Se
Se, il titolo scelto da Barbara Pietrasanta e Pino Di Gennaro per la loro esposizione alla Permanente, condensa in una sola parola, tanto breve quanto ricca di significato, la genesi e il nucleo tematico attorno a cui ruota la mostra.
Due lettere che spalancano una gamma potenzialmente infinita di ipotesi e di possibilità su cui gli artisti riflettono – e invitano a riflettere – con i loro lavori.
Di Gennaro e Pietrasanta si interrogano sul senso di profonda incertezza che pervade l’epoca in cui viviamo e su temi di grande attualità, come il cambiamento climatico, le migrazioni e le fragilità della società contemporanea.
Con le loro opere invitano i visitatori a chiedersi cosa succederebbe Se ognuno di noi fosse più consapevole delle sfide epocali di fronte a cui ci troviamo e Se ognuno di noi si impegnasse concretamente per invertire la rotta di quei fenomeni globali che minacciano il pianeta.
Il confronto con temi così complessi è l’esito di un’evoluzione naturale, l’ultima tappa di un percorso che li ha portati ad allargare l’orizzonte rispetto alle tematiche più intime e introspettive predominanti in passato.
Le problematiche sociali, politiche e ambientali vengono affrontate, sia da Di Gennaro che da Pietrasanta, con opere non troppo esplicite o dirette, quanto piuttosto allusive, che richiedono una riflessione approfondita e tempi lunghi di decantazione. Entrambi scelgono la via più propria dell’arte: trasmettere contenuti e messaggi pregnanti attraverso un linguaggio lirico e poetico, più che descrittivo o didascalico.
Con i loro lavori si propongono di lanciare un messaggio di speranza, che stimoli la ricerca di una via d’uscita e di un Se rivolto a un cambio di paradigma: alla denuncia delle storture del nostro tempo si affianca una pars construens che mira a una svolta positiva realmente attuabile.
La scelta di progettare un’esposizione in cui dipinti e sculture dialogano tra loro rafforza e consolida i contenuti veicolati dalla mostra, in cui lo spettatore è invitato a scoprire una serie di rimandi incentrati sulla relazione tra uomo e natura.
La volontà di creare un lavoro condiviso è particolarmente evidente nelle tre grandi installazioni in cui le tele di Pietrasanta sono collocate a stretto contatto e in relazione diretta con le sculture di Di Gennaro: due mondi creativi distinti si fondono così in un progetto comune, a quattro mani, che mette in luce i punti di incontro tra i due artisti.
Entrambi hanno scelto di esporre prevalentemente lavori realizzati nel corso degli ultimi anni, che raccontano gli esiti più attuali delle loro ricerche, senza tuttavia trascurare alcune opere precedenti, che contengono già, in nuce, la direzione verso cui si è orientata la produzione più recente. (…)
Luca Cavallini