Luogo

Ristorante Piazza Duomo
Piazza Risorgimento, 4 - Alba CN

Data

Ott 12 2020 - Set 12 2021
Evento passato

Etichette

Talk - Incontro

Paolo Pejrone | La via selvatica

Paolo Pejrone, l’architetto e paesaggista torinese che ha progettato alcuni dei giardini più belli del mondo, è il protagonista del secondo dialogo de “La via selvatica”, disponibile dal 12 ottobre sul sito www.ceretto.com.

Il progetto, curato da Matteo Caccia e proposto dalla Famiglia Ceretto, si compone di 12 dialoghi che fanno emergere le esperienze profonde dei protagonisti.

É un percorso lungo un anno che indaga la natura selvatica e autentica, le sue regole immutabili, la sua ostinata capacità di ripetersi, la sua ricerca di un’armonia smarrita, di un equilibrio virtuoso in cui l’uomo sia capace di interagire con rispetto nella consapevolezza che la vera protagonista è la natura.

Luogo d’elezione di questo secondo dialogo l’orto del ristorante Piazza Duomo, che esprime la passione per il mondo vegetale dello chef tristellato Enrico Crippa, che nella Tenuta Monsordo Bernardina coltiva e attinge materia prima per i suoi piatti.

“L’orto è un grandissimo gesto di civiltà e cultura.” Afferma Paolo Pejrone “Coltivare orti, curare giardini è un gesto necessario perchè ci rende più liberi. Proporre la crescita è un atto di non sudditanza. Storicamente le popolazioni che hanno scelto di avere di più dalla natura a beneficio dell’uomo, in un rapporto di reciprocità, sono popoli pacifici. L’orto è infatti un territorio di pace e non di guerra.”

Il progetto è giunto al suo secondo appuntamento. Gli interventi sono trasmessi e resi fruibili online ogni 12 del mese su www.ceretto.com, e a partire dal 2021 il pubblico potrà finalmente assistere dal vivo agli incontri.

La conclusione del progetto avverrà con un’esperienza a 4 mani con gli chef Ana Roš ed Enrico Crippa, impegnati a far scoprire il lato più selvatico della loro cucina.


Calendario dei successivi appuntamenti:

12 novembre: Mauro Berruto, Allenatore sportivo
Allenare la mente
Se è vero che usiamo solo una piccola parte del potenziale della nostra mente è vero anche che il segreto è imparare a metterla al nostro servizio e non disperdere quelle energie che il nostro corpo potrebbe sfruttare.

12 dicembre: Ana Roš, Chef
Prime materie prime
La coltivazione, la raccolta, l’allevamento e la trasformazione. Come la maestria di una grande chef addomestica le materie prime sulla tavola.

12 gennaio: Emilio Previtali, Esploratore
Il lato nascosto e selvaggio di ognuno
Dal Nanga Parbat alle colline dietro casa. Esplorare ha a che fare con il liberare l’istinto della scoperta.

12 febbraio: Ambrogio Beccaria, Navigatore
Burrasche e calme
In mezzo all’acqua e al vento. Navigare i mari del mondo rimanendo vicini alla parte più selvaggia di sé.

12 marzo: Luca Mercalli, Meteorologo
La furia e la dolcezza del clima
Siamo abituati a vivere in un unico costante microclima: riscaldato in inverno. Rinfrescato in estate. Ma il clima sta cambiando e ci obbligherà ad essere più onesti con noi e con lui.

12 aprile: Mia Canestrini, Lupologa
Il ritorno dei lupi
I lupi sono tornati, o forse non se ne sono mai andati. Ce ne siamo accorti quando noi uomini abbiamo iniziato a disinteressarcene lasciando liberi e intatti gli spazi che i lupi si sono ripresi.

12 maggio: Nadia Terranova, Scrittrice
La scrittura selvaggia, da Pavese a…
Scrivere è un gesto solitario e selvaggio che deve infrangere le regole del civico pudore per liberare la sua energia. Scrivere è non essere domestici.

12 giugno: Franco Cardini, Storico
Il territorio e la sua storia
La storia ci insegna qualcosa? La storia delle religioni ci racconta chi siamo? Addomesticare il passato per comprendere un presente che spesso ci sfugge.

12 luglio: Tommy Kuti, Musicista
La musica non addomesticata
Il Rap, la musica delle periferie, la voce di chi non aveva voce. Come le parole cesellate e incastonate in rime e versi liberano forze nuove in chi le ascolta.

12 settembre: Stefano Bartezzaghi, Semiologo
“Salvatico è chi si salva” (Leonardo da Vinci).
La lingua cresce in noi spontanea, coi suoi frutti, i fiori, i rovi, i veleni. Cultura, o coltura, è provarsi a ordinare la selva senza sradicarla e senza rinunciare all’energia che la origina.


Paolo Pejrone, piemontese classe 1941, è architetto laureato presso il Politecnico di Torino e specializzato in giardini. La sua formazione è nata alla scuola del paesaggista inglese Russell Page e di quella del brasiliano Roberto Burle Marx, entrambi titolari di due notissimi movimenti architettonici-giardinieri. Da oltre cinquant’anni crea giardini privati e parchi pubblici in Europa, Asia e America, tra i suoi incarichi più importanti: il progetto del parco di Villar Perosa della famiglia Agnelli e la progettazione e la cura degli orti della basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme.

Il Gruppo Ceretto è un’azienda familiare che ha le sue radici in un territorio di rara bellezza come quello delle Langhe, e da tre quarti di secolo unisce alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico italiano la promozione dell’arte.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultare il sito www.ceretto.com