Arco Madrid 2025
Sara Enrico

Luogo

Vistamare Milano
Vistamare Milano
Via Spontini, 8 - 20131 Milano
Sito web
https://www.vistamare.com
Categorie
Febbraio 2025
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Data

Gen 23 2025 - Apr 15 2025
In corso...

Ora

19:00 - 21:00

Etichette

Mostra

Sara Enrico Unearth Desires | Agnes Waruguru Slow, Steady, Stillness

Vistamare presenta Unearth Desires, una mostra personale di Sara Enrico nella galleria di Milano. La mostra include opere inedite della serie The Jumpsuit Theme (2017 – in corso) concepite appositamente per lo spazio. Questa serie di sculture, presentate alla 59esima Biennale di Venezia nel 2022, alle OGR a Torino nel 2023 e più recentemente al Castello di Rivoli per Ouverture 2024, sono una variazione sul tema (theme) di uno dei capi di abbigliamento simbolo del Novecento, la tuta (jumpsuit), che, dalla sua invenzione nel periodo Futurista, attraversa il secolo con molteplici connotati politici e sociali, fino alle più contemporanee tematiche sull’uguaglianza di genere.

The Jumpsuit Theme è un ritratto collettivo e il corpo è un soggetto implicito. Ho immaginato le sue posture, gli snodi e le tensioni, applicandoli a un rudimentale abito in tessuto, utilizzato come cassaforma – contenitore. L’inerte cementizio, colato all’interno, ha generato la sensazione di una vitalità latente, assegnando forma e peso a quel che sarebbe un corpo che cerca appoggi, posizioni, si allunga o si ripiega nello spazio.”

Nel concepire l’allestimento, l’artista si è soffermata su un elemento architettonico che contraddistingue la sala centrale della galleria: il grande lucernario. Le forme poggiano direttamente sul pavimento, creando un panorama orizzontale e la sensazione di un palcoscenico per una potenziale coreografia. In un ritmo scandito da addensamenti e rarefazioni, l’artista sembra alludere ad un ambiente nel quale ogni presenza si adatta all’atmosfera mutevole della luce. Concetti come drammaturgia, coreogra­fia e messa in scena, ricorrono frequentemente nei discorsi dell’artista e in molti dei testi dedicati al suo lavoro, in relazione ad una scrittura dello spa­zio modulata sul corpo e sostanziata nella sua estensione e gestualità. Le sculture non soltanto registrano la traccia del gesto che le ha prodotte – sulle superfici sono impressi i tagli, le cuciture e le pieghe della matrice – ma a loro volta producono un nuovo gesto, sprigionando le forze vitali, quasi telluriche, contenute all’interno della materia. Il corpo dello spettatore si aggiunge ai corpi scultorei – distesi, orizzontali – instaurando un coinvolgimento intimo, diretto e in continua trasformazione. Nella interazione con lo spazio, il corpo individuale di ciascuna scultura si apre ad una dimensione collettiva.

Per Focus on 2025, la serie di approfondimenti dedicata a progetti site-specific nella galleria di Milano, Vistamare presenta Slow Steady Stillness dell’artista keniota Agnes Waruguru.

La pratica artistica di Waruguru spazia tra diversi media, dal tessuto al disegno, alla ceramica, al ricamo, all’utilizzo di pigmenti naturali, all’installazione, attraverso idee di appartenenza geografica, tempo e transitorietà.

I processi pittorici si combinano con lavorazioni manuali apprese ed ereditate dalle donne della sua vita. Perline, uncinetto e lavoro a maglia sono incorporati nel suo lavoro, collegando intimamente aspetti dell’identità personale con le tradizioni del lavoro femminile. Per Waruguru la pittura rappresenta un luogo e un processo attraverso i quali poter esplorare la materialità degli oggetti e la loro capacità di agire come indicatori di identità e narratori di storie personali, per sviluppare nuovi scenari, che spesso sono paesaggi della memoria o delle emozioni. Evitando l’approccio più tradizionale alla pittura che prevede l’utilizzo della tela tesa e trattata, l’artista lavora prevalentemente su cotone, utilizzando la tintura e la colata, insieme alla pennellata. L’acqua, simbolo di purificazione o rinascita in molte culture, è il medium principale nella maggior parte delle opere. Viene utilizzata come fondo per ricevere pigmenti, inchiostri e acquerelli, applicati in strati successivi, ora più diluiti ora più concentrati. “Ho iniziato a fare disegni che appendevo sotto la pioggia per vedere come potevo usare l’acqua e per tracciarne il passaggio. In passato ho immerso opere tessili nell’oceano, il che ha portato alla mia pratica ormai costante di lavare i tessuti con acqua salata come punto di partenza per la mia pittura”.

La mostra si sviluppa nelle due sale laterali della galleria e include una serie di nuove opere unitamente ad un’opera tessile di grandi dimensioni realizzata durante la sua residenza alla Rijksakademie di Amsterdam. Quando si combinano insieme, come nell’installazione concepita per la 60esima edizione de La Biennale di Venezia 2024, le opere creano uno spazio immersivo e contemplativo, abitato da presenze luminose, espansive, atmosferiche e quasi oniriche. “Quando realizzo queste opere ho sempre la sensazione che possa accadere di più. È come trattenere il respiro. L’opera potrebbe sorprenderti. Non tutto l’ambiente è occupato, quindi c’è abbastanza spazio per sentire le cose in movimento, affinché l’opera continui a espandersi. Voglio creare una sensazione di sospensione, di essere nel mezzo di qualcosa”. L’installazione avvolge lo spettatore, attivando una sensazione di quiete, uno spazio di ascolto e di attesa, in un invito a vagare nell’immaginazione di Waruguru e a tessere le proprie narrazioni.

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