
Seconda Risonanza al GAM Torino
Secondo la nuova direzione di Chiara Bertola la programmazione della GAM si sviluppa in due stagioni annuali, denominate RISONANZE. Ogni stagione esplora temi specifici che non solo offrono spunti per una riorganizzazione dinamica della Collezione, ma si traducono anche in mostre e progetti che si influenzano reciprocamente, creando un dialogo continuo.
Questi temi sono pensati per integrarsi e rinforzarsi a vicenda, dando vita a un progetto culturale organico e coerente. Ogni elemento, dalla singola opera al progetto più ampio, si inserisce in un contesto che dialoga con la storia e l’eredità culturale del Museo e del territorio che lo ospita, sottolineando l’importanza delle radici storiche senza rinunciare alla contemporaneità.
Il programma curato in questo modo non si limita a esporre opere, ma costruisce connessioni sottili tra di esse, dando vita a intrecci che sono sia concettuali che visivi, immaginari ma anche tangibili. Ogni aspetto risuona in sintonia con gli altri, creando un’esperienza museale che si arricchisce di significato, generando una nuova visione della Collezione e del suo dialogo con il pubblico.
Dopo la PRIMA RISONANZA dedicata a luce, colore, tempo, dal 16 aprile 2025 prende il via la SECONDA RISONANZA per esplorare questa volta le tematiche legate a ritmo, struttura e segno, attraverso un esteso programma espositivo che coinvolge tutti gli spazi della GAM.
Si presentano le mostre Fausto Melotti. Lasciatemi divertire!, un’ampia antologica a cura di Chiara Bertola e Fabio Cafagna, che ripercorre l’intera produzione dell’artista a 53 anni dalla storica mostra che il Museo ospitò nel 1972, e Alice Cattaneo. Dove lo spazio chiama il segno che, attraverso una ricerca visiva e concettuale sul processo di crescita e trasformazione, presenta una serie di opere dedicate al passaggio tra materia e forma, tra il potenziale e il compimento. Il programma espositivo della SECONDA RISONANZA prosegue con un progetto dedicato ai film dell’artista Giosetta Fioroni e ospitato nello spazio della Videoteca della GAM che ne conserva gli originali in 8 mm, donati dall’artista nel 1999.
Anche per questa seconda tappa sono presenti gli interventi di un “intruso”, con l’obiettivo di offrire al visitatore letture inattese e stimolare nuove interpretazioni. I due curatori e sound artist Chiara Lee e Freddie Murphy – in collaborazione con il MAO Museo di Arte Orientale di Torino di cui da circa 3 anni curano il public program Evolving Soundscapes – hanno invitato l’artista sakha Aldana Duoraan a realizzare un intervento sonoro site specific che trasforma gli interstizi delle scale del museo in strumento musicale.
Oltre alle mostre temporanee, il pubblico ha l’opportunità di esplorare l’ampliamento delle Collezioni permanenti, con un nuovo allestimento al primo piano ispirato ai temi della SECONDA RISONANZA. Restano visitabili le Collezioni inaugurate lo scorso ottobre e il Deposito Vivente che, riprendendo il concetto di un deposito museale, offre al pubblico la visione di un gran numero di opere del patrimonio artistico della GAM.
FAUSTO MELOTTI | LASCIATEMI DIVERTIRE!
mostra a cura di Chiara Bertola e Fabio Cafagna
In collaborazione con Fondazione Fausto Melotti
Con il contributo di Galleria Christian Stein e il sostegno di Hauser & Wirth
Nel 1972 la Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino celebrava Fausto Melotti (Rovereto, 1901 – Milano, 1986) con un’ampia retrospettiva che lo consacrava tra i maestri dell’arte italiana. A oltre cinquant’anni di distanza, nell’ambito della SECONDA RISONANZA, la GAM dedica all’artista una nuova grande mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Fausto Melotti di Milano e curata da Chiara Bertola e Fabio Cafagna. Un percorso espositivo che ripercorre l’intera produzione di Melotti dagli esordi astratti degli anni Trenta fino alla maturità artistica. Il titolo della mostra, “Lasciatemi divertire!”, trae ispirazione da un’ironica affermazione dell’artista e sottolinea l’approccio giocoso e sperimentale che ha caratterizzato la sua ricerca. L’esposizione presenta oltre centocinquanta opere, provenienti da collezioni pubbliche e private e si articola intorno al nutrito nucleo di lavori conservati dalla GAM, tra cui la grande Modulazione ascendente (1977), collocata nel giardino del Museo.
ALICE CATTANEO | DOVE LO SPAZIO CHIAMA IL SEGNO
mostra a cura di Giovanni Giacomo Paolin
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Spazio del Contemporaneo
Dal 16 aprile al 7 settembre 2025 la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta Dove lo spazio chiama il segno, un’importante mostra antologica dedicata al lavoro di Alice Cattaneo (Milano, 1976), a cura di Giovanni Giacomo Paolin. L’esposizione racconta diversi momenti della ricerca dell’artista, che disegnano una partitura in cui parole come ritmo, interruzione e cura accompagnano l’esperienza delle visitatrici e dei visitatori. Il titolo della mostra è ispirato da una conversazione che l’artista ha avuto con un maestro vetraio di Murano, che, per indicarle quando e in che punto tagliare un determinato elemento per una sua scultura, ha suggerito di farlo “dove chiama il materiale”. Le parole dell’artigiano giocano tra il visibile e l’invisibile ed evocano alcune qualità intrinseche della materia, con cui è possibile stabilire un certo tipo di relazione solo con il passare del tempo. Il suggerimento è quello di ascoltare tanto ciò che abbiamo di fronte a noi, quanto l’intuizione costruita dalla nostra esperienza.
GIOSETTA FIORONI
mostra a cura di Elena Volpato
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
VideotecaGAM
La GAM è lieta di presentare, nell’ambito della SECONDA RISONANZA, un’esposizione a cura di Elena Volpato, dedicata ai film di Giosetta Fioroni, conservati nella collezione della Videoteca. È il diciannovesimo appuntamento del ciclo di mostre con cui la GAM va raccontando la prima stagione del film e video d’artista italiano tra anni sessanta e settanta del Novecento. Giosetta Fioroni realizzò quattro film – Coppie, Gioco, Goffredo e Solitudine femminile – tutti nel 1967. Da qualche anno ormai, immagini cinematografiche e televisive continuavano a emergere nei suoi dipinti, realizzati con smalti industriali di color argento. Erano apparizioni di luce, impressioni volatili sullo schermo bianco della tela, per lo più volti femminili, fissi e incorniciati, oppure ripetuti più volte, come fossero la traccia luminosa, ai sali d’argento, di una sequenza di fotogrammi.