Luogo

D3082 - Domus Civica
San Polo 3082, 30125 Venezia

Data

Ago 28 2020 - Ott 28 2020
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Patrizia Benedetta Fratus: EUTOPIA – Poteressere

D3082 | Woman Art Venice è pronta ad accogliere un nuovo progetto dedicato al lavoro delle donne nell’arte, dando spazio all’indagine di Patrizia Benedetta Fratus: la sua ricerca nell’ambito della narrazione del femminile, la violenza e la rinascita nel mito, nella Storia e nel presente.
Da venerdì 28 agosto gli spazi di D3082, la “galleria sulla strada” nata all’interno delle vetrate di Domus Civica, sempre aperta e sempre visibile, accoglieranno EUTOPIA – Poteressere.

Un nuovo tassello del progetto di arte relazionale che l’artista bergamasca porta avanti da anni: «un’indagine sull’arte come strumento di sperimentazione intellettuale ed empirica, di consapevolezza, autosufficienza e autodeterminazione. Mezzi necessari per una sana emancipazione, femminile e umana».
I suoi arazzi sono il risultato di gesti e tecniche tradizionali. Il suo punto di partenza sono gli scarti di materiale tessile che vengono pazientemente annodati, raccolti in matasse, intrecciati in una nuova trama organica, da cui scaturiscono forme e frammenti di storie. Figure mitiche, simboli primordiali, immagini che definiscono il valore di un processo identitario.

Sintesi di questo lavoro è l’installazione Poteressere in cui intercorre un dialogo tra opere raffiguranti mani e gesti, azioni di protesta e di affermazione, cristallizzati in un momento sospeso. Simboli e citazioni – come le mani della Creazione di Michelangelo e il gesto della vulva, manifesto della lotta femminista – che contengono reminiscenze di conflitti, sofferenza, diniego, ma anche la radice della creazione.

La necessità di una nuova narrazione è il nucleo della ricerca di Patrizia, come nella serie di opere dedicate alla figura di Eva: rappresentata in forma di donna oppure – come nel grande arazzo in mostra – evocata come serpente (per l’assonanza e l’etimologia comune tra l’ebraico anticoּהָ chavvah חוה e l’aramaico chivviya, la lingua originale della Scritture). Attraverso questa figura, Patrizia ricorda come «nella narrazione del sacro -madre di tutte le storie- la cieca esclusione del Femminile ha generato la dissacrazione delle donne e la violenza contro di esse».

L’opera/azione che Patrizia Fratus produce e condivide trova uno spazio nelle case di accoglienza: spazi protetti, dove vivono donne e bambini con storie di violenza. Insieme all’artista, le ospiti intraprendono un percorso di recupero del proprio valore: gli scarti di tessuto si trasformano in metafora delle ferite, mentre il gesto creativo diventa, allo stesso tempo, rielaborazione del dolore del passato e progettazione del proprio presente. Nello spazio di D3082 tre donne residenti in una casa accoglienza del bresciano, diventano protagoniste con i propri ritratti, insieme a una nuova visione di sé stesse.

Con questo significato EUTOPIA si inserisce non solo nella struttura, ma anche nella storia del progetto D3082 e nell’impegno di Domus Civica ACISJF: nata per accogliere studentesse, lavoratrici lontane da casa, ma anche di donne prive di mezzi, accolte in un contesto educativo aperto e familiare.

La rete relazione dell’artista arriva fino alla radice di queste creazioni: il materiale. Anelli di tessuto residuo della lavorazione di calzifici che con Patrizia condividono intenti e visione. In questi intrecci si delinea la possibilità di un modello economico sostenibile, vicino all’arte e alla cultura.
Per questa mostra è stato essenziale il sostegno di +eQ’o di Trame Naturali, marchio bresciano che opera di filati naturali italiani, calze e accessori prodotti con elevato standard di sostenibilità, tutela dell’ambiente e della salute.

D3082 è un progetto promosso da ACISJF Venezia, sostenuto da CIF-Centro Italiano Femminile e AF Service, patrocinato dall’Accademia di Belle Arti di Brera.

Patrizia Benedetta Fratus nasce a Palosco nel 1960 da contadini urbanizzati e, dopo le scuole dell’obbligo, entra direttamente al mondo del lavoro. A 23 anni torna a studiare e dopo alcune esperienze nell’alta moda, si diploma nel 1999 all’Istituto Marangoni di Milano. Lavora nella sartoria del Teatro alla Scala per due anni. Nel 2004 debutta come artista a Parigi nella galleriaEdgar le Machand d’art. Nel 2005 è a Bergamo con un’istallazione per Celluloidee. Espone in gallerie a Brescia, Milano, Londra e Parigi. Vince il premio Nocivelli e ArteCairo nel 2009. Realizza la prima Cometumivuoi, una bambola nata dalle continue sollecitazioni della cronaca di femminicidio, protagonista del WALL OF DOLL a Milano. Inizia un percorso di studio di storia dell’arte con Salvatore Falci. Dal 2012 lavora a progetti di arte relazionale e ambientale collaborando anche con case di accoglienza e scuole. Nel 2015 realizza l’opera d’arte relazionale VivaVittoria a Brescia.

Dal 1 agosto 2020 partecipa al progetto GestoZero. Istantanee 2020 che raccoglie e confronta i linguaggi di artisti di Brescia, Bergamo e Cremona, città lombarde particolarmente colpite dal Coronavirus. Il suo lavoro intende l’arte come strumento di sperimentazione intellettuale ed empirica di consapevolezza, autosufficienza e autodeterminazione, strumenti necessari per l’emancipazione umana.


Patrizia Benedetta Fratus | EUTOPIA – POTERESSERE

28 agosto – 28 ottobre


Domus Civica
San Polo 3082, 30125 Venezia | info@d3082.org | www.d3082.org

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