante la precisione nella raffigurazione dei soggetti.

The Great American Fact segue la personale “The Heart of the matter”, tenuta nel 2019 a New York. Nel 2020 ha invece realizzato il ritratto di Taylor per Vanity Fair. Sherald è stata la prima donna afroamericana a ricevere il primo premio dell’Outwin Boochever Portrait Competition, organizzato dalla The National Portrait Gallery di Washington D.C. Il suo impegno politico è certificato anche dal ritratto della ex First Lady Michelle Obama, presentato dallo stesso museo della capitale. La mostra avrà luogo dal 20 marzo al 6 giugno 2021.

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